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Il cuore del problema di Guido De Simone
31.07.2004
IL CUORE DEL PROBLEMA .

Leggo molti interventi, tutti molto interessanti ed apprezzabili. E' comunque un bene che si parli di Primarie, perche' purtroppo, trattandosi di una cosa con molte possibili identita', e' facile che siano ancora molto fraintese.

Ma credo che fin troppo spesso in molti lettori si ha la sensazione di essere in presenza di un oggetto dalla natura schizofrenica, come se allo stesso termine corrispondano cose molto diverse tra loro.

Altrimenti non è possibile che se ne possa dire tutto ed il contrario di tutto.

E' vero che ciò e' caratteristica della politica fin qui praticata: cio' che per l'uomo della strada e' semplicemente bianco, dal punto di vista politico diviene "sostanzialmente tendente all'azzurro" o "politically correct if green-bound" oppure "con evidenti propensioni a virare verso il rosso" o "mai come oggi espressione contraddittoria del nero piu' profondo" o "visione meramente virtuale di una purezza cui aspira il grigiume che nasconde"...

E chi più ne ha più ne metta.

E poi qualcuno si meraviglia della distanza abissale tra la politica, questa politica, e la società reale.

In questo dibattito sulle Primarie intendo continuare a fare quello che ho fatto per tanti anni, leggere ed ascoltare gli altri, specialmente la gente comune.

Ma ogni tanto credo che possa essere utile un intervento, augurandomi possa contribuire a fare chiarezza.

Il testo per la proposta di Legge d'introduzione delle Primarie Aperte cui fa riferimento il Titolo depositato il 19 Luglio 2004 sotto forma di INIZIATIVA LEGISLATIVA POPOLARE presso la Suprema Corte di Cassazione è stato da me redatto in articoli molti anni fa. Qualche mese fa è stato da me messo a disposizione di chiunque volesse contribuire con le proprie idee ed attualmente è in discussione tra molte persone, per lo più comuni cittadini, cui si sono recentemente affiancati noti esperti.

Alcune persone hanno proposto modifiche intelligenti e sono state subito recepite.

Altre sono proposte che non rispondono ai principi del Manifesto delle Primarie Aperte e, tanto meno alla Costituzione Italiana.

Ultimamente si è affacciata la proposta di Prodi, affatto nuova, peraltro.

Confermo che quanto dice il Prof. Pasquino e' vero: fondamentalmente l'Albo degli elettori è tutt'altra cosa. L'Ulivo è libero di costituirlo. Ma non è certo il presupposto per l'attuazione di Primarie. A meno che non si preferisca decidere che tutti i cittadini che vogliono esercitare il loro diritto costituzionale del "libero" voto debba essere iscritto ad un partito... Mi domando, allora, perche' fare delle elezioni? basta contare le tessere per sapere chi può governare con una maggioranza e chi no, giusto?

Strano Paese l'Italia, così pieno di dubbi... e subito dopo di certezze.

Pertanto, tra certezze e dubbi, lasciate che vi esponga il problema cosi' come mi e' capitato d'inquadrarlo dopo aver colloquiato sul tema delle PRIMARIE, dal 1983 ed ancora fino a ieri, con oltre 15.000 persone.

Alcune di queste persone (specialmente all'inizio) erano e sono nomi famosi della Politica.. e poi del mondo accademico... e poi del giornalismo... E lasciate che vi confidi quanto costoro non mi abbiano ascoltato piu' di tanto. Vi garantisco che sono piu' che altro triste per loro e per la loro incapacita' di guardare piu' in la' del proprio naso, nonostante le loro collocazioni "altolocate" consentirebbero loro visioni strategiche e di lungo respiro.

Ma sono fiero di dire che la maggior parte di chi ho incontrato ed ascoltato e' costituita da semplici cittadini che mi e' capitato d'incontrare in tante località del Bel Paese e che mi hanno dimostrato nei fatti quanto i "politici" di mestiere non siano cosci dell'immenso PATRIMONIO UMANO che con tale atteggiamento gnostico stanno tenendo lontano dal proprio ruolo politico naturale e, lo sottolineo, costituzionale.

