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Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: Dove va la sanità di L.Boschi |
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Dove va la sanità di L.Boschi |
Redazione1 |
19.09.2004 11:36
DOVE VA LA SANITA´?
Vorrei prendere in considerazione fatti riguardanti i tre soggetti principali che compongono il sistema portante della struttura operativa sanitaria del nostro territorio. Tralascio volutamente i politici degli organi Istituzionalii (Regione, Provincia, Comuni) a cui riservo invece alcune considerazioni finali.
Azienda Ospedaliera: penso che dovrebbe essere fatta chiarezza. I cittadini dovrebbero sapere di chi sono le responsabilità per i ritardi e per il raddoppio del costo (600 miliardi di lire) dell´Ospedale Maggiore, per il decadimento qualitativo interno sanitario. Pare possibile fare tagli sulla salute pubblica e bruciare tutte queste risorse della collettività per un ospedale che quando sarà finito sarà vecchio e con un elevatissimo indice di costo realizzativo? E chi era preposto era anche lautamente remunerato! Chi sono i soggetti per ora impuniti che hanno condiviso e partecipato a questa diseconomia sanitaria? Chi sono queste persone, che hanno speculato sulla salute pubblica, rimaste impunite e lasciate magari a replicare? Non solo, ma gli sono stati dati anche premi economici per gli obiettivi raggiunti!! Dalla cronaca cittadina si rileva inoltre l'inadeguatezza del Prontosoccorso; infermieri della Medicina di Urgenza che chiedono di essere trasferiti per gli eccessivi carichi di lavoro; reparti, di cui mi sembra corretto non fare nomi, inadeguati, con ritardi tecnlogici e comportamenti che provocano l'irritazione pubblica. Vi è insomma un malcontento negli operatori, negli infermieri, che rende sempre più critica l´organizzazione e la sua qualità di servizio. Il sistema sanitario non propone rimedi e quello territoriale non interviene adeguatamente cercando soluzioni anche collaterali idonee.
Azienda sanitaria locale: partendo da un presupposto di buona fede e non volendo pensare alla coltivazione di scheletri nel cassetto, non riesco a capire come mai solo oggi si sia arrivati alle esternazioni di Pinelli. Credo si sarebbe dovuto fare chiarezza prima, quando era in carica. Mi chiedo perché non gli sia stato possibile farle o non abbia ritenuto allora, quando era direttore generale, di intervenire con un coinvolgimento politico di tutte le Istituzioni? Perché non è stato fatto? Così scrivevo su alcuni giornali online lo scorso maggio: "Sembrerebbe esista un certo carteggio tenuto ben custodito sulla speculazione economica praticata da alcuni dei "nostri" sulla scintigrafia mammografica. Una volta scoperti, pare vi siano state espulsioni (tenute celate) e, a seguito di pressioni, sembra che l´aspetto economico sia stato ripianato dalla società che era stata coinvolta. Ma il cittadino non dovrebbe sapere chi ha tratto o cercato di trarre un improprio guadagno speculando sulla sua salute? Il degrado della sanità è indice di degrado di civiltà ". Pur non avendo prove, molti erano i politici e addetti ai lavori che da tempo conoscevano o alimentavano questa posizione. Perché, né in Consiglio Provinciale, nè in quello Comunale, non so in quello Regionale, non si sono fatte interrogazioni in merito? Perché allora tutti tacevano e solo oggi si chiede venga fatta chiarezza?
Se vogliamo poi passare sui tempi delle prestazioni di servizio sanitario richieste, sono adeguate alle esigenze? Non mi sembra! Mammografie, Ecografie, Tac, Risonanza magnetica per citarne alcuni non sembrano rispondere alla domanda!
Nota positiva è la realizzazione dell'Ospedale di Fidenza che si ritiene meriti di essere apprezzata e considerata tra le iniziative migliori condotte sul territorio dalla Direzione sanitaria locale. Un ospedale realizzato dal progetto, ai finanziamenti, dalla realizzazione, alla sua apertura in quattro anni, dotato di interessanti tecnologie e soluzioni logistiche, con costi, si dice, contenuti nella media di efficienza economica.
