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Berlusconi continua avedere fumo di A.De Porti
13.10.2007

BERLUSCONI CONTINUA A VENDERE  FUMO…E MIRA A DEVIARE LA PUBBLICA OPINIONE, DESTABILIZZANDO LA DEMOCRAZIA      di. Arnaldo De Porti

Ormai è un disco rotto da moltissimi mesi: ciò che dice il leader di Forza Italia non fa più caldo né freddo, ma lascia quasi indifferenti o,  sarebbe meglio dire,  infastiditi dalle sue solite litanie secondo le quali il governo deve cadere,  prima domani, poi dopodomani,  ed ora a…primavera.

Anche i suoi alleati che, fin qui, a mio avviso, hanno cavalcato la sua potenza economica per poter apparire, magari emergendo dal torpore di una vita difficile ottenendone immani vantaggi, ora che hanno ottenuto detti grandi vantaggi,  lo stanno snobbando, lasciandolo solo.

Era evidente che succedesse così in quanto la politica berlusconiana non si è mai basata sull’onestà intellettuale, ma sul marketing propagandistico riveniente dagli ingenti mezzi economici che gli intrallazzi da lui messi in cantiere ai tempi di Craxi-Pillitteri and co., lo hanno favorito: chiunque altro infatti, con un pizzico di cultura ed intelligenza e salute fisica, avrebbe potuto fare quanto ha fatto lui nel mondo mediatico, con le ottime conseguenze economiche che poi gli sono piombate addosso quasi automaticamente.   Ma questi discorsi, ormai si sa, sono cosa vecchia, trita e ritrita.

Egli è il figlio di una democrazia italiana che ha fatto il suo tempo e che, pur essendo una fra le più avanzate del mondo,  fa acqua da tutte le parti: non è possibile infatti che, in nome della democrazia, si riciclino personaggi che hanno avuto a che fare mille volte con la giustizia, con personaggi che dalla politica ne hanno tratto solo vantaggi economici per le loro aziende, con personaggi insomma che dalla politica ne hanno tratto vantaggi esclusivamente personali. Diceva bene Indro Montanelli quanto affermava, senza mezzi termini, che la politica italiana è un rifugio per mariuoli, rifugio da cui si esce “puliti e ricchi”.  Alla faccia del servizio alla collettività. Ma dire questo oggi è mera  retorica.  Sic..!

Lo dico da tanto tempo che la democrazia italiana ha bisogno di una rispolverata e che la deve fare solo chi ha titolo per farlo; e per titolo, intendo dire onestà intellettuale, spirito di servizio e nessun interesse collaterale. Ma per fare questo, purtroppo, bisognerebbe… rifare prima gli Italiani, giacché l’Italia, con il Risorgimento, è stata solo terra di conquista..

E ciò è presto dimostrabile : il mito del Risorgimento italiano, da un punto di vista culturale, non è stato altro che un fenomeno illusorio,  confezionato da piccole e molto interessate élites politiche-culturali, che per svariate ragioni, in primis l’interesse personale, dovevano marciare in una realtà geografica che si era man mano amalgamata in un tessuto chiamato italiano, ma solo di nome. Ciò infatti, con il passare degli anni, ha dato origine alla creazione artificiale e coercitiva di una nazionalità, quella italiana, fatta di tutto tranne che da Italiani.  Si spiega bene a questo punto il detto  "fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani".

E fors’anche per Berlusconi, non soltanto a mio parere,  la nostra povera ma bella Italia – ripeto solo di nome -  Ã¨ sempre apparsa  a Berlusconi come terra di conquista…

Ma questo vale anche per gli antagonisti di Berlusconi.  Infatti, anche nel costituendo Partito democratico, le infiltrazioni di ogni tipo, alias il cosiddetto “marpionismo politico”, più non si contano. Grazie, ad una democrazia troppo perfetta che favorisce appunto anche i…mariuoli, citati dal povero Montanelli.  

Ergo, il percorso non è facile: per cambiare la politica – mi spiace dirlo – ma bisognerebbe infatti cambiare gli Italiani che spesso vanno a votare tanto per fare una cosa diversa da tutti i giorni, lasciando alle vecchie volpi, e cioè ai marpioni, la possibilità di fare ciò che vogliono a spese della collettività.

Ma queste parole, purtroppo, saranno acqua fresca…

ARNALDO DE PORTI


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