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Lavorare meno per lavorare tutti e vivere meglio di L.Garofalo
14.02.2010

LAVORARE MENO PER LAVORARE TUTTI E VIVERE MEGLIO
Mi capita a volte di pensare a un paradosso universale, in quanto colpisce
direttamente l'intera compagine umana. Mi riferisco ad un'assurda e
insanabile contraddizione tra il crescente progresso tecnologico e
scientifico avvenuto soprattutto negli ultimi decenni, che permetterebbe
all'intero genere umano di vivere in condizioni decisamente migliori, e la
realtà concreta che denota un sensibile peggioramento dello stato in cui
versa gran parte dell'umanità, in particolare i produttori, cioè le classi
lavoratrici salariate. Questa assurda incongruenza opprime anche i
lavoratori che vivono nel mondo occidentale.

Ebbene, grazie alle più recenti e avanzate conquiste ottenute nel campo
tecnico e scientifico, la nobile ed antica "utopia" dell'emancipazione
dell'umanità dal bisogno di lavorare, inteso come prestazione di tempo
alienato e mercificato, cioè sottoposto a condizioni di servitù e
sfruttamento economico, è virtualmente realizzabile oggi di ieri.

Ciò significa che tale ipotesi sarebbe oggettivamente possibile e
necessaria, ma nel contempo è impraticabile nel quadro dei rapporti
giuridici ed economici vigenti, imperniati su leggi e strutture classiste
insite nel modo di produzione capitalistico, che non a caso attraversa un
periodo di grave crisi ideologica e sistemica di portata globale.

Pertanto, l'idea dell'affrancamento dell'umanità dallo sfruttamento e
dall'alienazione che si verificano durante il tempo di lavoro, potrebbe
dirsi prossima alla sua attuazione. Tuttavia, una simile meta non si
potrebbe conseguire senza una rottura rivoluzionaria compiuta a livello
planetario nel quadro del dominio capitalistico tuttora vigente. Mi
riferisco esplicitamente all'abolizione della proprietà privata dei grandi
mezzi della produzione economica, che controlla e detiene l'alta borghesia
industriale e finanziaria.

Così come gli antichi greci si occupavano liberamente e amabilmente di
politica, filosofia, poesia e belle arti, godendo dei piaceri concessi dalla
vita, essendo esonerati dal lavoro manuale svolto dagli schiavi, parimenti
gli uomini e le donne del mondo odierno potrebbero dedicarsi alle piacevoli
attività del corpo e dello spirito, affrancandosi finalmente dal tempo di
lavoro assegnato alle macchine e condotto grazie ai processi di automazione
ed informatizzazione della produzione dei beni di consumo.

Questo traguardo rivoluzionario è già raggiungibile, almeno in teoria,
grazie alle enormi potenzialità "emancipatrici" ed "eversive" fornite dallo
sviluppo della scienza e della tecnica soprattutto nel campo della robotica,
della cibernetica e dell'informatica.

Lucio Garofalo

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