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Ancora sulle elezioni americane di P.Stagno
14.11.2004

questa è una lettera che sto diffondendo fra i miei amici

4/11/2004

Cari amici,

le elezioni americane sono finite come era chiaro che finissero fin
dall'intervento di Bin Laden.

Se infatti Bin Laden è quella mente finissima che dicono, avrà certo
valutato che minacciare gli americani se avessero votato Bush, sarebbe
stato un potente sostegno elettorale per Bush; né vale il paragone con le
elezioni spagnole dello scorso marzo: infatti chiunque ragioni a mente
fredda concluderà che le elezioni le perse Aznar, tutto da solo,
attribuendo gli attentati all'ETA e, contrariamente al suo miope
intendimento, facendo quindi scattare un riflesso patriottico negli
spagnoli.

Ad al-qaeda infatti conviene un nemico militare contro cui mobilitare il
fanatismo degli adepti e coalizzare il mondo musulmano in genere, mentre
maggiori difficoltà deriverebbero da un avversario che lo affrontasse sul
sistema dei valori e che cercasse di conquistare le menti ed i cuori
(oltre naturalmente al lavoro di intelligence per individuare le cellule
terroriste, fronte che sembra che Bush abbia affontato solo parzialmente,
preferendo la guerra all'Iraq all'uso del cervello).

La lotta contro al-qaeda è una lotta sui valori e qualsiasi cedimento sui
nostri valori, che sono quelli della dichiarazione di indipendenza degli
Stati Uniti, (lo dico dal settembre 2001 e ve l'ho scritto molte volte)
equivale a dire che hanno ragione loro (vale per Guantanamo, Abu-Graib,
alcune clausole del patriot act etc.); lo stesso si dica dell'aver paura
ed anche su questo Bush ha dimostrato di fare il contrario di quello che
un vero leader avrebbe dovuto, in quanto ha fomentato la paura nel suo
popolo.

Quindi, piuttosto che perdersi nelle analisi di ciò che è successo, è
meglio interrogarsi sul significato futuro di queste elezioni.

Certo la differenza per la guerra in Iraq, su cui molti ragionano, non
sarà molta: un grande paese, come gli Stati Uniti, non fa certo svolte
brusche nella propria politica estera; ci sarà quindi una marcata
continuità col rovinoso corso degli eventi degli ultimi 18 mesi, invece
della cauta revisione che verosimilmente avrebbe fatto Kerry..

Dove invece le conseguenze negative si faranno sentire molto forte è sul
campo dei valori della Costituzione Americana: è ora al potere negli Stati
Uniti un gruppo di potere formato da fanatici fondamentalisti, che hanno
smarrito uno dei valori primari della loro costituzione, la separazione
fra Stato e Chiesa, sancita dal primo emendamento.

Altre volte credo di avervi citato un fondamentale discorso del Senatore
Goldwater, campione della destra americana: "....but another force could
succeed in dividing our country. the specter of single issue religious
groups is growing over our land"; Goldwater era un profeta, mai come ora
(almeno dal 1865) gli Stati Uniti sono divisi, e, dopo un lungo
ragionamento terminava: ...."we have succeeded for 205 years (parlava nel
1981) in keeping the affairs of state separate from the uncompromising
idealism of religious groups and we mustn't stop now. To retreat from that
separation would violate the principles of conservatism and the values
upon which the framers built this democratic republic". Goldwater
giustamente vedeva il pericolo di cedere sui valori della Costituzione
Americana, che sono anche il motivo per cui gli USA hanno avuto per
decenni la guida morale, prima ancora che politica e militare, del mondo.

Purtroppo con queste elezioni il pericolo del fanatismo religioso, contro
il quale ammoniva Goldwater, è ora più grande, aggravato da un fatto che
sembra sfuggito alla maggior parte dei commentatori: la composizione della
Corte Suprema.

La Corte Suprema è il cardine del sistema politico americano (le
competenze sono più o meno quelle della nostra Corte Costituzionale e
Corte di Cassazione assieme), è composta da 9 giudici, nominati a vita dal
presidente, ma con l'approvazione del Senato; i 9 giudici sono tutti
piuttosto vecchi (ed il presidente Rundqvist molto malato), quindi per
morti o dimissioni è verosimile che sia prossimo un certo numero di nuove
nomine; Bush controlla il Senato almeno per i prossimi due anni e potrebbe
formare una maggioranza di giudici relativamente giovani in grado di
influenzare la vita degli USA per decenni (è già successo).

È quindi verosimile che il fanatismo religioso si possa rafforzare nel
cuore del sistema politico americano con le ovvie conseguenze negative per
il mondo.

Un caro saluto.

Piero Stagno


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