Redazione1 |
29.09.2007 19:05
Da Ivrea al mercato globale: l’esperienza di Adriano Olivetti
‘La grande impresa nel Mondo’
Torino, 28 settembre - “Nel lavoro intelligente e scrupoloso dei nostri ottocento operai, nello studio metodico
ed incessante dei nostri quindici ingegneri è la certezza di progresso che ci anima. La lealtà dei nostri
lavoratori è il nostro attivo più alto”. Con queste parole, nel 1933, Adriano Olivetti dedicava ai suoi lavoratori
il volume pubblicato in occasione dei 25 anni della fabbrica di Ivrea. Una frase che racchiude alcuni termini
(intelligenza, progresso, lealtà) attorno a cui si è sviluppata la storia stessa dell’azienda. Su questi principi,
infatti, Adriano Olivetti ha improntato le sue fabbriche, dalle fondamenta alla gestione:dall’accurata e
avveniristica progettazione dei luoghi dove avveniva la produzione, alla relazione con il territorio in cui si
andavano ad insediare. L’Associazione Communitas 2002, che ha già affrontato, nelle sedi di Napoli ed Ivrea
le tematiche olivettiane dell’industrializzazione del Mezzogiorno e della sfida dell’innovazione, ha riunito
oggi, a Palazzo Lascaris a Torino, rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle istituzioni, studiosi e
manager per discutere del tema della ‘Grande Impresa nel Mondo’. Al centro degli interventi, lo sviluppo
internazionale della Olivetti, prima azienda a ‘dimensione globale’ in Italia. L’appuntamento di Torino è il
terzo organizzato da Communitas 2002 nell’ambito del ciclo ‘La Realtà dell’Utopia’, che proseguirà a Milano
(sulle forme della comunicazione e della cultura proprie della Olivetti) per concludersi a Roma, con un
dibattito su impresa e politica. Al convegno sono intervenuti, Nerio Nesi, Giuseppe Berta, Gianluigi Gabetti e
Giuseppe Rao.
“[...] Io voglio che lei capisca il nero di un lunedì nella vita di un operaio. Altrimenti non si può fare il
mestiere di manager, non si può dirigere se non si sa che cosa fanno gli altri”. Così il Sindaco di Torino,
Sergio Chiamparino, intervenendo al convegno, cita le parole che Adriano Olivetti ripeteva a Furio Colombo
negli anni in cui la sua azienda era già un colosso internazionale. “A testimonianza – ricorda il Sindaco - del
suo straordinario senso della comunità che unito al suo talento imprenditoriale ne fa, ancora oggi, un modello
per molti”. ”Più che mai utile dunque – ha commentato Chiamparino - la volontà di Communitas 2002 di
divulgare il pensiero di un uomo che oltre ad essere innovatore, riuscì a produrre benessere e a inverare
l’ideale del lavoro come elemento etico.
”Questo convegno dedicato a ‘La grande impresa nel mondo’ fa parte di un interessante
progetto che intende rilanciare, soprattutto fra le nuove generazioni, la figura e il pensiero di Adriano
Olivetti”. Lo ha dichiarato nel suo intervento, Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte. “Uno
dei suoi obiettivi principali – ha ricordato Bresso - era quello di avvicinare le istituzioni e la politica ai
cittadini: un ideale sempre attuale, più che mai in quest’ultimo periodo, in cui crediamo e che sosteniamo con
convinzione, anche con questa iniziativa”.
“Nel momento in cui una grande industria torinese parla di Responsabilità Sociale dell’Impresa, come
differenza tra l’impresa europea e quella americana, apre asili nido ed altri supporti sociali per i dipendenti,
riteniamo che il nostro lavoro di rivitalizzazione dell’Utopia Olivettiana abbia avuto un grande senso sociale
inserito nell’attualità” ha commentato Simona Giovannozzi, Coordinatrice Nazionale di Communitas 2002.
fonte: Communitas 2002
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