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Congo,elezioni libere il 30 luglio |
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29.07.2006
Cari amici, qui di seguito gli aggiornamenti pervenutici dal Congo sulla situazione alla vigilia delle elezioni che si svolgeranno nel paese domenica 30 luglio. Ricordiamo che si tratta della prima consultazione elettorale libera nel paese e che la società civile italiana vi partecipa con osservatori elettorali dei "Beati costruttori di pace" inviati a Bukavu. Vi ringrazio per l'attenzione, buon lavoro!
Duccio Tronci
Bukavu, 28 luglio 2006 «Un saluto a tutto il coordinamento! Qui procede tutto più che bene. Stamani visite varie alle autorità di Walungu e alla Monuc. Nel pomeriggio abbiamo girato i centres de vote assegnatici presentandoci e partecipando, su loro caldo invito, a una simulazione a nostro parere molto ben riuscita. Continuiamo entusiasti. Max e Dan». Questo è il contenuto di uno degli sms arrivati al gruppo di coordinamento di Bukavu da parte di una coppia di osservatori, ma rende l’idea dell’atmosfera e della carica positiva che anima il gruppo. Un gruppo in cui si respira sempre più lo spirito “di corpo”: basti pensare che, al momento della ricongiunzione a Bukavu dei 13 osservatori partiti con gli aerei civili, la voglia di ritrovarsi e la cordialità reciproca hanno dato l’impressione che non ci si vedesse da anni. E la commozione non è mancata nel momento del saluto per la partenza verso i differenti luoghi di osservazione. I nostri osservatori si stanno evidenziando un po’ ovunque: lì dove è possibile, scelgono di visitare i villaggi e le città a piedi, piuttosto che utilizzando grossi fuoristrada o pulmini che non favoriscono il contatto con la gente. Tra loro comunicano per messaggi e telefonate con i cellulari invece che con telefoni satellitari. E di queste caratteristiche la popolazione si accorge. «Sono molto contento per il lavoro che state realizzando per il nostro paese, e vorrei segnalarvi che il gruppo che si trova a Butembo è molto gentile nei nostri confronti. Li ho invitati a pranzo da mia sorella per far loro conoscere la mia famiglia; vuole essere un ringraziamento per quello che fate per noi. Noi vogliamo la pace, perché senza pace non c’è sviluppo, senza pace non c’è formazione-educazione e con la pace noi possiamo lavorare per lo sviluppo integrale dell’uomo». Ecco alcune significative righe inviate al coordinamento dall’abbé Robert Masinda, che sta accogliendo a Butembo una nostra équipe. Intanto ieri, 27 luglio, tutti i team di osservatori hanno contattato le autorità locali e visitato i bureaux e i centres de vote. Nel Sud Kivu, le tre coppie dislocate per il territorio di Uvira hanno incontrato qualche difficoltà per raggiungere i luoghi di destinazione, che si sono risolte in giornata; ancora fermi ad Uvira gli osservatori destinati a Minembwe (che ne hanno approfittato per seguire un interessante incontro con un antropologo canadese della Monuc sulla specifica situazione che incontreranno); ma sono partiti questa mattina (28 luglio) per la loro località . Anche le coppie che si trovano nel Nord Kivu ieri hanno preso visione del territorio di loro competenza. A Rutshuru e Nyamilima siamo nel territorio più problematico, a un passo dal Rwanda, con la presenza di ruandesi e di militari non ancora integrati nell’esercito. Tutto prosegue al meglio, mentre cominciano ad essere segnalati ai nostri osservatori alcuni casi specifici. A Nyamilima, per esempio, un territorio in cui vivono una parte di una delle tribù più numerose del Congo (i Nande) e comunità ruandofone, è stato indicato da una donna nande, che per paura negli ultimi giorni si è rifugiata nella foresta, che nel villaggio di Nyakahanga, i membri del centre de vote prima di etnie miste ora sono solo ruandofoni. La sua precedente segnalazione a Rutshuru ha avuto come risposta la conferma che non c’erano state irregolarità ; quindi la donna ha pensato di rivolgersi ai nostri osservatori internazionali che domani, 28 luglio, faranno una visita al villaggio. La situazione più confusa è forse quella di Matanda, anche se le nostre osservatrici, con cui siamo in continuo collegamento, mandano messaggi rassicuranti. Ecco il loro sms: «Siamo tranquille. Stamani è venuta la Monuc di Masisi a trovarci. Siamo in attesa della salma di un membro RCD ucciso a Kabiba. Devono celebrare il funerale e seppellirlo ici. Saluti da Matanda». Domani le ragazze saranno raggiunte da Paolo Volta, del gruppo di coordinamento di Goma, e dalla troupe RAI che ci sta accompagnando. Cinzia Agostini
Bukavu, 27/07/2006 Dopo questi primi giorni di assestamento, cerchiamo di fare il punto della situazione. Non è facile in questo susseguirsi di azioni, emozioni, desideri e necessità . Il tutto calato nella realtà africana (che fa sempre il suo bell’effetto) e in un presente storico insieme unico e determinante.
