Welfare Italia :: Cronaca :: Cofferati: L’opposizione fermi Berlusconi Invia ad un amico Statistiche FAQ
13 Dicembre 2024 Ven                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Cofferati: L’opposizione fermi Berlusconi
8.08.2003

Sergio Cofferati ha letto in vacanza le motivazioni della sentenza Imi-Lodo Mondadori, ne ha tratto, come moltissimi italiani, motivi di grande preoccupazione. «Anche se molti fatti erano già noti perché emersi nel corso del processo, la loro riproposizione in sequenza, in ordine offre uno spaccato della società italiana, della commistione tra politica e affari, che lasciano senza fiato. Provo, alla pari di molti cittadini, un senso di inquietudine e di gravissimo allarme per la stabilità del nostro sistema democratico. In questo momento l’azione di contrasto dell’opposizione, in Parlamento e nel Paese, deve essere condotta con forza, rigore, senza cedimenti per difendere le istituzioni del Paese».

Che cosa la preoccupa dopo la sentenza Imi-Lodo Mondadori

«Sono convinto che il peggioramento del quadro generale sia più forte e pericoloso di quanto venga generalmente percepito. C’è una connessione evidente tra gli atti intimidatori verso la magistratura portati dalle forze del centro-destra, la promozione di leggi vantaggiose per il presidente del Consiglio Berlusconi o per gruppi di interessi collegati e il processo di alterazione della dialettica democratica , della libertà e del pluralismo dell’informazione».

Quali sono le conseguenze di queste anomalie?

«Le conseguenze sono diverse e molto gravi. C’è innanzitutto la caduta di credibilità del nostro Paese sul piano internazionale, corollario a mio parere di una scelta politica precisa e della sua gestione a volte grottesca, com’è il neoatlantismo acritico di questo governo. C’è un’adesione subalterna alle politiche degli Stati Uniti, consumata nel tempo. Appena eletto Berlusconi mise in discussione il protocollo di Kyoto come aveva fatto Bush. E il governo italiano ha continuato su quella strada fino agli ultimi avvenimenti, come la partecipazione occulta a una guerra illegittima. Il risultato di tutto ciò è l’indebolimento del nostro ruolo e dell’Europa, proprio mentre abbiamo la responsabilità del semestre europeo. Purtroppo quello che rimane, oltre le forme grottesche ed esibite della politica di Berlusconi, è il giudizio dell’Economist».

Torniamo ad essere l’Italia inaffidabile, guardata con sospetto anche in Europa?

«Il centro-destra sta dilapitando un patrimonio di credibilità e di fiducia che il Paese si era costruito nel corso dell’ultimo decennio in condizioni tutt’altro che favorevoli, tra Tangentopoli, la conquista degli obiettivi di Maastricht partendo da lontanissimo, grazie a uno sforzo straordinario di grande coesione civile e sociale. Per anni siamo stati un punto di riferimento per le aree povere del mondo, per il Mediterraneo, l’Africa, abbiamo rappresentato un ponte che oggi non c’è più. Non solo per le gaffes di Berlusconi, ma perchè si è interrotta quella politica. Oggi siamo solo succubi verso i paesi forti».

Probabilmente è sul fronte economico che la credibilità di Berlusconi è stata più duramente colpita.

«Non c’è dubbio che siamo in presenza di una crisi economica gravissima, di un degrado di larga parte del sistema produttivo, che non sono solo la conseguenza della mancata crescita. C’è un evidente incapacità di recuperare competitività. L’andamento negativo di tutti gli indicatori economici italiani è molto più consistente e dura da più tempo degli altri paesi industrializzati e pesa in maniera rilevante sulle condizioni di vita delle persone. E’ un fatto che mi preoccupa molto, mi interessa poco se le promesse non mantenute fanno perdere consensi al governo, la realtà è che oggi il Paese è allo stremo. Siamo arrivati al punto che il governo ha presentato un Dpef vuoto, privo di numeri e contenuti, che è stato bocciato da tutti, sindacati, imprese, Enti locali. Il 30 settembre verrà presentata una Finanziaria di cui i sindacati non sanno nulla, non c’ è stato alcun confronto proprio in un momento di crisi in cui ci sarebbe bisogno del massimo di collaborazione tra il governo e le forse sociali».

Eppure si parla più di Telekom Serbia che di economia.

«E’ inevitabile con questo governo e con il controllo totale dei mezzi di comunicazione. Siamo di fronte alla esplicitazione della gestione della cosa pubblica condotta senza trasparenza, con la violazione sistematica delle regole, con richieste di impunità e tutele che rappresentano la distruzione di diritti elementari. E poi scatta la ritorsione o la minaccia, accompagnata dal tentativo di rimuovere tutto ciò che è contrario ai loro interessi e intenzioni, se per caso ci sono magistrati, giornalisti che fanno il loro dovere».

