8.11.2004
La battaglia dell'Umts
Le elezioni politiche italiane del 2006 saranno le prime a cui parteciperanno almeno dieci milioni di italiani dotati di videofonino. Vivremo una campagna elettorale basata su videospot inviati ai cellulari?
un milione e mezzo di abbonamenti a videofonini di 3, la prima compagnia italiana a offrire servizi di videocomunicazione mobile. Anche Tim e Vodafone hanno iniziato l'offerta commerciale dei loro servizi. Vodafone si basa soprattutto sull'offerta di Sim Card Gsm/Umts abilitate anche al Wi-Fi, mentre Tim punta molto su Edge (la sua pubblicità lo chiama "il turbo"), un Gprs più veloce che permette di ricevere brevi filmati, ma non ancora la videtelefonata. Wind sarà pronta per Natale con il proprio Umts.
Tra Natale e la primavera del prossimo anno gli italiani saranno investiti da una campagna pubblicitaria di dimensioni impressionanti: Tim dovrebbe offrire fino a 10 modelli di telefonini Umts, più costosi di quelli di 3 (ma non molto) ma idonei a ospitare U-Sim di altri gestori.
Ancora Tim ha annunciato con Nokia la realizzazione di un'applicazione di "videosharing" che permetterebbe di scambiarsi e condividere video con i telefonini Umts come avviene con il P2P sui Pc. La battaglia naturalmente avverrà a colpi di tariffe: chi offre la tariffe "tutto compreso", comprensive di Sms, MMS, videotelefonate, traffico voce al prezzo più basso?
E' prevedibile che in un anno tra tutti e quattro i gestori, per l'effetto imitazione e per la passione per i cellulari che contraddistingue gli italiani, si arrivi a una cifra nella primavera del 2006, di 8 o anche 10 milioni e più di titolari di un abbonamento o carta prepagata Umts, abituati a consumare video dalle partite di calcio, al Grande Fratello, in giro per la città o sui treni.
Nella primavera del 2006 si svolgeranno le elezioni politiche per il rinnovo della Camera dei Deputati, che vedranno fronteggiarsi i due schieramenti, guidati rispettivamente dall'attuale Premier Silvio Berlusconi e dal Presidente uscente della Commissione Europea Romano Prodi.
Berlusconi è l'uomo che nel 1994 è entrato come un fulmine sul palcoscenico della politica italiana, come uno dei principali attori, anche grazie all'uso, per la prima volta massiccio, della pubblicità elettorale televisiva, grazie alla proprietà e al controllo delle sue reti televisive. Nel 1996 il CentroSinistra, per impulso soprattutto dell'allora Presidente della Repubblica Scalfaro, adottò la legge cosidetta sulla "par condicio", che regolamentò la pubblicità elettorale televisiva e proibì l'uso degli spot politici.
Nel 2001 per motivi politici e non più "televisivi" Silvio Berlusconi riuscì a riconquistare il Governo del Paese e, da allora, chiede spesso ai propri alleati di cambiare la legge sulla "par condicio", che ritiene un grave limite alle sue possibilità di mantenimento del governo. Finora, i suoi alleati (An ma soprattutto l'Udc) si sono dichiarati contrari, timorosi della potenza di fuoco televisiva che il Cavaliere potrebbe scatenare sugli schermi senza più limiti e regole, ridimensionando innanzitutto le forze politiche minori sue alleate, prima ancora che gli avversari dell'opposizione.
Berlusconi, se non dovesse riuscire a modificare a proprio favore le regole della pubblicità elettorale televisiva, potrebbe probabilmente investire molto in pubblicità sui videofonini. Potrebbe offrire ai possessori di videofonino spettacoli, partite di calcio, perfino filmini non proprio per famiglie, naturalmente preceduti e intervallati da messaggi elettorali, magari da piccoli spot di pochi secondi.
Sarebbe una versione moderna e gradevole, apprezzata anche da chi non è eccessivamente enntusiasta delle politiche del Cavaliere, della "coscrizione obbligatoria" via Sms per il voto, sperimentata dalla Presidenza del Consiglio nelle recenti tornate elettorale comunali e provinciali.
Bush e Kerry nelle ultime elezioni presidenziali hanno fatto un gran uso della Rete, con mail e blog, in un Paese come l'America dove quasi il 60% della popolazione dispone di una connessione Internet. Però in Italia lo strumento di comunicazione di massa non è la Rete, ma il cellulare: quelle del 2006 saranno le prime elezioni giocate via Umts?
Pier Luigi Tolardo
[ZEUS News - www.zeusnews.it - News, 06-11-2004]
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