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Lettera aperta sui problemi di Genova.
26.04.2009

Lettera aperta sui problemi di Genova. Al Presidente della Regione Liguria Al Sindaco di Genova Al Presidente della Provincia di Genova. Le sottoscriventi Associazioni: Legambiente Regionale Ligure, Associazione Per Cornigliano - Onlus, Movimento Difesa del Cittadino  MDC

In considerazione dei recenti sviluppi della questione Acciaierie di Cornigliano, della bonifica dell'area liberata dalla siderurgia, dei progetti ventilati dai media per il futuro dell'area, hanno deciso di redigere insieme il seguente documento, da sottoporre all'attenzione delle Istituzioni Locali e degli organi di informazione.

1.     Rapporto aree-occupazione. L'Accordo di Programma sulle Acciaierie, firmato nel 2005, prevede l'impegno da parte del Gruppo Riva di mantenere gli stessi livelli occupazionali esistenti al momento della firma, ossia 2.700 lavoratori. Oggi i lavoratori a libro paga sono scesi a circa 2.000, di cui 1.050 attualmente in cassa integrazione (ordinaria e straordinaria), con un organico all'interno dello stabilimento che si attesta sulle 900 unità. Appare ormai evidente che, al di là degli effetti della crisi dell'acciaio attualmente in corso, Riva non mantiene e non manterrà gli impegni assunti sui livelli occupazionali.

Chiediamo pertanto che, in base al ragionamento più volte espresso dalle Istituzioni stesse "meno occupazione, meno aree" (e non ancora messo in pratica), siano ridotte le aree nella disponibilità del Gruppo Riva, al fine di destinarle ad altre attività produttive pulite. Questa azione consentirebbe alle tante aziende attualmente in cerca di spazi di non emigrare fuori Regione ma di espandersi in città, garantendo occupazione durevole sia per i lavoratori oggi in cassa integrazione che per i giovani in cerca di occupazione.

2.     Bonifica dell'area liberata dalla siderurgia. Le sottoscritte Associazioni raccolgono le preoccupazioni dei cittadini che assistono allo smantellamento degli impianti siderurgici, seguito direttamente dall'asfaltatura del suolo, su cui vengono in brevissimo tempo depositati i container di Spinelli. Tutto questo evidentemente senza che sia effettuata la dovuta bonifica di un'area contaminata dalla pluridecennale attività di impianti quali raffineria di naftolo, cokeria e vecchi altoforni. Inoltre alcuni mesi fa l'Associazione Per Cornigliano, assistita dall'Avvocato Damonte, ha inoltrato richiesta a Comune, Provincia, Regione di poter visionare il Piano di caratterizzazione, ma senza successo. Di seguito è emerso sui giornali che tale Piano non sarebbe ancora stato redatto.

Facciamo presente che, come noto, il Piano di caratterizzazione comprende l'effettuazione obbligatoria e preventiva dei carotaggi prima di procedere alla bonifica, come previsto dalla legge Ronchi e dal successivo Testo Unico Ambientale, al fine di valutare l'entità e la profondità della bonifica stessa. Ricordiamo a tale proposito gli studi compiuti dall'Università di Genova, che parlavano della necessità di bonificare molto in profondità, per impedire la dispersione continua in mare di sostanze altamente nocive, nonché la sentenza della Procura di Sestri Ponente che accertava la presenza di più di 10.000 tonnellate di sostanze nocive interrate in bidoni nel sottosuolo dell'area in questione.

Si osserva inoltre che, sempre in pendenza del Piano di Caratterizzazione e di tutte le conseguenti analisi, nell'area in questione si è provveduto a triturare tutto il materiale inerte della demolizione di edifici e impianti e parte delle rocce di scavo.

A fronte di quanto esposto, le sottoscritte Associazioni chiedono alle Istituzioni come sia possibile procedere a coprire direttamente l'area come sta avvenendo e si riservano, in mancanza di risposte esaurienti, successive iniziative.

3.     Zonizzazione acustica. Gli enormi capannoni che dovranno contenere i nuovi impianti siderurgici sono stati costruiti a pochi metri dall'abitato di Cornigliano, nonostante la vastità dell'area a disposizione. Desta pertanto grande preoccupazione il futuro inquinamento acustico causato da tali impianti, tanto più che il nuovo Piano di zonizzazione acustica, recentemente approvato, subordina ancora una volta il quartiere all'industria, concedendo limiti di emissione troppo alti ai nuovi impianti, separati dall'abitato soltanto dalla strada a mare di scorrimento.

4.     Strada di scorrimento urbana. Il sig. Gian Paolo Bellone (Ufficio Vertenze), su mandato di Legambiente e del Movimento Difesa del Cittadino, ha chiarito, attraverso la necessaria documentazione, i motivi per cui le due associazioni sollevano obiezioni sulla "strada di scorrimento urbana" da Lungo Mare Canepa a P.za Savio, approvata dal Consiglio Comunale di Genova (delibera n.54 del 08/07/08). Il sig. Bellone ha messo in rilievo che il tracciato della nuova strada "NON" è accettabile poiché sulla mappatura acustica di variante NON sono evidenziate le n.2 fasce di pertinenza della stessa, larghe ciascuna metri 100 per ogni lato, vista la Lg. DPR n. 142/04. Ne consegue che ben 13 edifici nelle immediate vicinanze vengono d'autorità inseriti entro la fascia di pertinenza della nuova strada (in zona 5°, di colore viola) mentre sulla mappatura gli stessi sono ancora contrassegnati in zona 4° (di colore rosso). Viene così aggravato il loro carico acustico con una decisione amministrativa. E' da tenere presente che dal lato mare, ossia verso lo stabilimento ILVA, non viene indicata l'altra fascia di pertinenza di colore viola (cioè zona 5°) ritenendo "di fatto" giustificato che il nuovo stabilimento RIVA possa emettere ai confini del nuovo tracciato ben 65 decibel anche in orario notturno ! Ad aggravare la situazione, sulla documentazione relativa ai rilievi tecnici di SIMULAZIONE "post operam" non viene fatto alcun cenno all'esistenza della nuova acciaieria !

5.     Delocalizzazione Polo Petrolchimico. Raccogliamo con viva preoccupazione le notizie frammentarie uscite negli ultimi mesi sugli organi di stampa in merito ad una ventilata ipotesi di spostamento delle aziende Carmagnani e Superba nell'area di Cornigliano liberata dalla siderurgia. Appare evidente che attività definite ufficialmente dalle Istituzioni come "non compatibili con il tessuto urbano" non possono certo essere collocate a poche decine di metri dall'abitato di Cornigliano, dove già insistevano gli impianti siderurgici oggetto appunto dell'attuale dismissione!

Le sottoscritte Associazioni si oppongono fermamente a una simile soluzione della questione petrolchimico, che rappresenterebbe uno schiaffo clamoroso a tutti gli impegni assunti dalla politica negli ultimi decenni sul risanamento di Cornigliano.

Genova, 17 aprile 2009

Legambiente Liguria , Associazione Per Cornigliano , Movimento Difesa del Cittadino

 


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