6.03.2005
VOLONTARIATO LOMBARDO IN CRESCITA
Saffioti: "Servono strumenti e occasioni per coinvolgere di più i giovani" Il volontariato lombardo è in crescita e in continua espansione: a confermarlo è una ricerca dell'Irer presentata in Commissione regionale "Sanità e assistenza", dalla quale si evince come nel 2003 le organizzazioni di volontariato operanti sul territorio lombardo siano aumentate del 7% rispetto all'anno precedente. Complessivamente operano oggi in Lombardia 3.478 organizzazioni di volontariato ufficialmente iscritte al registro regionale del volontariato, per un numero di volontari attivi in modo continuativo pari a 126.530 unità . Se poi si aggiungono le associazioni non iscritte ai registri regionali, ecco che il numero supera le 4mila realtà operanti, per un numero di volontari superiore ai 200mila. La provincia con il maggior numero di organizzazioni di volontariato attive è quella di Milano, con 1036 associazioni, seguita da Bergamo con 523, Brescia con 417, Mantova con 282, Varese con 265 e Cremona con 230. Troviamo quindi Lecco a 164, Como a 156, Pavia con 132 e Lodi con 84: fanalino di coda Sondrio con 61 associazioni. La ricerca evidenzia come all'interno delle organizzazioni di volontariato lombarde prevale la componente femminile e come il livello di istruzione non ha incidenze particolari, anche se negli ultimi anni si evidenzia una crescita nella professionalizzazione dei volontari. Unico aspetto negativo è la crescente difficoltà a coinvolgere e rendere partecipi le giovani generazioni, con un'età media dei volontari che di anno in anno tende a crescere sempre di più. "E' questo -commenta il presidente della "Commissione Sanità " Carlo Saffioti (FI)- l'aspetto più allarmante. Dobbiamo trovare occasioni e strumenti per coinvolgere maggiormente i giovani, condizione indispensabile per assicurare un futuro ad un patrimonio estremamente prezioso come il volontariato". Tra i suggerimenti emersi per sostenere meglio la crescita dell'intero movimento del volontariato lombardo, è stata evidenziata la necessità creare maggiori forme di coordinamento tra le varie realtà e associazioni nei rispettivi ambiti di servizio e impegno, potenziando all'occorrenza il ruolo dei Centri di Servizio e creando una rete di lavoro e di dialogo diretto tra associazioni, enti locali e Regione. fonte: www.gazzettadisondrio.it gcst
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