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Il Terzo Valico è come il ponte di Messina
1.11.2009

Novembre 2009 - TERZO VALICO  - IL MINISTRO MATTEOLI: "I lavori al via a dicembre" - Si tratta di pura propaganda in vista delle elezioni regionali
- Un disastro i dati di traffico di settembre
- Solo il 9.9% delle merci viaggia su rotaia
Il Terzo Valico è come il ponte di Messina : lo dovrebbe costruire la stessa ditta ossia l'Impregilo; c'è stato tutt'attorno una fitta rete tangentizia; non serve a nulla e costerà anch'esso oltre i 5 miliardi di euro a carico dello Stato e quindi a discapito di tutti; le priorità sono ben altre; i dati tecnici per giustificarli sono fasulli; alle spalle hanno reti ferroviarie penose e inefficienti, con pendolari trattati come bestie.

MATTEOLI sostituisce Luigi Grillo

È compreso anche il Terzo valico nell'annuncio del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, sull'avvio a breve di una serie di grandi opere.

"A dicembre partiranno i lavori dell'Alta velocità fra Genova e Novi", con i cantieri già avviati negli Anni 90 a Voltaggio, Fraconalto e Mignanego e poi bloccati dai Carabinieri e dalla Magistratura con l'accusa di "Truffa aggravata nei confronti dello Stato"

Sugli oltre 5 miliardi di euro di costo complessivo dell'opera, il governo ha stanziato 500 milioni, che per Matteoli sarebbero dunque sufficienti a permettere il via ai lavori.

Il ministro, prendendo la palla a Luigi Grillo che era arrivato a quota 38 annunci sulla imminente partenza dei cantieri, sostiene: «Ho parlato con il presidente delle Fs, Mauro Moretti, e per il Terzo valico ormai ci siamo». Tutto ok, dunque, secondo il governo, anche grazie alla nomina, poco tempo fa, di un commissario che dovrà seguire l'iter dei lavori e possibilmente accelerarlo. È l'assai discusso Walter Lupi, ex direttore del Genio civile in Liguria e Lombardia.

Noi, però, non crediamo all'avvio dei lavori. Matteoli fa propaganda elettorale in vista delle elezioni regionali. I 500 milioni del Cipe non sono disponibili da subito. Rfi, e non gli ambientalisti, da tempo ha stabilito che il Terzo valico non si ripagherà mai. Dopo aver sganciato a scatola chiusa oltre 5 miliardi di euro senza alcun rischio e condizionamento per le ditte costruttrici, una volta avviata, l'85% dei costi della sua gestione dovrà essere coperto dallo Stato. Siamo di fronte a una voragine economica il cui importo è cresciuto del 700% in 15 anni. Il tutto a carico dei cittadini e della futura generazione. Lasciamo perdere poi l'enormità di rischi ambientali e del prosciugamento delle falde dell'Appennino.

I DATI DI SETTEMBRE

Abbiamo documentato che i valichi sono già cinque e che, con metà della spesa prevista per l'impattante collo d'imbuto del Terzo Valico, si potrebbe renderli efficienti e con capacità di trasporto enormi. Nello stesso tempo migliorare decisamente i treni pendolari il cui servizio sta scendendo a livelli da Terzo mondo.

Ricorderete che le previsioni del Cociv del 1992 valutavano il trasporto verso nord di 4 milioni di container entro il 2006 e successivamente di 6 milioni entro il 2012.

La situazione è ora la seguente

- Mese di settembre 128.713 teu che scendono del 18% rispetto ai 157.012 del settembre 2008

- Alla fine dei primi nove mesi siamo a 1.155.476 teu rispetto ai 1.339.380 del 2008 (ossia - 13,7%)

- Previsione abbastanza precisa per il 2009, un totale di un milione e 541.000 container.

- Siamo perciò lontanissimi dalle previsioni super gonfiate che, a detta dei furbetti dei trenini, avrebbero giustificato questa colossale e assurda opera..

MA CERCHIAMO DI RAGIONARE CON I NUMERI

Leggiamo quanto è scritto su uno studio dell'Eurostat

IL TRASPORTO merci su rotaia è in via d'estinzione. In Italia appena il 9,9% dei prodotti viene caricato sui treni contro l'11,8% dell'Inghilterra, il 15,7% della Francia e il 21,4% della Germania. In Europa la media si aggira intorno al 17%. E' quanto si legge in uno studio divulgato dall'associazione Federmobilità, che per il 19 e 20 novembre ha organizzato a Roma una 'due-giornì dal titolo "Mercintreno" presso la sede del Cnel a Villa Borghese.

È evidente che se il dato del poco più di un milione e mezzo di teu da incanalare verso nord fosse esatto, sarebbe già ben poca cosa per giustificare l'opera.

Lo ripetiamo ancora una volta, la situazione è ben diversa.

- Il 40% viene indirizzato verso est e verso ovest (616.320), quindi i container verso nord sono 924.480

- I tecnici dello Stato, esaminando la realtà attuale, affermano che il 90,1% delle merci viaggia sui TIR e quindi i container diretti verso la pianura padana e la mitica Rotterdam tramite ferrovia rimangono una quota miseranda che non supera le 93.000 unità.

Ripetiamo: una realtà di 93.000 container contro i 6 milioni indicati.

Se non comprendiamo che questo è un falso palese, o un chiaro ciurlare nel manico vuol dire che  siamo proprio un popolo di fessi.

antonellobr@alice.it

 


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