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I nostri figli ci accuseranno
3.01.2009

nostri figli ci accuseranno". Il locale e l'omogeneizzazione industriale, di Elisabeth Zoja - 31/12/2008 (fonte Arianna Editrice  31/12/2008). Presentazione di Giuseppe Altieri  Non è assurdo imparare dai bambini, anzi...

Genitori, provate a non ammazzare i vostri figli? Quando nel 1990 cominciai a diffondere il Progetto "Agroecologia" di Educazione Agroalimentare Biologica per le scuole (www.agernova.it / vecchio sito, ndr), messo a punto insieme al gruppo di lavoro di Giorgio Celli, costruendo piccole Serre, dove i bambini coltivavano i prodotti dell'orto biologico, anche trapiantati nel giardino scolastico o di casa e mangiato a scuola, allevando insetti utili e producendo il compost coi residui della casa, imparando così a  conoscere 'Agroecosistema, parlai espressamente di "educazione inversa", dai piccoli figli ai padri... attraverso la scuola elementare e media (provincia d'Arezzo, progetto pilota gestito dallo Studio Ager, oggi Agernova). Inoltre, negli Orti affidati ai Pensionati dal Comune di Perugia (altro progetto pilota contemporaneo di Agernova), educammo al Biologico anche i nonni, che avevano lasciato la terra per andare a lavorare in fabbrica, ai quali il Comune di Perugia affidò degli Orti per l'autosufficienza alimentare... per il "ritorno alla terra".

Laddove i nonni, che ricordano le tecniche di una volta (il Rame e lo

Zolfo, invece dei Pesticidi Chimici) e introducono le innovazioni

Agroecologiche come l'impiego degli insetti utili invece degli

Insetticidi chimici (le vere biotecnologie scientifiche e naturali)...

completano l'opera di "educazione dei propri figli", ovvero dei padri

e delle madri di quei bambini vittime della televisione e del

supermercato. E carnefici inconsapevoli dei propri figli, come

denunciato dal film "I nostri figli ci accuseranno", di Elisabeth

Zoja, che sta riscuotendo un clamoroso successo in Francia.

Oggi, con grande difficoltà e con il rischio di invasione barbarica

degli OGM, che distruggerebbe l'Agricoltura Biologica Italiana ed

europea, inquinandola irreversibilmente e rendendo impossibile

l'autodifesa dei consumatori e dei contadini, abbiamo in ogni caso

fatto dei passi avanti enormi nella consapevolezza, purtroppo a spese

delle vittime innocenti delle malattie degenerative, in aumento

esponenziale negli ultimi dieci anni, guarda caso in concomitanza con

l'entrata sul mercato degli OGM, nascosti negli alimenti attraverso le

cosiddette "soglie di (in)tolleranza" (vedasi a tal proposito il testo

appena pubblicato di Arpad Putzstay "La sicurezza degli ogm" -

EDILIBRI, 2008).

Ma, nonostante un referendum contro i Pesticidi, con 19.600.000 voti

espressi dal popolo italiano per l'abrogazione delle soglie di

tolleranza di pesticidi negli alimenti (tarate su un corpo di 60 kg,

cosicchè i bambini subiscono dosi anche 10 volte superiori agli

adulti, ndr !!!), oggi, addirittura, i residui di (in)"tolleranza" dei

Pesticidi negli alimenti sono state recentemente allineate ai livelli

più alti in Europa e non è stata introdotta neanche la Ricetta per il

controllo delle vendite di Pesticidi stessi. Questa prescrizione

obbligatoria per la vendita dei "prodotti chimici di sintesi"

porterebbe almeno 10.000 posti di lavoro potenziali per i tecnici

agronomi (ricerca di ENEA - ISFOL, dati pubblicati), con risparmio di

almeno il 50% di Pesticidi chimici oggi usati dagli agricoltori,

seppur scientificamente inutili, killers delle Api e degli esseri

umani (dati dell'Ist. Oncologico Ramazzini di Bologna). Un risparmio

corrispondente a circa 500 milioni di € in Italia, ovvero 50.000 € per

ogni tecnico impegnato (uno stipendio di tutto rispetto). Soldi oggi

spesi inutilmente dagli agricoltori per veleni buttati nel cibo,

nell'acqua e nell'ambiente, controproducenti sulla produzione agricola

in quanto ammazzano per lo più insetti utili, con alternative valide

ed efficienti di tipo Biologico ampiamente disponibili per la difesa

delle coltivazioni.

Inoltre, i Pagamenti Agroambientali dell'Unione Europea (dal 1992 e in

forma obbligatoria dal 2000) avrebbero dovuto corrispondere agli

agricoltori Biologici la compensazione dei maggiori costi e minori

ricavi, più un 20% di costi di transazione, per il beneficio sociale

portato dall'Agricoltura Biologica, la quale dovrebbe "per legge"

convenire a tutti gli agricoltori, in quanto "i consumatori pagano

l'acquisto di un servizio per la collettività".

