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No alla crocifissione d'Italia.appello dei Radicali di Sinistra
1.11.2003

NO alla crocifissione dell’Italia . appello dei Radicali di sinistra

Il Regime clericale: da destra a sinistra, tutti in difesa del crocifisso, tutti contro la Costituzione
La ritorsione del Potere contro un Giudice onesto: Castelli affida il caso agli ispettori. I Radicali di sinistra promuovono la lettera – appello in sostegno del Giudice Montanaro. Per leggere e firmare: www.radicalidisinistra.it

. lettera aperta
Da destra a sinistra, tutti uniti per il crocifisso, uniti nella negazione di una scuola laica, pluralista, di tutti e quindi priva di crocifissi o altri simboli di parte. Ma c'è chi va ben oltre: "Darò incarico all'ispettorato di verificare se tale sentenza sia stata estesa nel rispetto dell'ordinamento o se siano state ignorate leggi vigenti", minaccia Castelli, promettendo risvolti "disciplinari".
Sabato scorso, il tribunale civile dell'Aquila ha accolto un ricorso presentato da Adel Smith, presidente dell'Unione musulmani in Italia. L'uomo, padre di due bambini, si era rivolto al tribunale perché venisse rimosso il crocifisso dalle pareti delle classi della scuola statale materna-elementare di Ofena (AQ) frequentata dai figli.
Non è il primo ricorso, moltissimi cittadini italiani, non musulmani, si sono appellati ai Tribunali per le stesse ragioni di Adel Smith, ottenendo -peraltro- le medesime sentenze. Certamente, il caso del Presidente dell'Unione islamici, rappresenta per il Regime unico dei partiti, tutti filo-Vaticano, un'occasione per agitare lo spettro dell'integralismo islamico e paventare inesistenti "imposizioni" da parte della Comunità islamica che risiede nel nostro Paese.
Identità nazionale, civiltà italiana, popolo: tutto il repertorio della retorica littoria è stato rispolverato. I mass media hanno vergognosamente dato un'informazione a senso unico: nessuno spazio è stato dato al contraddittorio, nessuno spazio è stato dato ai movimenti e alle associazioni laiche, compresi i Radicali di sinistra, che, ovviamente, condividono lo spirito democratico della sentenza del Giudice Mario Montanaro.
Gli stessi ladri che l'identità nazionale l'hanno spazzata via, sfigurando le nostre città, permettendo che tesori artistici e naturalistici fossero rovinati, saccheggiati, quelli che ci stanno togliendo anche il diritto a una pensione, a un'istruzione e un'assistenza sanitaria, oggi vengono a spiegarci cos'è la civiltà italiana, chiedendoci di diventare più intolleranti e incivili.
La presenza del crocifisso nelle aule scolastiche è prevista da due leggi del 1924 e del 1928: quando l'Italia era una monarchia e il fascismo era al potere. Con il Concordato fra lo Stato italiano e la chiesa cattolica, nel 1984, la religione cattolica non è più religione di stato: nel 1989 la Corte Costituzionale, in ottemperanza all'art.8 ("Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge") della Costituzione Democratica ha ordinato la rimozione del crocifisso (così come di tutti i simboli religiosi) da tutti gli uffici e luoghi pubblici.

Dobbiamo essere governati in base alla Costituzione, o in base alle leggi illiberali di Mussolini?

I princìpi costituzionali e la sentenza della Corte Costituzionale hanno ispirato la sentenza del Giudice Montanaro, che oggi rischia di diventare vittima della ritorsione del potere, colpevole di aver fatto il proprio dovere.
Il Ministro di Grazia e Giustizia, Roberto Castelli (Lega Nord) ha già inviato a L'Aquila gli ispettori ministeriali per verificare la sentenza del Giudice "in cerca di notorietà" come lo stesso Ministro ha dichiarato e per verificare "la possibilità di sanzionare dal punto di vista disciplinare chi emette sentenze abnormi". Che significa rovinare la carriera e la vita di una persona onesta.

Siamo tornati ai tempi di Giordano Bruno e dell'Inquisizione?

. iniziativa
Contro questa incredibile caccia alle streghe, i Radicali di sinistra hanno promosso una lettera – appello indirizzata al Ministro della Giustizia Castelli. Vi invitiamo a firmare numerosi, clickando su www.radicalidisinistra.it

non è in gioco solo la vita e il futuro di un giudice onesto, ma la libertà di noi tutti


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