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It 's normal
23.06.2004
Ieri mentre facevo zapping in attesa di vedere la partita della nazionale italiana di calcio (che gara orrenda, eliminazione certamente meritata!) ho intercettato un'interessante intervista del ministro degli esteri Franco Frattini sul canale satellitare BBC World.
Sono stato piacevolmente sorpreso (la nostra classe politica non cessa mai di stupirmi in negativo, quando avviene il contrario bisogna avere l'onesta' intellettuale di riconoscerlo) del fatto che il nostro ministro degli esteri rispondeva alle domande del suo interlocutore in un inglese non fluentissimo, ma piu' che dignitoso.

Mi resta il dubbio che Frattini conoscesse le domande a priori e che quindi fosse facilitato nel rispondere anche se, inevitabilmente, il conduttore si e' preso qualche liberta' di intervento e di commento, incalzando il nostro ministro degli esteri quando ha ritenuto.

Detto questo, il giornalista anglosassone non ha certo fatto sconti (forse era comunista?) e ha fatto tutte le domande scomode che ha ritenuto. Legge Cirami, Legge Gasparri, processi a Berlusconi, monopolio dell'informazione, guerra in Iraq, sconfitta alle elezioni europee, manifestazioni di piazza e cosi' via discorrendo.

La risposta iterata a piu' riprese dal nostro ministro degli esteri, che sfoggiava un sorriso affettato di chiara ispirazione berlusconiana, e' stata "It's normal".

Eccoci serviti. Non ce n'eravamo accorti, ma noi viviamo "in un paese normale". Qualcuno lo dica a Massimo D'Alema che non mi pare ne sia convinto!
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