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| Una lettera ai rappresentanti del Myanmar di Roma |
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24.05.2008
 Signori Rappresentanti dell'Unione del Myanmar di Roma,
insieme a tanti cittadini italiani ed europei, Vi comunichiamo tutta la nostra partecipazione per le vittime provocate del recente cataclisma che ha colpito il Vostro Paese.
Siamo addolorati per l'alto numero dei morti e feriti, nonché per la vastità dei danni provocati.
Ma ancora di più per la decisione dal Vostro Governo, che inspiegabilmente impedisce l'afflusso di aiuti alle popolazioni così duramente colpite, soprattutto nelle zone rurali.
Tutto ciò non può lasciare indifferenti. Al punto da spingere semplici cittadini a scriverVi.
Questa tragedia, poi, si somma alle sofferenze già patite dalla parte più indifesa della popolazione per le precarie condizioni di convivenza sociale, ad iniziare dalla vicenda - seguita da tutto il mondo - del Premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi, ancora costretta alla detenzione.
Signori Rappresentanti - l'arbitrio e l'isolamento sono mortali per qualsiasi comunità .
Noi, invece, vorremmo vedere il Vostro splendido Paese crescere e svilupparsi nella pace e nella democrazia.
Per questo Vi chiediamo di trasmettere al Capo della Vostra Giunta - il generale Than Shwe - l'invito di tanti cittadini europei a cogliere in questa tragedia l'opportunità per un'apertura alla collaborazione con le Organizzazioni umanitarie, affinché dal dramma nasca la speranza per un nuovo futuro per il Vostro Paese, di concordia interna e internazionale.
Con fiducia
Massimo Marnetto,
di "Civico 17" (Roma)
e molti altri cittadini europei.
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