E' ascoltando loro che il Manifesto delle Primarie Aperte ed il testo della legge sono divenuti una realta'. Io sono al massimo il loro redattore.

La distanza tra politica e societa' e' data proprio dal fatto (ed E' un fatto) che la societa' e' andata avanti, molto avanti, mentre la politica e' gestita da chi si e' chiuso in una visione "vecchia", introversa ed auto-referenziale delle cose.

E la gente comune questo proprio non lo capisce piu'... anzi, non l'accetta piu'. Neppure i "moderati", credetemi.

Ecco perche' le Primarie Aperte sono una risposta principalmente ai CITTADINI (... il che include anche quei cittadini che militano in un partito o lo governano), i quali meritano, finalmente in quanto tali, l'attenzione e la centralita' che la Costituzione garantisce loro ma che e' rimasta solo sulla carta... costituzionale.

L'adozione di Primarie in Italia e', prima di tutto, un problema culturale.

Gia' c'e' la complicazione di stabilire cosa s'intende per "Primarie".

Dietro tale termine s'interseca una miriade di possibili versioni con valenze ed effetti politici ben diversi tra loro. Ma, poiche' di tutta detta galassia neanche una formula di Primaria ha mai avuto modo di brillare nella sua pienezza sul pianeta Italia, e' quasi ovvio che qui da noi esse siano ancora delle sconosciute, di certo ai piu'.

In quanti, a maggior ragione se personaggi famosi (che non possono fare la figura di "chi non sa", ovvio!) hanno risposto cose come - ... Le primarie?... Certo! Ma si', e' chiaro!.. - ... ed era altrettanto chiaro che non sapevano neanche di cosa si stava parlando?

Persino molti "esperti", e tanto piu' molti uomini politici, le citano a sproposito ed ancor piu' spesso senza chiarire a quale tipologia si stanno riferendo.

Questo e' quanto e' accaduto da 10 anni e piu'.

Poiche' tale atteggiamento genera una notevole confusione, rimane possibile che cio' sia "casuale". MA anche che almeno qualcuno lo abbia fatto "ad arte"... proprio per non farne nulla.

E' una cosa che ho rilevato nel caso delle Primarie, ma che pare comune anche ad altre cose: nella politica all'italiana, quando in realta' non si vuol qualcosa, nel centrosinistra si tende a parlarne ad oltranza, fino alla consunzione, nel centrodestra si tende a negare l'esistenza del problema e non parlarne affatto. L'effetto e' comunque lo stesso.

Miracoli della politica.

Fatto sta che le Primarie non appartengono ne' alla cultura ne' alla tradizione elettoral-politica italiana. Percio' la SFIDA sta proprio nel renderlo uno strumento acquisito nel DNA politico degli elettori, TUTTI.

Ripeto: TUTTI.

E' qui IL PROBLEMA: c'e' chi spinge per farne uno strumento di governo delle pulsioni dal basso nei partiti ed a fianco d'essi, dove ormai la fibrillazione e' al limite. Il che corrisponde al farne uno strumento ARISTOCRATICO.

C'e' invece chi ne vuol farne uno strumento di crescita e partecipazione popolare, realizzando cio' che e' scritto chiaramente nella Costituzione Italiana (artt. 1, 3 e 49 in particolare). Il che corrisponde al farne uno strumento DEMOCRATICO.

Al primo tipo corrispondono le PRIMARIE DI COALIZIONE, che per quanto "aperte" ai cittadini, il cosiddetto "popolo" dell'una o dell'altra parte, non potranno avere MAI una partecipazione diffusa.

Perché - diciamocelo senza ipocrisie per piacere - la stragrande maggioranza degli italiani NON POSSONO permettersi IL LUSSO di dichiarare apertamente per chi votano!

