11.05.2010
Accordi per cambiare la Costituzione? Antonio Pileggi Rileggiamo la favola di Esopo: il leone, l'asino e la volpe. Apprendiamo di ipotesi di accordi in Parlamento per cambiare la Costituzione italiana. Senza entrare nel merito delle ipotesi di incerta natura e di incerti contenuti che si leggono ogni tanto su alcuni giornali, sembra opportuno tenere in gran conto l'intensità e la consistenza delle “forze” in campo che avessero il desiderio, all'interno del Parlamento, di modificare la Carta fondamentale della Repubblica italiana. Una riflessione a parte potrà essere fatta per le finalità che, attraverso le riforme, vogliano effettivamente perseguire le differenti formazioni partitiche. E' di solare evidenza che, anche per effetto di una ineffabile legge elettorale, nel Parlamento di questa legislatura c'è una schiacciante maggioranza delle forze al governo del Paese. Per esempio, alla Camera dei deputati la maggioranza governativa ha circa 100 deputati in più delle forze di opposizione. Questi rapporti di forza, estremamente “favorevoli” alla maggioranza governativa, non si sono mai verificati nella storia della Repubblica italiana. Di conseguenza, per le opposizione c'è la necessità di concentrarsi e preparasi con molto impegno sia nelle attività interne al Parlamento e sia nell'eventuale successivo referendum alla stregua di quanto avvenne nel 2006 con la nota battaglia referendaria contro le riforme denominate della Baita di Lorenzago del Cadore.
Mentre tutto ciò va accadendo, sembra opportuno rileggere le favole di Esopo. Una favola richiama l'attenzione sull'accordo concluso dal leone, dall'asino e dalla volpe che fecero società fra di loro e se ne andarono a caccia. Quando ebbero fatto un buon bottino, il leone invitò l'asino a dividere tra di loro. L'asino fece tre parti uguali e invitò il leone a scegliere. La belva inferocita gli balzò addosso, lo divorò e poi ordinò alla volpe di far lei le parti. Essa radunò tutto in un mucchio, lasciando fuori per sé solo qualche piccolezza, e poi lo invitò a scegliere. Il leone allora le chiese chi le avesse insegnato a fare le parti così. <> rispose la volpe.
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