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Al supermercato delle idiozie (di Vincenzo Andraous)
7.02.2009
Non è più sufficiente gabbare leggi e sanzioni per mantenere una “libera circolazione delle droghe”, per mantenerne vivo lo smercio e il conseguente acquisto, da parte dei soliti commercianti di morte, degli instancabili ricercatori di sogni e doppiezze interiori.

Ora il pianeta degli anni corti, dei ragazzini dalle gambe larghe e le mani in tasca, smanetta su internet, basta guardare su alcuni blogs e accorgersi dei tanti ragazzi che perdono tempo e sonno, a raccontarsi il proprio sballo, il trip appena concluso, da iniziare a breve, per l’ennesima volta. Ognuno spinge avanti l’altro, ciascuno affascina l’altro, imprudenti al salto in avanti, che a gioco lungo non fa sconti a nessuno, neppure di fronte a due occhi spaventati costretti alla ritirata.

Droga a valanga, la solita, quella nuova, adesso anche le erbe, definite droghe finte, eppure sono sostanze devastanti, per quantità e modalità di uso, contengono principi attivi, causano effetti somiglianti alle sostanze di sempre, occorre predisporsi a quali diagnosi verranno individuate.

Hanno nomi sempre meno uguali, Kratom, Spice gold, Sniff, per meglio sedurre i nuovi arrivi per l’inferno che verrà, perché statene certi che arriverà.

Adolescenti e droga, come se afferrare una canna, una pasticca, una polvere, fosse semplice più ancora di ottenere un’autorizzazione a trasgredire una norma, e mandare a quel paese una regola.

“Droga e mi calo giù, tutto qui, e non rompetemi l’anima”, questo il leit motiv delle ultime stagioni, l’istanza che sale alta da un quattordicenne, che formato lo è dalla play station, dalla voglia di uscire dalla propria periferia adolescenziale. Parlando con un ragazzo sospeso per qualche giorno da scuola, non una parola importante sull’accaduto, sull’infrazione commessa, non un sussulto di rimorso, piuttosto un lamento persistente di giustificazioni, completamente assente di motivazioni, distante da un riesame critico dell’evento.

Un ragazzo come tanti altri, educato, pulito, eppure dentro un’insignificanza comportamentale stupefacente, poco interessato alle strade del mondo, alle scelte da fare, certo di farcela a delegare ad altri la fatica dello studio e del rispetto delle regole, un ragazzo preso in mezzo tra internet e il quad nuovo fiammante.

Un adolescente, a farsi una canna o una pipetta di roba da supermercato delle idiozie, è così normale l’indulgenza politica da diventare prassi culturale, fino a essere scandaloso scandalizzarsi, in fin dei conti non occorre esagerare, creare panico, c’è una gioventù capricciosa è vero, ma che verrà ricondotta alla ragione, dalla nostra capacità di confrontarci e dialogare, di mettere in campo strumenti educatici e preventivi efficaci. Intanto però ci muoviamo sui detriti causati da questo disagio, lo facciamo con risposte immediate ma semplicistiche, continuando a fare i conti con quella imperturbabilità del mondo giovanile protesa all’incontro di azioni di vera e propria devianza.

Navi da guerra con le stive piene di codicilli e sicurezza, nel frattempo si oltrepassa il limite della prudenza con gli estratti vegetali che comunque potrebbero contenere sostanze psico attive.

Appare evidente che c’è una accondiscendenza da teatrino del dubbio, per questo dramma persistente che la droga moltiplica e accentua, massacrando i ragazzi e le famiglie, lasciati senza difese, privati persino dell’ultima certezza, quella di meritare un futuro migliore.


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