Però il centro-destra ha perso le elezioni amministrative e ci sono segnali di scollamento nella maggioranza. Non pensa che ci possa essere una frantumazione tra i partiti di governo?

«La preoccupazione è maggiore: il crescere delle loro difficoltà, il venir meno della loro credibilità, le sconfitte elettorali, la perdita di consenso si determinano in condizioni di assoluta anomalia, perchè la percezione della realtà attraverso l’informazione è sempre più difficile, ha del miracoloso. Berlusconi accelera il tentativo di alterare le regole democratiche, non ci sono rallentamenti o pause di riflessione e anche all’interno del Polo, pur tra qualche diverbio, non si produce nulla di nuovo. Le loro mediazioni avvengono sempre e solo sul terreno minato della violazione sistematica delle regole. Dalla coalizione di centro destra c’è da aspettarsi un autunno caratterizzato da ulteriori degenerazioni, dalla legge Gasparri fino alle modifiche del sistema elettorale e forse di quello istituzionale»

In questa situazione di emergenza il centro-sinistra come dovrebbe operare?

«Penso che sia condivisa da tutti la convinzione che quando ci sono atti che mirano a cambiare le regole democratiche, a mutare le basi della convivenza civile, occorre rispondere con grande rigore, con un’opposizione sistematica, forte, coerente. L’azione parlamentare dell’opposizione, inoltre, ha bisogno di vivere nella società nel rapporto con soggetti che vogliono partecipare a progetti per costruire alternative. Ci sono i movimenti, i giovani, nell’imprenditoria ci sono soggetti che oggi hanno ben chiaro di avere a che fare con un governo che prometteva più mercato e invece predica esplicitamente per bocca di Tremonti le peggiori ipotesi protezioniste».

Romano Prodi ha proposto una lista unica dell’Ulivo per le prossime elezioni europee. Che cosa ne pensa?

«La direzione indicata da Prodi è quella giusta, la ricerca della comune identità dell’Ulivo è indispensabile. E penso che sia necessario sempre operare per trovare lo schieramento più largo possibile. E’ controproducente anche solo immaginare di proporre schieramenti piccoli e stretti».

Non le sarà sfuggito, però, che l’idea di Prodi trova difficoltà ad affermarsi.

«Iniziamo a camminare sulla strada indicata da Prodi, se ci si ferma subito alla discussione sul punto di arrivo finale si rischia anche involontariamente di bruciare una parte delle potenzialità in campo. Le elezioni europee si faranno con il sistema proporzionale, è evidente che questo sistema induce tra i partiti la ricerca di consenso nel campo del più vicino. Questo può determinare delle tensioni in una situazione statica. Per evitarle è fondamentale rafforzare con largo anticipo gli elementi di comune identità sia nell’idea di Europa futura che si vuole perseguire, sia nei progetti che riguardano le politiche presenti e future del nostro Paese. Mi sembrano due aspetti non separabili, per questo la discussione sul progetto e sul programma dell’Ulivo - lo ripeto anche questa volta, a costo di apparire ossessivo - è prioritaria rispetto a tutto il resto. Penso che l’avanzamento su questa strada sarà tanto più consistente quanto prima comincerà e che il punto di attestazione finale sarà determinato dalla volontà con la quale si affronta il percorso».

Cofferati, si presenterà alla elezioni europee?

«Assolutamente no. L’accettazione della candidatura a sindaco di Bologna ha implicazioni ovvie: sono il candidato di uno schieramento politico e sociale molto largo a Bologna e quindi non ha nessun senso che io, contemporaneamente, sia anche il candidato di una sola forza politica in un’altra contesa elettorale».

Il suo impegno quindi sarà tutto per Bologna?

«Se i cittadini bolognesi mi eleggeranno sindaco mi dedicherò a quella importante responsabilità e a nient’altro. Non ci sarà nessuna altra candidatura di Cofferati, nemmeno alle elezioni politiche. Se i bolognesi non mi dovessere eleggere sindaco - cosa che, naturalmente, non auspico - resterò a Bologna a fare il consigliere comunale. Non sono abitutato a fare le cose a metà. Ho accettato la proposta considerandola una pratica di buona politica per rilanciare le potenzialità di Bologna affinchè torni ad essere una città importante in Italia, in Europa e nel mondo».

Alcuni suoi amici le avevano chiesto un impegno diverso, un ruolo nazionale...

«A chi, con affetto, mi ha detto della sua contrarietà a questa mia scelta perchè mi avrebbe voluto impegnato in un’altra funzione nazionale, rispondo che, se sarò eletto, fare ben il sindaco di Bologna sarà l’aiuto migliore che io possa dare anche alla politica nazionale. Porsi l’obiettivo di vincere in tutte le circostanze e in tutti luoghi, anche a Bologna, è importante per l’affermare la nostra idea della buona politica».

da www.unita.it

 

Welfare Italia
Hits: 1824
Cronaca >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti