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Romano Prodi augura un buon 2008 |
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3.01.2008
L*Italia riprende a camminare. Il risanamento dei conti ci permette ora di valutare ed assumere iniziative di ridistribuzione della ricchezza e di recupero del potere d'acquisto dei salari.
Cari amici,
la lettera che segue, inviata da Campolongo il 1 gennaio un minuto dopo la mezzanotte , è rivolta a tutti coloro che - antichi o più recenti amici dell'Ulivo - malgrado i tempi "difficili", continuano a sostenere l'azione di risanamento e rigenerazione del Paese che Romano Prodi svolge con la tenacia, la testardaggine e la passione civile che lo contraddistinguono.
***
Care amiche e cari amici,
da dodici anni è consuetudine ritrovarci nella notte che segna il passaggio del 31 dicembre per gli auguri dell'anno nuovo.
E' quindi con grande piacere che saluto con voi l'arrivo del 2008.
Ricorderemo l'anno che ci lasciamo alle spalle per la nascita del Partito Democratico, un traguardo per quanti hanno creduto e contribuito, proprio come voi e me, insieme a tantissimi altri, all'Ulivo e al progetto di innovazione del sistema politico italiano che esso portava con sé. Un traguardo e, al tempo stesso, un punto di partenza: ci sono voluti esattamente dodici anni per far nascere il nostro partito. Ora il PD deve radicarsi in mezzo alla gente e crescere davvero come l'abbiamo sognato: il partito delle grandi ambizioni per il Paese, strumento di quel cambiamento della politica indispensabile per fare le riforme e ritrovare lo slancio necessario a costruire il futuro. Deve essere robusto per superare le difficoltà e per rispondere a problemi sempre nuovi, perciò fortemente coeso al suo interno pur nella ricchezza della diversità delle sue culture di provenienza. Deve essere il partito dei giovani e delle donne, e di tutti coloro che amano l'Italia. Deve essere un partito capace di sostenere la fatica delle decisioni di governo, di spiegare, di ascoltare e interpretare i bisogni della gente portandoli al centro del confronto. Troppo spesso la politica appare, ed è, lontana dalla gente. Noi sappiamo che si può restituirla alla sua autentica vocazione: rimetterla al servizio delle persone e del Paese. Ma per far questo occorre che il PD faccia maturare una cultura di governo diffusa coinvolgendo la società : i nostri circoli saranno una sede di confronto e di dibattito. Vi chiedo di portare il vostro contributo e di discutere di tutto, liberamente. Vi invito a chiedere a chi governa ragione delle scelte e delle decisioni ma anche a farvi carico di diffonderle. Solo così riusciremo a far maturare una nuova cultura "civica" senza la quale nessuna comunità può vincere nuove sfide. Fu una grande passione per il bene comune che seppe far superare ai nostri padri le divisioni del dopoguerra e a scrivere insieme la Costituzione. Se ne celebra il sessantesimo anniversario: riscopritela e fatela scoprire ai più giovani. Cogliamone la grandezza e lo spirito.
Ma il 2007 ci consegna un secondo importante risultato politico: in un anno e mezzo il governo che ho la responsabilità di guidare, ha risanato il bilancio dell'Italia. Superiore al 4% del Pil al momento dell'insediamento dell'esecutivo dell'Unione, il deficit italiano è ora sceso attorno al 2%. Abbiamo ripristinato l'avanzo primario e il tasso di crescita del Paese è attorno al 2%. I dati sull'export, sulla produzione e sull'occupazione ci parlano di un Paese capace di reagire con successo alle difficoltà . Dietro a questi numeri stanno impegno, rigore e fatica di tanti. Le cifre, si sa, dicono poco ai non addetti ai lavori. Per questo preferisco parlare, come ho fatto qualche giorno fa nella conferenza stampa di fine anno, di un'Italia che riprende a camminare. Il risanamento dei conti ci permette ora di valutare ed assumere iniziative di ridistribuzione della ricchezza e di recupero del potere d'acquisto dei salari. Non voglio ripetere qui il lungo elenco di obiettivi raggiunti e di azioni avviate dal governo nel suo primo anno e mezzo di vita. Anche perché l'avrete certamente già sentito o letto. Non posso però chiudere senza richiamare quel che considero uno straordinario risultato del nostro lavoro e del nostro modo di intendere la politica: il 18 dicembre scorso l'assemblea generale dell'ONU ha approvato la moratoria contro la pena di morte nel mondo. Un evento straordinario, epocale. Una conquista di cui l'Italia può ben dirsi orgogliosa proprio perché è stata in prima linea con le sue istituzioni e con la mobilitazione della società civile. Una conquista che ci deve sostenere nella fiducia in noi stessi, come cittadini di un Paese che sa essere grande. Il mio governo ha cominciato a lavorare per questo: gli impegni che ci siamo assunti con voi tutti e con i nostri elettori saranno onorati. Siate al nostro fianco in un anno che vi auguro pieno di soddisfazioni individuali e collettive.
Romano Prodi
Campolongo, 31 dicembre 2007
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