20.09.2009
Grande afflusso di pubblico alla mostra "PSICHIATRIA: UN VIAGGIO SENZA RITORNO" Circa 1700 persone hanno visitato la mostra. Sono state raccolte varie testimonianze di persone vittime della psichiatria. Denunciamo l’ipocrisia della psichiatria veneta. Verona. Venerdì 18 settembre 2009, la mostra multimediale itinerante "PSICHIATRIA: UN VIAGGIO SENZA RITORNO" ha chiuso i battenti presso il Palazzo della Gran Guardia. La mostra è stata affollatissima con circa 1700 persone che hanno visitato la mostra.
Molti i commenti dei visitatori, la cui nota dominante è stata l'aumento della consapevolezza sulla psichiatria. Una persona ha commentato che la mostra "… ti permette di capire che cos'è in realtà la psichiatria", due studentesse hanno commentato: "Di solito gli studenti si annoiano terribilmente ad assistere ad una mostra, questa esperienza lascerà il segno dentro di noi. Grazie."
Un professore di un liceo cittadino è tornato a vedere la mostra dopo essere venuto durante la scorsa edizione, ed ha confermato di aver inserito la proiezione del DVD della mostra all’interno del suo programma di studio per le classi di 4° e 5° liceo!!
La mostra è stata visitata da dottori, avvocati, professionisti, politici, studenti così come anche da vari psichiatri, operatori e volontari del settore.
Gli organizzatori sono molto soddisfatti della partecipazione e dei commenti ricevuti. Inoltre molte persone hanno approfittato della mostra per denunciare gli abusi subiti e le carenze osservate nell’ambito della psichiatria locale.
Nella sola settimana di apertura ben 6 persone si sono rivolte ai volontari del comitato per raccontare le loro storie, che si sommano alle decine già raccolte ai tavoli informativi.
Chiudendo questa mostra desideriamo denunciare l’ipocrisia della psichiatria di casa.
Si fanno varie manifestazioni di facciata molto allettanti da un punto di vista promozionale. Ma la realtà è ben diversa. Abbiamo raccolto le storie di vari "TSO volontari": pazienti costretti a subire trattamenti sotto la minaccia di un TSO effettivo o di perdere dei sussidi economici. Pazienti che si presentano ogni mese (pratica che va avanti per anni con pazienti che diventano sempre più dipendenti dai farmaci) per una puntura di psicofarmaci a rilascio graduale o per la loro dose di psicofarmaci nonostante abbiano più volte manifestato oralmente la loro volontà di ridurre ed eliminare questi farmaci per tornare a una vita normale. Pazienti che hanno chiesto ripetutamente un supporto psicologico ma che sono stati mantenuti su terapie farmacologiche.
La situazione è talmente degradata che sembra che questi abusi non vengano neppure riconosciuti come tali dalle persone che lavorano in questo campo. Solo alcuni volontari hanno mantenuto un punto di vista sano e si rendono conto degli abusi subiti dai pazienti.
Invece, gli psichiatri che agiscono in tal modo continuando queste terapie farmacologiche coercitive della durata di molti anni sui loro pazienti sono persino convinti di "aiutare" queste persone.
Consigliamo ai pazienti di mandare le loro richieste per iscritto tramite fax e di richiedere che vengano inserite nella loro cartella clinica.
Inoltre, se ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus.
Valerio Faccio
Coordinatore Provinciale
CCDU ONLUS Sezione di Verona
info@ccduverona.org
www.ccduverona.org
Sito nazionale: www.ccdu.org
|