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Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: Ministro Gelmini,il Sud è scuola di vita |
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Ministro Gelmini,il Sud è scuola di vita |
Redazione1 |
25.08.2008 22:43
MINISTRO GELMINI, IL SUD E’ SCUOLA DI VITA
di Antonio V. Gelormini
Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, avrebbe fatto meglio a parlare di corsi formativi per i professori in genere. Quel riferimento al Sud è apparso stonato, offensivo ed inopportuno. Una buona idea applicata male. Anche perché, da decenni, il tasso di efficienza della scolarizzazione “nordica” risulta alquanto scialbo ed insipido. Mentre è indubbio che è al Sud che si estrae la maggior parte del sale.
Sarà effetto del sole, delle piogge scarse e dell’abitudine a confrontarsi con la quotidiana lotta per “sbarcare il lunario”. La risultante è un’innata e raffinata arguzia meridionale, nonché una marcata predisposizione a quello che al Nord chiamano “problem solving”.
Checché se ne dica, i ragazzi del Sud risultano “più svegli” e questo è merito anche dei loro insegnanti, che insieme alla strada sono stati sempre maestri di vita. Vogliamo sperare in un lapsus o nella nebbiosa chiarezza del concetto riportato dalle cronache. Vogliamo sperare che il ministro, parlando di corsi intensivi, volesse riferirsi alla necessità di intensificarli in quel bacino-miniera rappresentato dalle regioni meridionali Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata, per potenziarne qualità e ricchezza della risorsa umana e formativa.
In ogni caso, i fugaci scambi di saluto nel condominio varesino di piazza Carducci (quando era responsabile regionale del suo partito) e quella piccola “or” di differenza anagrafica che ci distingue, mi spingono a un triplice e deciso invito-suggerimento.
L’azione sia meno subliminale e più concreta nei provvedimenti. Vanno bene i grembiuli, i sei o i cinque in condotta e l’attenzione al merito. Ma renda la scuola più interessante per i ragazzi. Intervenga incisivamente nei programmi e faccia in modo, per esempio, che nel Paese che detiene oltre il 60% dell’intero patrimonio artistico e culturale mondiale, il numero di ore di Storia dell’Arte, in tutte le scuole e a tutti i livelli, sia pari almeno a quelle di Religione.
Faccia in modo che la Musica e la Storia dell’Opera e del Melodramma, patrimoni nazionali incommensurabili e ambasciatori del marchio Italia nel mondo, abbiano lo spazio adeguato nei percorsi formativi, per diventare variazioni e opportunità sul tema angosciante degli sbocchi professionali.
E se proprio vuole avere cura della funzione unificante nello Stato della scuola, che deve arricchirsi dai diversi contesti territoriali, trovi il modo di prevedere stage, master, colonie e scambi culturali, che favoriscano la permanenza al Sud di alunni, docenti e dirigenti scolastici del Nord. E viceversa, naturalmente. Conoscendosi meglio, frequentandosi spesso, e non soltanto in vacanza, ci si apprezzerebbe senz’altro di più. E sarebbe per tutti autentica scuola di vita.
(gelormini@katamail.com)
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