6.08.2003
Leggete ciò che succede in Sardegna. L’elenco fa impressione, e
testimonia delle dimensioni della forsennata esclation nell’uso militare della
Sardegna. Ad aprile un missile sperimentale Aster 30 è andato fuori obiettivo ed
è ricaduto in una zona civile tra in poligoni di Perdasdefogu e Salto di Quirra.
Poi, a maggio un missile fuori controllo, partito dal poligono interforze di
Salto di Quirra, è stato fatto esplodere in volo: i rottami sono ricaduti
all’interno dello stesso poligono esponendo personale civile e militare ad
altissimi rischi. A giugno un altro missile si è schiantato tra terra e mare
nella spiaggia di Murtas: le autorità militari non hanno detto niente, ed il
sindaco di Villaputzu (nel cui territorio è avvenuto l’impatto) lo è venuto a
sapere solo perché un’ordinanza imponeva una serie di divieti in una vasta area
dove bisognava cercare i resti dell’ordigno. Ancora a giugno – appena due giorni
dopo l’altro incidente – un missile Hawk, durante un’esercitazione all’esterno
del poligono militare di Perdasdefogu, è stato lanciato sì in direzione di un
bersaglio a mare, ma è impazzito esplodendo a terra, in una vigna dove
lavoravano quattro contadini: loro si sono salvati, ma le schegge infiammate
hanno distrutto cinque ettari di pineta.
Attenzione, ora: il lancio degli Hawk e di altri ordigni non era previsto nel
programma trasmesso dalle autorità militari alla regione, che per legge deve
dare un parere favorevole all’uso di questi ordigni pericolosissimi anche per la
loro radioattività . Una interrogazione rivolta dalla deputata Elettra Deiana al
ministro della Difesa rivela il trucco grazie al quale vengono eluse le norme in
vigore che impongono una obbligatoria programmazione semestrale approvata dalla
regione. Un’ordinanza, del febbraio scorso, emanata congiuntamente dalle
capitanerie di porto di Cagliari e di Arbatax, dal comando militare della
Sardegna e dal comando dei poligoni vanifica infatti le disposizioni delle leggi
1898/76 e 104/90 sostituendo le date precise e obbligatorie dei lanci con l’uso
della dicitura "periodo da definirsi". E’ grazie a questo trucco che, senza
possibilità di verifica e di approvazione da parte della regione, stanno
avvenendo lanci continuati di missili Aster 30, Kormoran, Tris-T e Hawk, nonché
test di materiali esplosivi e voli addestrativi di Tornado, creando situazioni
di evidente pericolo e di danno ambientale.
Figuriamoci se il ministro delle Difesa Martino – oltretutto uno stretto
amico degli ambienti militari Usa – non troverà il modo di giustificare
l’operato dal comando militare italiano, degli alleati, e delle multinazionali
(il missile Aster 30 è della multinazionale Eurosam).
di Giorgio Frasca Polara
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