7.12.2006
Una Finanziaria troppo ritoccata perde di valore
Sono anni che ci trasciniamo in rovinosi dibattiti circa l’entità ed i contenuti della Finanziaria, con conseguenze invasive per tutti i cittadini e lo stato italiano nel suo insieme. L’iter è sempre lo stesso: Presidente e ministro dell’economia la presentano al consiglio dei ministri i quali impongono modifiche in base alle loro eterogenee connotazioni politiche.
Analogo discorso si ripete a valle attraverso gli emendamenti di Camera e Senato e con la tentazione di alcuni di destinare risorse verso categorie amiche, sperando in un ritorno elettorale. La Finanziaria che ne esce somiglia poco all’originale, rischiando di perdere sia in rigore che in organicità . Gli Inglesi impongono per legge che la Finanziaria sia votata con la fiducia, quando arriva in Parlamento non sia più emendabile, può essere solo accettata o rifiutata, con tutte le conseguenze del caso.
Se una coalizione non trova il punto di accordo sulla Finanziaria, allora non è una coalizione, è soltanto un accordo elettorale e forse è bene che cada. Al contrario, una Finanziaria all’Inglese, fa si che coloro che entrino in una coalizione sappiano bene quale debba essere il livello di condivisione degli interessi e delle necessità di cui si vuole essere portatori.
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