Sara' per l'ambiente dove lavorano, sara' per la comunita' dove vivono, ma NON POSSONO, se non creandosi potenziali problemi o anche piu'.

Sapete, ci sono persone che non dicono neppure per quale squadra tifano per evitare situazioni imbarazzanti e talvolta pesino al limite del "mobbing".

E non crediate che riguardi solo gli impiegati. Persino gli imprenditori hanno di che evitarlo. Esempio minimale: il gestore di un bar, se non vuole perdere la meta' dei suoi clienti.

Allora, parliamo del paese reale, giusto? O cominciamo come nel gioco dell'Euro e presentiamo la realtà come solo la politica sa fare (vedi l'esempio del colore bianco)?

Per dimostrare quanto dico, prendete ad esempio alcuni degli esperimenti di Primarie "Semi-Aperte" (Primaria di lista con accesso agli elettori che si registrano) svoltesi negli anni passati.

Un esempio del Centrodestra:

Roma, Provinciali del 1999. AN lancia la sfida: PRIMARIE "APERTE" (in realta' "semi-aperte") per la scelta del candidato Presidente della Provincia.

Partecipano 24.000 persone. Sono stato chiamato con enfasi da chi, giovani militanti, mi aveva chiesto aiuto per abbozzare un regolamento. Ho chiesto loro - Quanti sono i vostri iscritti? -. Mi hanno risposto - 18.000!... Anzi, ultimamente eravamo 15.000 e grazie all'idea delle Primarie sono molti quelli ritornati a tesserarsi! -.

Ho chiesto loro - Scusate, ma voi non siete al momento stimati come il partito piu' votato della citta' di Roma, con all'incirca tra i 600.000 e gli 800.000 voti? Allora perche' di tutti costoro, a parte i vostri iscritti o "recuperati", ne sono venuti solo 6.000? -...

Poi ho spiegato loro che l'unico modo per averli TUTTI ad una Primaria e' che "la Primaria" divenisse... "LE PRIMARIE".

Cioe' che TUTTE le liste siano presenti su di un'unica scheda consegnata presso un seggio PUBBLICO, affinche' gli elettori possano esprimere la propria preferenza in segreto, protetti dall'intimita' della cabina elettorale.

LA SEGRETEZZA DEL VOTO: QUESTO SI' fa parte del nostro DNA elettorale!

E trattasi di UNO DEI NOSTRI DIRITTI COSTITUZIONALI.

Un esempio del Centrosinistra? Facciamo l'elezione scorsa del sindaco di Bologna (quella vinta da Guazzaloca)? Gli esempi possono essere molti, ma in tutti il risultato è lo stesso.

Quante persone hanno partecipato? Sottraete a quel numero il numero degli iscritti ai partiti che aderivano a quella lista, inclusi quelli che sono stati "recuperati" dopo che avevano lasciato i ranghi dei rispettivi partiti (stanchezza di non vedere una via d'uscita e riavvicinamento proprio per quel "Primarie" messo improvvisamente come bandiera del rinnovamento al vento?) ed avrete il numero netto degli elettori che hanno partecipato... Ma quanti sono stati, poi, gli elettori totali della stessa lista alle elezioni che sono seguite? E perche' non hanno partecipato, non dico tutti, ma almeno in buona parte, a quella "magnificenza" che veniva loro offerta su di un piatto "d'argento" come le "Primarie di Lista aperte a tutti i cittadini elettori di quella lista"? Forse perche' tanto d'argento il piatto non era, dopotutto, figuriamoci d'oro.

Percio', se non si vuole passare da un'OLIGARCHIA DI FATTO (quella odierna e di sempre) ad un'ARISTOCRAZIA DI FATTO (quello che si otterrebbe con le Primarie gestite all'interno di un organismo di parte), l'unico sistema di PRIMARIE degno della DEMOCRAZIA e' quello VERAMENTE APERTO:

- sia per cio' che attiene all'elettorato attivo (VOTANO TUTTI),

- sia per l'origine dell'elettorato passivo (SI PUO' CANDIDARE CHIUNQUE RIESCA A CREARSI IL CONSENSO DEGLI ELETTORI LOCALI CHE DOVRA' RAPPRESENTARE),

- e le Primarie si svolgono, come tutte le altre consultazioni popolari, in un'UNICA SESSIONE A GESTIONE PUBBLICA (e non certo all'interno di un partito o gruppo di partiti coalizzati, che corrisponde al dire a tutti per chi voti).