Ma le Regioni, con il beneplacido della Commissione UE - DG Agri e dei

Sindacati Agricoli (Confagricoltura, CIA e Coldiretti-Consorzi Agrari-

Venditori di pesticidi e concimi chimici), presenti nei tavoli di

concertazione locali dove si discutono i programmi regionali, insieme

alle Associazioni Ambientaliste e ad alcuni rappresentanti

dell'Agricoltura Biologica (AIAB, AMAB) quantomeno passivi e inattivi,

erogano oggi solo delle piccole "elemosine" agli Agricoltori

Biologici. Ad esempio pagamenti di 200 €/ha o anche meno per i cereali

biologici, a fronte dei 600 €/ha previsti come massimali dalla UE. E

non si considera la Zootecnia Biologica nelle misure finanziate per il

Benessere Animale, che prevedono fino a 500 € di pagamento Comunitario

per Unità Bovino Adulto per gli allevatori biologici. I pagamenti oggi

non sono quindi sufficienti a riconvertire le produzioni Chimiche

verso il biologico, in prticolare nelle aree agricole intensive dove

l'uso della chimica permette maggiori produzioni, ne a mantenere i

redditi dell'Agricoltura Biologica, con conseguente dismissione di

molte aziende biologiche che stanno tornando alla chimica. E aumento

dei prezzi dei prodotti biologici per le speculazioni di mercato

sulla produzione di nicchia.

L'obiettivo delle Misure Europee Agroambientali e di Benessere Animale

(50.000 milioni di € stanziati dall'Unione Europea per il periodo

2007-2013) sarebbe, per legge, quello di riconvertire le aree agricole

e gli allevamenti intensivi al Biologico (dove si usano i pesticidi in

grande quantità) in modo da realizzare una vera sostituzione della

chimica in Agricoltura. Ma le Regioni aprono bandi per fittizie

"riduzioni dei Pesticidi" (denominata impropriamente "Agricoltura

Integrata"), erogando pagamenti illegittimi in quanto basati su

disciplinari fittizi e non controllabili, come ha segnalato la Corte

dei Conti UE (Sentenza n. 3/2005). Che qualche ente di certificazione

di "controllo" si permette anche di Certificare.

Pagando in pratica gli agricoltori che usano pesticidi come hanno

sempre fatto, seguendo Disciplinari con elenchi di Pesticidi chimici

ammessi quasi per ogni coltura e ogni avversità, senza l'obbligo

previsto dalle linee guida europee di "Applicazine prioritaria delle

tecniche sostitutive di tipo Biologico". Le uniche che consentono il

controllo della riduzione dei pesticidi, attraverso le fatture di

acquisto dei mezzi sostitutivi biologici, più costosi e che, pertanto,

possono giustificare il Pagamento Agroambientale, altrimenti basato su

una presunta riduzione di produzione, quando le ricerche dell'ENEA

attestano che con l'Agricoltura integrata le produzioni in realtà

aumentano. La Regione Umbria, ad esempio, ha appena aperto il bando

2009 per l'Agricoltura (dis)integrata (...nei pesticidi), il 24

dicembre 2008, quasi di nascosto... un regalo di natale alle industrie

chimiche ed agli agricoltori inconsapevoli o non informati dalle

proprie associazioni.

Gli Agricoltori, Biologici e non, delle Regioni Umbira, Marche,

Toscana e Campania, per questi motivi hanno presentato ricorsi

straordinari al Capo dello Stato sui Bandi Agroambientali dei Piani di

Sviluppo Rurale regionali (le ricchissime finanziarie agricole per il

2007-2013). Ma è necessario attivarsi anche sulle altre regioni, sulla

Corte dei Conti per chiedere il recupero delle somme erogate

illegittimamente e senza risultato Agroambientale e sulla Corte di

Giustizia UE per le allegre approvazioni dei Piani di Sviluppo Rurale

Regionali, da parte della Commissione UE.

Tanto si poteva fare... e non è stato fatto. Ma molto si può ancora

fare... (le Norme e le Costituzioni Nazionali sono a favore della

Salute e dell'Ambiente, diritti "inviolabili"...purtroppo ampiamente

violentati)

...prima che sia troppo tardi. Per i nostri figli, soprattutto.

Ad esempio, il recente regolamento Reach dell'UE prevede che in

presenza di tecnologie alternative naturali ed efficenti, come

l'agricoltura biologica, l'uso della chimica dev'essere vietato, come

ha fatto la Danimarca coi disseccanti agricoli (Roundup) su larga

scala. Prodotti, come tutti i Pesticidi Inutili (es. concianiìti e

geodisinfestanti) che sono contrari ai criteri di rispetto

dell'Ecocondizionalità, previsti dalle norme europee per l'ottenimento

dello stesso sostegno al reddito agricolo erogato a tutti i

coltivatori (PAC). Questione su cui recentemente si è di nuovo

pronunciata la Corte dei Conti UE, redarguendo la Commissione e gli

Stati membri.

