13.07.2007
Lunedì 16 e martedì 17 luglio, Real Orto Botanico di Napoli
Caravaggio: un mistero lungo 500 anni
La misteriosa morte del più grande pittore del rinascimento. Magistrati ed avvocati veri interrogano testimoni/attori per tentare di ricostruire una verità possibile
E’ una delle novità della settima edizione di Brividi d’estate, un evento speciale che arricchisce e caratterizza la programmazione 2007 della rassegna di teatro e letteratura, in essere, fino a domenica 29 luglio, nella suggestiva cornice del Real Orto Botanico di Napoli.
La Compagnia de Il Pozzo e il Pendolo porterà in scena, lunedì 16 e martedì 17 luglio 2007 alle ore 21.00, Caravaggio: un mistero lungo 500 anni, un processo storico che indagherà sulla misteriosa morte del più grande pittore del Rinascimento.
Due magistrati napoletani e uno dei maggiori studiosi di Caravaggio proveranno a ricostruire il mistero della sua morte ed a chiarire le voci insistenti che indicano, il più noto pittore del Rinascimento, vittima di un piano perfetto, tutto puntato alla sua eliminazione.
Il Processo Storico ai mandanti dell’Omicidio Caravaggio coinvolgerà il pm Raffaele Marino, della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, il giudice Enzo Albano, presidente della nona sezione penale del Tribunale Penale di Napoli, ed il professor Vincenzo Pacelli, considerato uno dei maggiori esperti di Caravaggio in Italia.
Il testo e la ricostruzione di tutte le ipotesi di omicidio sono stati scritti da Annamaria Russo e Ciro Sabatino, gli attori coinvolti nella ricostruzione delle ultime ore della vita di Caravaggio sono Marco Palumbo, Marcello Magri, Fabio Rossi, Rosalba di Girolamo.
Secondo la sua biografia, più o meno ufficiale, Michelangelo Merisi da Caravaggio sarebbe morto di malaria il 18 luglio del 1610 sulla spiaggia di Porto Ercole. Il suo corpo non è mai stato ritrovato. In tutti questi anni studiosi e intellettuali sono stati impegnati in una vera e propria indagine, per ricostruire gli ultimi mesi di vita del pittore lombardo. Il risultato di queste ricerche ha portato ad una sola soluzione: Caravaggio potrebbe essere stato ucciso. Varie sono le ipotesi per un omicidio.
Prima ipotesi: la febbre. Sbarcato a Porto Ercole il 15 luglio 1610, Michelangelo Merisi sarebbe morto, tre giorni dopo fulminato dalla malaria.
Seconda ipotesi: l’assassinio su commissione. Dopo i fatti dell’estate 1608 (improvviso arresto e fuga rocambolesca dalla prigione della Fortezza di La Valletta), i Cavalieri di Malta avrebbero deciso la sua rovina. Gli sbirri, lanciati al suo inseguimento su ordine del Gran Maestro Alof de Wignacourt, lo ritrovano in una locanda a Napoli (la Taverna del Cerriglio, alle spalle di Santa Maria la Nova), ma riescono solo a ferirlo. Riprendono la caccia, lo raggiungono in Toscana e, stavolta, contro un uomo indifeso, eseguono l’ordine.
Terza ipotesi. A differenza di quanto sostenuto per secoli, Caravaggio sarebbe sbarcato non a Porto Ercole ma a Civitavecchia, porto di Roma, nello Stato Pontificio, sapendo che sarebbe stato arrestato solo per un breve periodo. Il decreto di grazia, già firmato, deve essere reso pubblico da un giorno all’altro. Il pittore, braccato da misteriosi sicari, sente di poter essere al sicuro solo dietro i muri di una prigione.
Calcolo errato. I suoi carnefici riescono a introdursi nella sua cella. Portano, poi, via il suo corpo e lo depongono sulla spiaggia di Porto Ercole, per far credere in una morte naturale.
Quarta ipotesi: vendetta ecclesiastica. A Roma, la cerchia del papa si divide in due clan: quello francese, capeggiato dai cardinali Federico Borromeo e Francesco Maria Del Monte, e quello spagnolo. Il solo fatto di aver servito, un tempo, il cardinale Del Monte, addita il noto pittore alla disapprovazione dell’altro partito. Scoraggiato dalla sua cattiva condotta, esasperato dalla sua violenza, è da un pezzo che il suo primo protettore lo ha mollato, ma i quadri che gli ha comperato continuano a essere il principale ornamento della sua galleria. L’altro clan, adesso che ha conquistato il potere, collocando un Borghese sul trono di san Pietro, vuole la sua testa. A Porto Ercole, feudo spagnolo, niente di più facile dell’assoldare qualche soldato del presidio.
Quinta ipotesi: ucciso come Pasolini. Caravaggio tenta di sedurre un giovane di Porto Ercole (“un ragazzo ben piantato, del genere plebeo e canagliesco, seminudo e abbronzato, vista la stagione. Uno di quei piccoli bruti che amava”). Il ragazzo prima ci sta, poi si ribella. Si avventa sul pittore, prima lo stordisce poi lo finisce a calci e a bastonate. Spaventato dal proprio delitto, getta il corpo in mare.
Sesta ipotesi: La tesi sostenuta dallo scrittore francese Dominique Fernandez ne “La corsa all’abisso” (Edizioni Colonnese). Caravaggio, allo stremo delle forze, si fa uccidere dal suo amico/amante Mario Minniti, sulla spiaggia di Porto Ercole. All’omicidio/suicidio assiste un marinaio, che aveva aiutato i due ad arrivare in Toscana. Quest’ultimo fuggirà poi con le “robbe” del pittore.
Settima ipotesi: la vendetta dei parenti di Ranucci. L'uomo che Caravaggio uccise durante una rissa a Roma.
Ottava ipotesi: l’assassinio di stato. A sostenerla è il prof. Vincenzo Pacelli nel suo “L’Ultimo Caravaggio” (edizioni Ediart), che senza mezzi termini e con forti argomentazioni sostiene che Caravaggio fu vittima di un complotto ordito dai Cavalieri di Malta, con la connivenza della Curia romana.
Caravaggio: un mistero lungo 500 anni, a cura di Annamaria Russo e Ciro Sabatino
Napoli, Real Orto Botanico – lunedì 16 e martedì 17 luglio 2007
L’inizio del processo storico è fissato per le ore 21.00
Il prezzo d’ingresso di euro 16 (intero)
Info e prenotazioni al numero 0815422088
email info@ilpozzoeilpendolo.it internet www.ilpozzoeilpendolo.
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