UNA CULTURA DI PACE
Ci sono cose da fare ogni giorno
lavarsi, studiare, giocare,
apparecchiare la tavola
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte
chiudere gli occhi, dormire
avere sogni da sognare,
orecchi da non sentire.
Ci sono cose da non fare mai
né di giorno né di notte
né per mare né per terra
per esempio la guerra.
(Gianni Rodari)
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CITTA’ DI RIVOLI
provincia di Torino
Consulta Pace, Solidarietà ,
Legalità e Diritti Umani
MARCIA PER LA PACE
sabato 13 dicembre 2003
ritrovo alle ore 16.00 presso il Castello di Rivoli.
arrivo alle ore 17.30 in Piazza Martiri della LibertÃ
IN OCCASIONE DEL CINQUANTACINQUESIMO ANNIVERSARIO DELLA DICHIA-RAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO (10 Dicembre 1948).
Preambolo della Dichiarazione
"Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà , del-la giustizia e della pace nel mondo;
...
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo dei rapporti amichevoli tra le Nazioni;
...
Art. 1 - Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
...
Sono ormai trascorsi cinquant’anni da quando l’Assemblea Generale delle Na-zioni Unite proclamò la Dichiarazione universale dei diritti umani. Elaborata in risposta alle atrocità della seconda guerra mondiale, la Dichiarazione rappresen-tava la determinazione collettiva a non voler rivivere mai più quei tetri giorni.
Purtroppo per la maggioranza delle persone, i diritti sanciti dalla Dichiarazione non sono altro che enunciazioni.
Iniqua ripartizione delle risorse, guerra e terrorismo impediscono che i diritti vengano riconosciuti a tutti gli abitanti del pianeta: in situazioni di violenza e povertà lo sviluppo della democrazia, lo sviluppo economico, lo spirito di colla-borazione e solidarietà tra popoli sono impossibili.
Povertà , guerra, terrorismo e violenza negano, nei fatti, i diritti umani!
MARCIAMO INSIEME PER LA PACE E PER I DIRITTI!
Cessate il fuoco
"
I cittadini del mondo non riescono neppure più a piangere le tragedie del terrore: a una bomba segue un'autobomba, a ogni morto una vendetta che genera altri morti e altre vendette. Nomi diversi - guerra, terrorismo, violenza - si traducono poi, tutti, in corpi umani fatti a pezzi e in pezzi di umanità perduti per sempre. Non vogliamo più vedere atrocità : è disumano che gli esseri umani continuino ad ammazzarsi.
Fermiamo questa spirale, o alla fine non resterà più nien-te, nessuno avrà avuto ragione o torto, ci sarà solo una catena infinita di lutti e distruzioni. Chiediamo a tutti colo-ro che stanno praticando e progettando attentati e guerre di fermarsi.
Chiediamo il tempo per riflettere, non possiamo assistere impotenti al dilagare della follia omicida.
A tutti coloro che promuovono la violenza, clandestini or-ganizzatori di stragi o visibilissimi dittatori o presidenti, noi cittadini chiediamo: «Cessate il fuoco!».
"
L'appello è promosso da Emergency con:
Noam Chomsky, Ignacio Ramonet, Oscar Luigi Scalfaro, Hans van Sponeck, Rigoberta Menchù, Rita Levi Montalcini, Dario Fo, Jack Steinberger, Leonardo Boff, Tavola Valdese, Inge Schoental Feltrinelli, Gino Strada, Ermanno Olmi, Riccardo Muti, Pietro Ingrao, Carlo Ossola, Padre Alex Zanotelli, Rabbi Michael Lerner, Sari Hanafi, Peretz Kidron, Yesh Gvul, Sylvie Coyaud, Farid Adly, Hebe de Bonafini, Teresa Sarti, Don Luigi Ciotti, Carlyle Vilarinho, José Graziano da Silva, Amos Oz, Andrea Camilleri, Monsignor Raffaele Nogaro, Tiziano Terzani.