Le Stesse normative fitosanitarie Nazionali e Comunitarie prevedono

che non si possano vendere prodotti chimici tossici per gli insetti

utili, tuttora in vendita come i Neonicotinoidi e i Piretroidi di

sintesi.

Ma dobbiamo in primis fermare innanzitutto l'invasione Barbarica degli

OGM in Europa e le cosiddette soglie di (in)tolleranza di OGM negli

alimenti, addirittura in quelli biologici... addirittura senza

etichette.

L'Italia deve adoperarsi per un Bando Mondiale contro l'introduzione

nell'ambiente degli Organismi Geneticamente Manipolati e per il

Divieto dei Pesticidi Chimici in presenza di valide tecniche

sostitutive.

Altrimenti non potremo più tornare indietro.

Altrimenti i nostri figli ci malediranno.

Giuseppe Altieri

"I nostri figli ci accuseranno". Il locale e l'omogeneizzazione

industriale

di Elisabeth Zoja - 31/12/2008

Fonte: terranauta

A inizio dicembre è uscito un film che ha riempito le sale francesi

tutti i giorni della settimana. Non si tratta dell’ultima trovata di

Hollywood, ma di un documentario sull'utilizzo dei pesticidi e sulle

conseguenze per salute e pianeta. Il regista Jean-Paul Jaud presenta

un piccolo progetto locale per poi illustrare la situazione agricola

in Francia e nel mondo intero.

 

 

 

Una bambina del film dopo chemioterapia"I nostri figli ci

accuseranno", il titolo è cinico, però il documentario comincia con un

senso di speranza: all'inizio del 2007 la mensa delle elementari a

Barjac passa al biologico. È stato il sindaco del paesino ai piedi

delle Cévennes, nel sud della Francia, a prendere l’iniziativa: è il

municipio a pagare la differenza di prezzo.

In questo paesino, come nel mondo intero, l’inquinamento industriale e

agrochimico preoccupa mamme e papà. Da questo piccolo progetto parte

una lotta contro una logica che potrebbe rivelarsi irreversibile, una

battaglia perché domani i nostri figli non ci accusino.

Il film si apre con un congresso dell’ONU. "Chi ha conoscenti che

soffrono di cancro, diabete o sterilità alzi la mano", chiede l’uomo

sul podio. La metà del pubblico sospira e solleva un braccio. "Il 70%

dei cancri sono legati all’ambiente, fra questi il 40% deriva da una

contaminazione degli alimenti. Non vi sono mai stati tanti giovani

malati di cancro come oggi".

Sono cancerogene, ad esempio, molte sostanze rappresentate da quei

numeri strani che vediamo su innumerevoli confezioni: E232, E102,

E122, E127... si tratta di pesticidi e coloranti consentiti dalla

legge, poiché in minime dosi sono innocui, ma il loro accumulo negli

anni può provocare il cancro.

Il documentario cresce d’intensità, fino a sfiorare il dramma. Si

racconta la storia di alcuni bambini morti di cancro, causato dai

pesticidi che i loro genitori spruzzavano nell’orto. Appena ai

genitori intervistati mancano le parole, la videocamera zooma

insistentemente sui loro volti. Il loro silenzio manifesta sensi di

colpa e disperazione.

Ogni tanto per alleggerire l’atmosfera vengono mostrate immagini

allegre, come i bambini di Barjac che scherzano e mangiano. Ogni

qualvolta uno di loro mette in bocca un alimento però, l’immagine è

interrotta da dati che illustrano alcuni contenuti del cibo:

conservanti, pesticidi, metalli pesanti... in seguito la scena

riprende da dove si era fermata, i bambini ridono e fanno sorridere,

ma è proprio la loro spensieratezza a rinforzare il dramma.

 

Ora non solo vi è una mensa biologica a scuola, ma la maggior parte

dei bambini di Barjac consuma cibo biologico anche a casa. Prima del

progetto solo un bambino su dieci aveva questo privilegio:

l’iniziativa della scuola elementare ha influenzato lo stile di vita

di intere famiglie. Non si tratta quindi della mensa di una singola

elementare, ma di una sensibilizzazione collettiva.

Se il film avesse lo stesso effetto, ogni mela biologica che uno

spettatore consumerà, oltre ad essere più sana, farà risparmiare il

30% di emissioni di CO2. Questo sia perchè l'applicazione del metodo

biologico comporta un minore consumo energetico, sia perchè

contribuisce all'accumulo di carbonio nel terreno, limitando così le

emissioni di CO2.

Da una mensa ad un paesino e da un film al suo pubblico, non è assurdo

che impariamo dai bambini?

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