4.10.2003
Progetto di Costituzione europea. Strasburgo 24 settembre 2003 Intervento di Giorgio Napolitano Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo
Al di là dei primi rapidi commenti che si sono ascoltati in quest'aula il 3 settembre scorso, il Parlamento può ora pronunciarsi ben più compiutamente sul progetto di Costituzione adottato dalla Convenzione; può farlo grazie all'analisi attenta ed obbiettiva che la relazione dei colleghi Gil Robles e Dimitri Tsatsos ci ha offerto.
Un'analisi imperniata sulla valorizzazione di tutte le innovazioni, di tutti i progressi, di tutte le potenzialità che il progetto della Convenzione presenta. Sono chiare, dunque, le ragioni per cui il Parlamento europeo sollecita, in modo convinto e netto, la Conferenza intergovernativa a far proprio il risultato della Convenzione.
Vorrei aggiungere che noi sentiamo in modo particolare il significato e l'emozione di questo passaggio storico - la nascita di una Costituzione europea, che fu il sogno di Altiero Spinelli : il progetto da lui sostenuto, e approvato da questo parlamento, quasi vent'anni fa ne gettò con lungimiranza le basi.
Ciò non può tuttavia impedirci di valutare lucidamente il testo licenziato dalla Convenzione, di coglierne insufficienze, contraddizioni, incognite. E infatti il rapporto Gil Robles -Tsatsos non le ha taciute, non si è sottratto alla responsabilità di richiamarle con il necessario spirito critico. Vede, signor Presidente del Consiglio, il problema di fondo non è quello di una insoddisfazione del Parlamento per il mancato accoglimento di alcune sue posizioni e proposte; ma è quello della preoccupazione per il rischio che l'Unione non sia messa in grado di far pienamente fronte alle sfide che l'attendono. E' su questo che invitiamo la Conferenza Intergovernativa a riflettere, a considerare ogni possibilità di rafforzare la coerenza del progetto di Costituzione, e ad evitarne ogni stravolgimento, a scongiurare ogni ritorno indietro.
Il nostro Parlamento, e per esso la Commissione Costituzionale, seguirà la Conferenza con la massima attenzione e vigilanza. L'atteggiamento che abbiamo scelto è fortemente costruttivo, non acritico, ma altamente responsabile. E io ritengo che non si possa istituire nessuna contrapposizione tra questo nostro atteggiamento e quello assunto dalla Commissione, ferme restando la distinzione e l'autonomia di ciascuna delle due istituzioni. La Presidenza italiana potrà contare sul loro sforzo convergente per tener testa alle pressioni di quei governi che volessero riaprire un negoziato: perché, on.le Antonione, il negoziato c'è già stato nella Convenzione, e il riaprirlo su punti essenziali potrebbe rendere ingovernabile la Conferenza. Ci auguriamo che la Presidenza italiana dia prova di linearità e di fermezza.
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