Come avviene nelle elezioni, non si spreca il proprio voto per danneggiare le altre liste. Piu' sono gli elettori che partecipano piu' questo non sarà possibile. Percio', semmai i partiti si diano da fare per far partecipare i propri elettori, spiegando loro le Primarie.

Belle differenza con le Primarie di parte, non trovate?

IN SINTESI:

Di una piramide con il "vertice" in alto POTETE AMPLIARE LA BASE, solo un pochino, da soli militanti (primarie chiuse) a militanti + movimenti schierati (primarie semi-chiuse). Oppure potete ampliare la "base" un po' di piu', fino a militanti + movimenti schierati + elettori che si registrino (primarie semi-aperte)... MA SAREBBE COMUNQUE UNA "BASE" SOTTO IL "VERTICE", ed in quelle condizioni la base, per quanto grande sia, deve stare ai gioci di potere ed alle regole comunquq a favore di un ineluttabile vertice. NON CAMBIA NULLA.

Se invece la piramide si capovolge, LA "BASE" SARA' SOPRA AL VERTICE.

Queste ultime sono le vere PRIMARIE APERTE.

E questa e' vera DEMOCRAZIA.

I primi a guadagnarci saranno proprio i militanti. Di conseguenza lo saranno anche i cittadini, perche' la forza dei militanti locali derivera' solo dalla loro capacita' di dialogare con i propri concittadini ed averne il consenso e l'appoggio. Altrimenti saranno gli stessi elettori locali di quella lista a fare la loro proposta. Ed indovinate chi vincerebbe, dato che votano proprio gli elettori, TUTTI, di quel territorio?

A quel punto gli artt. 1, 3, e 49 della Costituzione sono divenuti una realtà.

Vi sottopongo un ultimo argomento:

PERCHE' PER LEGGE? Proprio perche' in tal caso LE PRIMARIE DEVONO essere compatibili con la Costituzione Italiana, come tutto il processo elettorale, d'altro canto.

Semplice, no?

Lasciatemelo dire apertamente: e'

... I-M-P-O-S-S-I-B-I-L-E ...

mettere nero su bianco, in una legge dello Stato, le "consuetudini" attuali in forza delle quali, "di fatto" e non "di diritto", vengono determinate le candidature... ovverosia, il metodo che determina CHI PUO' e CHI NON PUO' FARE POLITICA nelle stanze dei bottoni, nonche' CHI PUO' DECIDERE TUTTO CIO' E, di conseguenza, E' IL VERO "SOVRANO".

Il motivo per cui tutto cio' non e' stato mai tramutato in legge dello Stato e' che chiunque lo facesse, immediatamente dopo sarebbe quanto meno passibile di una spietata accusa di vilipendio alla Costituzione.

Ed e' questo il motivo per cui dal 1948 viviamo in una paradossale situazione "di fatto" e non "di diritto".

La "vacatio legis" consente tutto ed il contrario di tutto.

In buona sostanza... Come si puo' emendare, riformare o abrogare con referendum CIO' CHE SULLA CARTA "NON ESISTE"?

E' QUI IL NOCCIOLO DEL PROBLEMA.

Ed e' per questo il motivo per cui a chi mi sta proponendo, per esempio, meccanismi di "auto-difesa" dei partiti consentendo loro di "non accettare" le candidature che ritengono scomode... ho semplicemente risposto: < Spiacente. Si legga e rilegga attentamente il secondo comma dell'articolo 3 della Costituzione, per piacere>.

