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Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: IL WELFARE STATE COME MODELLO DI SVILUPPO |
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IL WELFARE STATE COME MODELLO DI SVILUPPO |
Redazione1 |
10.02.2006 20:44
IL WELFARE STATE COME MODELLO DI SVILUPPO
Chi l’ha detto che lo Stato sociale è solo una rete di protezione per mitigare le diseguaglianze del capitalismo? Nel suo Lo Stato dei diritti, Luigi Cavallaro, già autore de Il modello mafioso e la società globale (ManifestoLibri 2004), dimostra che il Welfare State non è solo redistribuzione di ricchezza, ma un fattore produttivo fondamentale che contribuisce in maniera determinante alla crescita dell’economia. Edito di recente da Vivarium, la casa editrice napoletana collegata all’Istituto studi filosofici, il volume si schiera contro il dogma liberista che contrappone efficienza economica e Stato sociale. L’assunto di fondo dell’opera è che la politica sociale non è un semplice onere finanziario ma costituisce, al contrario, un fattore di sviluppo fondamentale. Lo Stato che negli ultimi anni è stato considerato né più né meno che una fonte di spesa e di spreco di risorse viene rivalutato dall’autore come una autonoma forma di produzione di beni: i diritti sociali.
È possibile così analizzare la spesa sociale come un investimento produttivo destinato a produrre benefici nel medio e lungo periodo. Le imposte e i contributi pagati allo Stato non sono destinati ad essere bruciati nel buco nero della spesa pubblica o utilizzati per una redistribuzione delle risorse, ma occorre comprendere che la spesa sociale costituisce un elemento fondamentale per fornire al sistema economico i fattori produttivi dei quali necessita.
Cavallaro si propone di compiere questo tentativo di rilettura dello Stato sociale in una prospettiva economica e giuridica che passa attraverso alcuni classici del pensiero economico.
In quest’ottica Cavallaro riesamina i principali problemi posti, nelle formazioni sociali dell’Occidente, dalla coesistenza storica del Welfare State con il modo di produzione capitalistico (dall’inflazione al debito pubblico, fino alla cosiddetta “fine del lavoro” e all’emergere del “terzo settore”), nel tentativo di porre le basi per una diversa formulazione teorica del nesso fra il nostro presente e il nostro recente passato, che faccia uscire la politica economica dalla sua attuale condizione di impotenza pratica e le restituisca capacità di imprimere un forte cambiamento alla società contemporanea.
“La capacità di un paese di sottrarre fette di mercato agli altri paesi”, conclude Cavallaro, “determina un transitorio miglioramento della sua situazione interna, ma alla lunga non può che scatenare guerre concorrenziali e un aggravamento generale dell’economia mondiale”.
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NOVITÀ VIVARIUM
«STORICITÀ DEL DIRITTO»
collana dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
LUIGI CAVALLARO
LO STATO DEI DIRITTI
Politica economica e rivoluzione passiva in Occidente
Prefazione di
GIORGIO LUNGHINI
Il libro riconsidera teoricamente l’esperienza storica dell'intervento pubblico nell’economia. La rivoluzione keynesiana e le critiche ad essa rivolte, specie dalle scuole monetarista e austriaca, vengono rilette attraverso le categorie analitiche di Marx e Gramsci. Scopo dell’autore è dimostrare che il Welfare State, anziché un mero fenomeno redistributivo interno al modo di produzione capitalistico, ha tutte le caratteristiche necessarie per poter essere pensato come autonomo modo di produzione, prima fra tutte la nuova veste sociale dei valori d’uso la cui produzione esso rende possibile: diritti e non merci. In quest’ottica vengono riesaminati i principali problemi posti, nelle formazioni sociali dell'Occidente, dalla coesistenza storica del Welfare State con il modo di produzione capitalistico: dall'inflazione al debito pubblico, fino alla cosiddetta “fine del lavoro” e all’emergere del “terzo settore”. Su queste basi è possibile costruire una diversa formulazione teorica del nesso fra il nostro presente e il nostro recente passato, che liberi la politica economica dalla sua attuale impotenza pratica verso il futuro.
Napoli 2005, pp. 280, ISBN 88-85239-92-7, Euro 32,00
Luigi Cavallaro (1966) è magistrato del lavoro presso il Tribunale di Palermo. Cultore di storia e scienze sociali, ha pubblicato recentemente Il modello mafioso e la società globale (Manifestolibri, Roma 2004) e ha curato la pubblicazione dell’Estratto del Trattato sulla natura umana di David Hume, nell’edizione di J.M. Keynes e P. Sraffa, e – con Alberto Burgio – il Discorso sul libero scambio di Karl Marx (DeriveApprodi, Roma 2002). E’ redattore di “900. Per una storia del tempo presente”.
VIVARIUM è una casa editrice impegnata, oltre che nella pubblicazione di testi di alta cultura e di classici della filosofia, anche nella produzione di videocassette di contenuto filosofico.
In quest'ambito VIVARIUM collabora con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l'Istituto della Enciclopedia Italiana e la RAI Radiotelevisione Italiana Rai Educational per la realizzazione dell'Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche.
La denominazione VIVARIUM vuole essere un esplicito riferimento al cenacolo o convento fondato da Cassiodoro nel VI secolo a Squillace, in Calabria, e al programma di studi consegnato nelle Institutiones divinarum et saecularium litterarum.
Piazza Santa Maria degli Angeli, 1 - 80132 Napoli - tel./fax 081 2451374
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