6.03.2005
Bolivia: si radicalizza lotta contro privatizzazione fonti idriche La ‘Federación de Juntas Vecinales’ (Fejuve) di El Alto, località a pochi chilometri dalla capitale amministrativa La Paz, ha deciso di indurire lo sciopero generale per chiedere l’allontanamento dell’azienda straniera che gestisce il servizio dell’acqua potabile delle due città .
La ‘Federación de Juntas Vecinales’ ha deciso di intensificare il blocco delle strade che conducono alla popolosa città , sede del più importante mercato del Paese e del piccolo aeroporto internazionale che serve La Paz. Bloccare la circolazione di queste strade vuol dire separare la capitale amministrativa dalle regioni centrali e orientali del Paese, creando gravi problemi alla circolazione e all’economia.
I sindacati di El Alto vogliono che il governo rescinda unilateralmente il contratto con la società Aguas de Illimani, filiale della società francese Suez-Lyonnaise de Eaux, che gestisce l’acquedotto locale e che ha aumentato i prezzi dell’acqua potabile fino al 600% negli ultimi anni.
Il governo dopo lunghe trattative ha deciso di fare sue le istanze della popolazione e si è detto più volte intenzionato a risolvere il rapporto, ma non unilateralmente, poiché teme di essere trascinato in tribunale dalla Aguas de Illimani.
La situazione, di conseguenza, continua a rimanere immutata da mesi, con i sindacati e i contadini locali ormai sul piede di guerra, non avendo la maggior parte dei cittadini di La Paz ed El Alto la possibilità di far fronte a una bolletta dell’acqua sempre più salata (almeno coloro le cui case o i cui campi sono serviti dalle condutture che partono dall’acquedotto pubblico).
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