12.04.2008
Attenti al Voto di Benito Fiori. Domenica e lunedì si vota. Andiamo a votare con una legge elettorale pessima da tutti i punti di vista. Addirittura che presenta probabilmente qualche profilo di incostituzionalità . Ma va ricordato che la stessa Corte Costituzionale non ha potestà sulle leggi elettorali. Voteremo con un sistema forse illegittimo, ma al tempo stesso senza la possibilità di invalidarne il risultato.
C’è chi propone di invalidarlo in anticipo con il ricorso ad un astensionismo il più diffuso possibile, oppure progettando meccanismi legali per l’inceppamento dei seggi del tipo rifiutare la scheda e far mettere a verbale il perché del proprio rifiuto. Sia pure con qualche giustificazione, questa strategia però potrebbe produrre conseguenze opposte a quelle auspicate. Infatti, puntando sull’errata informazione che questa scelta impedisca la possibilità di attribuire le eventuali schede bianche e nulle alle varie liste, si vada ad incidere sulla distribuzione dei seggi ai vari partiti e coalizioni.
Tale ipotesi è completamente falsa, poiché anche l’attuale legge per il rinnovo dei due rami del Parlamento prevede che tutti i calcoli, per l'assegnazione dei seggi e per il calcolo degli sbarramenti, si effettuino solo sulla base dei voti validi attribuiti alle liste in sede di scrutinio.
In altre parole, si propone agli elettori di mettere in atto un comportamento presentato come "rivoluzionario", rifiutando la scheda e facendo mettere a verbale il perché del proprio rifiuto (contestazione del sistema elettorale e/o per i motivi i più diversi e le giustificazioni le più svariate).
In questo modo - si sostiene - si impedirebbe la possibilità di attribuire le eventuali schede bianche e nulle alle varie liste, incidendo sulla distribuzione dei seggi ai vari partiti e coalizioni.
ANCHE QUESTO È FALSO.
RIFIUTARE LA SCHEDA EQUIVALE SEMPLICEMENTE A NON VOTARE.
Per la legge il non voto (in qualunque modo sia esercitato, non andando a votare o anche con il rifiuto della scheda), assieme alla scheda bianca o alla scheda nulla, hanno solo ed esclusivamente due effetti:
1) per le liste minori: far abbassare il limite di voti validi necessari a superare la soglia di sbarramento (quindi più peso dei piccoli partiti);
2) per il partito che otterrà più voti: essere ulteriormente favorito in termini di seggi (il meccanismo è complesso da spiegare ma riguarda il sistema di calcolo dei seggi)
Il regolamento elettorale sull’argomento è chiaro: il Presidente del seggio può verbalizzare solo le osservazioni sul regolare svolgimento delle operazioni di voto e null’altro (quindi nessuna dichiarazione che abbia un carattere politico).
In estrema sintesi: rifiutare la scheda, non votare, o comunque esprimere un voto non valido, pur se sono evidentemente opzioni possibili, rappresentano però scelte che non hanno altro significato che quello di delegare ad altri il diritto di voto e favorire, di fatto, il partito di maggioranza relativa.
Domenica, votando a favore del PD, il partito che ha le più alte possibilità di battere il PdL, equivale a fermare culturalmente il "berlusconismo" e politicamente il suo "vate", un ambizioso quanto inadeguato sedicente "uomo di Stato".
Sarà possibile aprire così la terza fase della nostra Repubblica.
(Elaborazione di alcuni messaggi ricevuti via Internet ad opera del Gruppo di riflessione politica cremonese de "il frantoio")
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