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Sciopero stranieri 1 marzo: fuori dal coro
23.02.2010

I rumeni possano partecipare al Servizio Civile Nazionale ,alla “Mini Naja” e
a tutti i momenti di formazione del volontariato
Come consigliere del Presidente del Senato Rumeno, sento il dovere di invitare
la comunità rumena in Italia, a non aderire allo sciopero dei migranti,
previsto per il prossimo 1 marzo. La Costituzione Italiana , garantisce ad
ogni lavoratore il diritto di sciopero, ed ogni lavoratore è libero di
esprimere la richiesta dei propri diritti anche tramite questa forma di
lotta. Sono però altrettanto sicuro che, aderire ad una forma di protesta
come questa, sia un danno per la nostra comunità . Non esistono problemi dei
lavoratori immigrati e dei lavoratori italiani, esiste una questione di
giustizia sociale che prescinde dall’appartenenza etinca, nazionale o
religiosa. Le giuste lotte per un salario giusto, la sicurezza sui luoghi di
lavoro , le pari opportunità tra uomo e donna, le rivendicazioni per abitazioni
sane e confortevoli non si fanno auto escludendosi, ma le si attuano assieme ai
lavoratori italiani. Per troppo tempo l’immigrazione è stata usata come
strumento di divisione e contrapposizione con gli italiani creando artificiose
“guerre fra poveri”. E’ giunto il momento di ricordare che non esistono
lavoratori immigrati e italiani, ma esistono dei lavoratori , come non esistono
imprenditori immigrati e imprenditori italiani , ma imprenditori. Questo ci
porta alla conseguenza logica che le lotte e le rivendicazioni si fanno all’
interno delle strutture italiane e con gli italiani. I cittadini romeni sono
cittadini comunit! ari e, pertanto, portatori di diritti e doveri pari agli
italiani e maggiori rispetto agli immigrati extracomunitari. Dobbiam! o ricord
arci che siamo parificati in tutti i se! ttori de lla vita civile ai cittadini
italiani e proprio per questo che le nostre giuste battaglie le dobbiamo
portare avanti con gli italiani. Sul piano dell’integrazione vogliamo passare
dalle parole ai fatti. Per questo avanzo una serie di proposte operative sul
quale mi auguro che vi sia la convergenza di tutte le forze politiche e
sindacali italiane.

1) Essendo un convinto sostenitore del volontariato e della forza
aggregatrice di questo settore , sarebbe auspicabile, che su base volontaria il
Servizio Civile Nazionale fosse aperto ai ragazzi della comunità romena;

2) L’esercito e le forze armate hanno sempre rappresentato nella storia
italiana momenti di unificazione e integrazione, per questo, chiedo al Signor
Ministro della Difesa, Onorevole Avvocato Igniazio La Russa, di poter aprire ai
ragazzi della comunità rumena residenti in italia il progetto di mini naja
varato dal Governo;

3) Sensibilizzazione della comunità rumena sulla possibilità di
partecipazione ai corsi di formazione , organizzati dagli enti locali, per
diventare guardia ecologica volontaria

4) accesso ai momenti formativi nell’ambito del volontariato sociale
(protezione civile, ambulanze ecc ecc)

Invito, inoltre , i giovani romeni ad avvicinarsi al mondo dello sport che,
oltre ad avere effetti positivi dal punto di vista fisico ,rappresenta un
fattore di scambio e integrazione con la comunità italiana.

Ho voluto avanzare proposte chiare semplici e di tecnicamente realizzabili,
nella speranza che esse trovino , un supporto da parte delle istituzioni e
delle forze politiche e sociali italiane . Allo stesso tempo, auspico che le
associazioni rumene in Italia , possano trovare su queste idee la più ampia
convergenza e unità d’azione

Marian Mocanu

Consigliere Onorario del Presidente del Senato della Romania

www.mocanu.it


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