Non si può impedire a chicchessia di proporsi per una lista come candidato se ottiene le firme necessarie degli elettori e perciò il loro consenso. Semmai, un partito, o meglio il rappresentante di lista, potra' battersi "POLITICAMENTE" contro chi e' palesemente un "invasore improprio", SCONFESSANDOLO, SE PUO', DAVANTI AGLI ELETTORI, i quali hanno, ovviamente, l'ultima parola e SONO IL GIUDICE NATURALE in politica ed in DEMOcrazia.

Capisco i timori dei partiti. Capisco anche che ci siano dei rischi. Ma QUESTA E' LA VERA DEMOCRAZIA! Non quell'effetto placebo e teatrino falsato che abbiamo vissuto fino ad oggi.

LA DEMOCRAZIA ha le sue crudezze e NON E' AFFATTO COMODA.

Bisogna s-g-o-b-b-a-r-e e conquistare il consenso, giorno per giorno. E lo si deve fare NON con pochi militanti, di fatto controllabili o facilmente condizionabili, ma con MILIONI di elettori di cui si debbono RISPETTARE I DIRITTI INALIENABILI e l'intelligenza.

A chi mi ha avanzato una "contrapposizione tra l'art. 3 e l'art. 49 della Costituzione, affermando che quest'ultimo decreta il diritto "dei partiti"...

... ho proposto di farsi un ripasso della Grammatica della Lingua Italiana.

Se si sa qual'è la differenza tra "soggetto" (CHI), verbo (COSA FA) e complemento causale (TRAMITE COSA, CON QUALE STRUMENTO), si scopre che il soggetto sono (e non poteva essere altrimenti, se non altro per coerenza con il resto della Costituzione ed in particolare con gli art. 1, 2, 3, 48 e 51 della stessa) PROPRIO E SOLO I CITTADINI, in quanto membri del Popolo Sovrano.

Tutti i diritti politici derivano da QUELLA appartenenza. E solo da quella.

E percio' quegli stessi CITTADINI POSSONO (e' un atto libero e non L'UNICO modo di fare politica) RIUNIRSI (azione) IN PARTITI (lo strumento) PER (cosa) DETERMINARE LA POLITICA...ecc., ecc...

Che non mi si venga a dire che il diritto e' dei partiti.

I PARTITI SONO UNO "STRUMENTO", ESSENZIALE in una Democrazia indiretta quale non puo' che essere una cosi' ampia comunita'.

Ma il guaio e' che, in assenza di una legge ordinaria che desse seguito a quanto fissato dalla Costituzione, qualcuno ha fatto profitto dell'originaria struttura gerarchica piramidale dei partiti (che ha ormai due secoli e mezzo d'eta' ed e' quanto mai anacronistica) per instaurarvi tutto meno che una vera Democrazia interna.

----------------------------------------------------------------------------

Spero di avervi cosi' chiarito alcuni dei motivi che hanno portato alla stesura attuale, anche se e' ancora aperta al contributo di chiunque abbia ben chiaro che la Costituzione non e' materia di mistificazione politica.

Percio', dato che la Costituzione Italiana ancora esiste e vige, non vedo alcun motivo per presentare una legge che la contraddica, facendo proprio cio' che quattro generazioni di leader politici non hanno mai avuto il coraggio di fare: mettere nero su bianco un procedimento incostituzionale.

Se avranno il coraggio di farlo, lo facciano i Parlamentari.

Ne hanno facolta', ovviamente... ma se nel frattempo una grossa fetta d'elettori avra' capito cosa e' in gioco... aspettatevi che quei parlamentari e chi li manovra facciano poi i conti con i loro elettori.

Democraticamente vostro.

Guido De Simone

___________________________________________________

Primo firmatario della

Proposta di Legge D'Iniziativa Popolare per l'Introduzione nel Sistema Elettorale Italiano delle Primarie Aperte a Tutti gli Elettori, ai fini della Proposta e della Selezione delle Candidature.

Suprema Corte di Cassazione, Roma 19 Luglio 2004.

info@primarie.org

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