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UN PONTE CHE DIVIDE ANCORA IL PD
18.05.2008
www.mondonuovonews.com
ECONOMIA
UN PONTE CHE DIVIDE ANCORA IL PD
Lettera aperta dell'ex deputato regionale Ds di Comiso, Salvatore Zago
«Sul Ponte il Pd non ha capito ancora la lezione»
Dall'on. Salvatore Zago, ex deputato regionale Ds di Comiso, riceviamo e
pubblichiamo:
«Bene. Vedo che si va avanti imperterriti come se nulla fosse successo.
Ora dal governo-ombra ci si può attendere poco o molto ma certamente non
si può accettare una sostanziale continuità con linee e atteggiamenti che
avevano decretato la debolezza del governo Prodi e causato il distacco
dalla realtà del Paese. Eppure il neo ministro del governo-ombra Ermete
Realacci, con fastidiosa e stucchevole supponenza, continua ad assumere
posizioni sul Ponte contraddistinte da un pregiudizio ideologico da cui
trasuda anche un inammissibile antimeridionalismo.
Si fa finta di dimenticare che il Ponte sullo Stretto è parte di un asse
europeo che deve unire Berlino a Palermo, nel quadro della più avanzata
integrazione e fruibilità del territorio europeo, ...ma il Ponte, per
alcuni, resta un'opera utopistica e come tale va tolta dal dibattito e dai
programmi di un centrosinistra che vuole governare. Ma come si pensa di
poter governare se non si rimuovono i pregiudizi ideologici?
Queste ragioni spinsero nel 2001 il governo Amato a dare il via libera
alla realizzazione del Ponte ed esponenti autorevoli del centronistra, da
Amato alla stessa Finocchiaro, a Enzo Bianco a Capodicasa presentarono il
Ponte tra gli obiettivi strategici da perseguire per unire il Paese e
rilanciare il meridione. Basterebbe andare alle rassegne stampa del mese
di aprile di quell'anno per scoprire la quantità e la qualità
dell'adesione della sinistra al Ponte.
Poi, inspiegabilmente, il pregiudizio ideologico e antisiciliano
(ricordate? «le mani della mafia sul Ponte» «a chi finiranno i soldi del
Ponte?» e così via declinando) prese il sopravvento.
Su quelle nuove posizioni percepite in Sicilia come ostili e inconcludenti
abbiamo perso sempre, alle nazionali come alle regionali, dal 1994 a oggi.
Certo, non solo per quello, ma anche per quello! Tuttavia, oggi si
vorrebbe continuare.
Ma non insegna nulla il successo strepitoso di Lombardo, il successo del
centrodestra? Non insegna nulla il fatto che il Ponte torna all'ordine del
giorno e c'è la seria probabilità che stavolta lo si faccia per davvero,
non tanto per scelta del centrodestra ma perché ce lo chiede l'Europa,
introducendo nell'estremo sud un'opera pubblica che avvierà meccanismi di
notevole dinamizzazione di questa parte del Paese?
Abbiamo bisogno di questa dinamizzazione del Sud e della Sicilia? Secondo
me sì, ed è con questa posizione che noi dobbiamo tornare a parlare di
prospettive di lavoro e di sviluppo con la nostra gente e a tutto il
Paese. Non è ulteriormente ammissibile che le trombe stonate di un
ambientalismo ideologico e perdente continuino imperterrite a determinare
il segno della nostra politica, ignorando, con arroganza e impudenza,
altre stagioni in cui la sinistra siciliana ha saputo parlare il
linguaggio positivo dello sviluppo». (tratto da Gazzetta del Sud)

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