Università : è patologica la difficoltà di convivenza professionale, economica, organizzativa tra Cliniche Universitarie e Reparti Ospedalieri. Si deve lavorare molto ancora per un equilibrio sanitario ed economico che contemperi didattica, ricerca, assistenza. Capitolo a sé riguarda poi i concorsi a cattedra: è noto l´"affaire" sulla dermatologia parmigiana con due ricorsi al TAR e un esposto in Procura della Repubblica. Si ha l´impressione che la vicenda concorsuale abbia seguito logiche non trasparenti e precostituite, che l´esito del concorso abbia determinato la fuoriuscita dall´Ospedale e dalla Università di medici qualificati e che la perdita di queste risorse umane abbia prodotto un calo della qualità dell´assistenza fornita ai pazienti con malattie dermatologiche. Senza entrare nel merito di chi ha vinto il concorso, mi permetto di fare alcune considerazioni: a)Come mai l´anonimo Ateneo (Chi scrisse? Perché non si è firmato?) prende indebita posizione ("valutammo l´impact factor") sui lavori di una commissione che dovrebbe essere sovrana? b)Perché a seguito dell´esito del concorso su di un organico di 7 unità fra medici e amministrativi della Clinica dermatologica ben 4 si sono dimessi volontariamente o hanno chiesto il trasferimento in altra sede? Quale valutazione viene fornita dall´Azienda USL sulla percentuale dei ricoveri inappropriati per l´Unità Operativa della Clinica Dermatologica?
Sono solo alcune considerazioni, su fatti gravi, che coinvolgono la sanità territoriale nelle sue primarie organizzazioni che la compongono. Sono solo esempi di una dinamica organizzativa di cui traspare ben poco ai cittadini!! Una migliore sanità non può che passare nel far chiarezza nell´attuale sistema sanitario e nelle responsabilità di coloro che lo governano o l'hanno governato. Questo, è il dibattito da aprirsi in Consiglio Provinciale, come avevo richiesto, sede forse più idonea anche perché il Presidente della Provincia è Presidente della Conferenza Sanitaria Territoriale, ma pure in Comune, visto che il Sindaco è responsabile della sanità dei cittadini. Il dibattito però dovrebbe vertere sull´etica di servizio, sulla qualità del sistema, sulle responsabilità politiche, sul governo della sanità , sul declino in atto da anni, sugli impegni che ogni parte sociale e politica deve assumersi. Altre sedi sono invece deputate alla valutazioni di scorretti comportamenti soggettivi professionali o politici che siano...purché lo si voglia! Come far convivere però questo dibattito con la lottizzazione partitica senza criteri meritocratici?
Ora mi pare che la vicenda Pinelli si avvii verso una strumentalizzazione politica, anziché un confronto pubblico sulla qualità del servizio sanitario, sui correttivi da adottare, sull´etica politica. Non si tratta di malcostume individuale o di gruppo, ma di etica di sistema, qualità di servizio, responsabilità politica sanitaria. Che i partiti, di destra, di sinistra, di centro e di altre direzioni obsolete pratichino la lottizzazione sulla gestione della cosa pubblica è cosa risaputa, un male endemico che solo l'etica individuale può ridurrne i danni vista l'incapacità di andare oltre la partitocrazia; che venga esercitata una conduzione spesso inefficace e inefficiente, è altrettanto cosa nota. Diffido però anche di chi parla di intolleranza per l´ingerenza politica e sa che al sottoscritto fu impedito di organizzare una iniziativa culturale lo scorso dicembre perché "non ero conciliante con il governo locale!" Fui costretto a defilarmi per consentire comunque che il progetto avesse il suo corso. Questo mi fu detto testualmente da un assessore che agiva come portavoce. Lo scrissi, ma nessuno sollevò alcunché. Ora va bene l´influenza politica nella cultura, mentre non è tollerata nella sanità ? Qualcuno dovrebbe riflettere, fare autoanalisi, prima di ergersi a paladino! Il sottoscritto ha poi diritti diversi da Pinelli?
Ripeto, ciò di cui si dovrebbe parlare nelle sedi istituzionali non è tanto sugli inadeguati comportamenti dei singoli, che un sistema qualitativo efficiente e efficace autoepura o marginalizza, quanto l´adozione da parte del sistema politico di comportamenti eticamente riprovevoli pagati a caro prezzo dalla collettività e divenuti insopportabili.
Quel che sta succedendo da anni a Parma nella Sanità è certo uno scandalo, un decadimento intollerabile; anche perché non vi sono casi isolati, ma comportamenti ormai diffusi, incentivati poi da una industria farmaceutica e da una speculazione economica inclini alla strumentalizzazione della salute!
In piazza si dice: "A gh´è chi dróva la sanitè cme la fus `na betonjiera!"
Luigi Boschi
Movimento Sorgenti
Parma 30 settembre 2004
tel 338 7152065 e-mail: luigi.boschi@libero.it
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