4.07.2007
La bozza delle regole per eleggere l'Assemblea costituente del partito democratico Dovranno essere approvate, o corrette, tra il 10 e il 12 luglio. Al voto il 14 ottobre dalle 7 alle 20
Donne, sedicenni, immigrati Per il Pd dai 2400 ai 2900 seggi
Resta aperta la questione di come liste e candidati devono essere collegati al segretario Le candidature definite tra la fine di luglio (segretario) e 14 settembre (liste) di CLAUDIA FUSANI
ROMA - Liste, candidature, date, convocazioni, il voto. Il codice genetico del Partito Democratico, le regole con cui saranno eletti i delegati dell'Assemblea costituente del nuovo partito, è contenuto in dieci pagine e undici articoli. Si tratta di una bozza ancora non definitiva intitolata "Decalogo per le Assemblee costituenti del partito democratico" ed elaborata dal Comitato dei saggi, i costituzionalisti Stefano Ceccanti, Salvatore Vassallo e Giuseppe Busia, e i tre coordinatori, Migliavacca, Soro e Barbi. Le regole contenute in questo documento dovranno essere votate, approvate, ovviamente anche modificate o ampliate, dal Comitato dei 45 che è convocato nella sede di SS. Apostoli per l'11 luglio.
Quella che pubblichiamo è la bozza "più recente" ma non completa perché lascia in sospeso un nodo chiave: il candidato o i candidati segretari possono essere supportati da: 1)tante liste diverse per un unico segretario, del tipo "laici per" o "cattolici per" (ipotesi preferita dalle segreterie di Ds e Dl); 2) una lista unica con le preferenze (quello che vorrebbero gli ulivisti della prima ora per evitare l'unanimismo e il riprodursi di vecchi meccanismi come quelli correntizi; 3)liste locali su base regionali (ipotesi assai remota). Sarà questo il punto all'ordine del giorno più delicato e difficile nella riunione dei 45 convocata dal 10 al 12 luglio. Va detto che per essere un partito nuovo, il linguaggio delle regole resta un po' vecchio e barocco.
Elezione, insediamento, compiti dell'Assemblea - Il 14 ottobre l'Italia che crede nel partito democratico andrà a votare "i componenti delle Assemblee costituenti regionali e nazionali del Pd" in un orario compreso tra le sette e le 20. L'assemblea nazionale sarà convocata "alla prima data utile" (il 27 ottobre?) dal presidente Romano Prodi, procederà alla ratifica dell'elezione del segretario del nuovo partito e provvederà "alla redazione e all'approvazione del Manifesto e dello Statuto federale del partito". Si tratta delle regole con cui il Pd andrà al suo primo congresso nella primavera del 2008. Il Dna, il codice gentico, appunto, del nuovo partito.
Elettori - Alla categoria è dedicato il paragrafo 6 dell'articolo 1. Possono partecipare in qualità di elettori tutti coloro che "al 14 ottobre hanno compiuto 16 anni nonchè con i medesimi requisiti di età , le cittadine e i cittadini dell'Unione europea ed extracomunitari in regola con il permesso di soggiorno che risiedono stabilmente in Italia". Per votare, oltre al documento di identità o al documento elettorale, è necessario "dichiarare di partecipare al processo costituente e devolvere un contributo minimo di 2 euro per la copertura delle spese". In un' altra bozza si parla di un contributo di 5 euro.
Gli articoli 2-3-4 sono dedicati alla definizione di ruoli e di incarichi dei Comitati promotori, dell'Ufficio di presidenza, dei Garanti e degli Uffici.
Ripartizione dei seggi, anche all'estero e con "premio partita" - "Per l'assegnazione dei seggi ai fini dell'elezione della Assemblea Nazionale, si fa riferimento ai collegi e alle circoscrizioni di cui alla legge 4 agosto 1993" si legge nell'artciolo 5. Semplificando si può dire che nell'assemblea costituente siederanno tra le 2400 e le 2.900 persone: "1.200 seggi vengono distribuiti tra le circoscrizioni in proporzione al numero di residenti. Altri 1.200 seggi sono assegnati in proporzione al numero dei voti conseguiti dall'Ulivo nelle elezioni del 2006 per la Camera". Non è finita: trenta posti sono riservati agli italiani residenti all'estero "di cui venti nella circoscrizione Europa, 6 in quella Sud America, 2 in qualle America settentrionale e centrale, 2 in quella Africa, Asia, Oceania e Antartide". Potranno votare via Internet, "con apposito regolamento". Un ulteriore seggio è assegnato "ai collegi in cui abbia partecipato al voto un numero di persone pari a più del venti per cento dei voti ottenuti dall'Ulivo alla Camera nel 2006". Una sorta di premio partita dovuto all'afflusso dei votanti. In caso di tutti-alle-primarie, rischiano di essere circa 300-400 seggi in più.
Candidature - Il nodo aperto, ancora irrisolto riguarda, come abbiamo visto, il modo in cui liste e candidati devono essere collegati al segretario. Quello che è certo è che "nessuno può candidarsi in più di un collegio", che per presentarsi servono documenti come: 1) "dichiarazione di accettazione della candidatura con un ordine delle candidature; 2) "dichiarazione di adesione al partito democratico"; 3)nome o slogan di identificazione della lista; 4) eventuale dichiarazione di collegamento con altre liste.
"Occorrono cento firme" per presentare una lista di collegio. Ogni lista, inoltre, dovrà "comprendere un numero di candidati non superiore al numero dei componenti da eleggere in ciascun collegio e non inferiore ai due terzi". E' previsto anche una seconda opzione: "Possibilità di presentare liste con un numero di candidati pari al doppio dei seggi assegnati al collegio consentendo l'espressione di due voti di preferenza differenziati per genere". Cioè un uomo e una donna contro per lo stesso seggio nello stesso collegio.
Quote rosa - Dopo i giovani e gli immigrati, l'altra novità riguarda le donne. Un'integrazione rispetto alla bozza originale prevede che "a pena di inammissibilità le liste devono essere presentate alternando candidati di sesso diverso".
Scadenza per le candidature - Il segretario deve candidarsi "entro quindici giorni dall'approvazione di questo regolamento". In più deve portare il programma - o dichiarazione di intenti - e tra le 2-3 mila firme in più regioni. Il regolamento dovrebbe essere approvato tra il 10 e il 12 luglio. Più tempo invece per le liste per l'Assemblea costituente: entro il 14 settembre.
La campagna elettorale - E' un capitolo ancora non definito. Tra i saggi circolano proposte finalizzate a non ammettere pubblicità a pagamento per evitare spese, sprechi e diseguaglianze. Via libera invece al web.
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