Eccovi la cronaca di ieri, 26 luglio, in ritardo per via dei problemi tecnici dovuti alla mancanza di corrente: qualche giorno fa, un temporale ha danneggiato i cavi elettrici, che sono stati subito riparati ma – in quanto nuovi – anche subito rubati.
Le coppie di osservatori partiti da Bukavu hanno raggiunto la loro destinazione finale e alcune hanno già preso possesso del luogo, visitando i seggi elettorali e incontrando le autorità del luogo.
Il gruppo dislocato nel Nord Kivu è giunto compatto a Goma, dove ha avuto un lungo ed approfondito briefing sulla sicurezza con Fritz Krebs e gli altri responsabili della Monuc locale: l’organizzazione si è rivelata impeccabile e tutti si sono tranquillizzati riguardo alle preoccupazioni espresse nei giorni precedenti.
In particolare, Erica Ceccarelli e Andrea Rossi sono arrivati a Bobamdana senza problemi; lo stesso vale per Daniele Barbieri e Donata Frigerio, giunti a Masisi; Elisabetta D’Agostino e Daniela Marassi si trovano invece a Matanda, dove la situazione è molto tesa e delicata (loro stanno bene). Federico Dessì e Vania Anguelova sono giunti a Rutshuru, dove sono alloggiati insieme ad altri osservatori. Fabiana Bruschi e Michele Telaro, pur essendo arrivati in ritardo per una foratura, hanno trovato ad attenderli a Nyamilima la scorta del battaglione indiano, che ha un campo proprio dietro la parrocchia dove sono alloggiati; hanno incontrato le autorità e visitato alcuni centres de vote.
Il gruppo diretto a Beni con l’elicottero è arrivato con un ritardo di due ore e mezza, poi da lì le coppie si sono distribuite per raggiungere le mete finali: Enrico Falda e Roberta Magliano a Oicha; Ismaele Ridolfi e Valentina Favero a Butembo, dove chi li ha accolti insisteva sul fatto che non fosse opportuno per loro girare in autobus o macchine congolesi e riteneva opportuno l’uso di una macchina di rappresentanza, che non corrisponde al nostro stile. Patrizia Damiano e Mariangela Zecchini sono rimaste a Beni, loro destinazione finale, dove sono restati anche Enrico Pili e Marco Bianchin, che proseguivano oggi per Butembo.
Gli osservatori che si trovano nel Sud Kivu, invece, sono così distribuiti. Tre coppie sono partite su una stessa macchina in direzione di Uvira: Chiara Maggio e Nicola Pin (destinazione finale Kamanjola), Mamadou Sene e Michela Coss (destinazione Luvungi) e Marta Clementi e Annachiara La greca (che resteranno a Uvira). I sei sono stati raggiunti da altre due coppie, Paolo Pennati con Noemi Dalmonte e Mirko Costa con Andrea Bigarella, che hanno fatto il viaggio fino a Uvira insieme a Luciano Scalettari, giornalista di Famiglia Cristiana, e il suo fotografo. Nel pomeriggio le cinque coppie hanno avuto un incontro con Alessandra Trabattoni della Monuc e poi hanno dormito tutti a Uvira, in attesa di raggiungere le proprie destinazioni finali.
Marco Pasini e Roberto Orlando, diretti a Shabunda, hanno avuto dei disguidi, poiché la macchina della Monuc non li ha accompagnati e hanno dovuto prendere un pullman e poi l’aereo per arrivare a destinazione.
Daniele Danese e Massimo Lambertini sono arrivati bene a Walungu; Daniele Allara e Paolo Finozzi a Mugogo, dove hanno incontrato i rappresentanti locali della CEI e la société civile. Gianpaolo Bertagia e Vittorio Arrigoni sono giunti a Kalehe, ma hanno trovato la parrocchia chiusa, poiché il parroco che li ospita si trova a Bukavu; hanno avuto un incontro con la comunità , guidati da padre Pierre, un altro sacerdote.
Tutte le altre coppie restano a Bukavu e sono dislocate nei vari quartieri della città , dove alloggiano. Amelia Da Silvia Metazama e Loretta Manzato a Cahi; Elisa Maracani e Nevio Mini a Kadutu; Mariacristina Armellin e Chiara Donadelli a Chimpunda; mentre Valter Lazzari e Maurizio D’Este si trovano nel quartiere di Muhungu fin dal loro arrivo a Bukavu.
........................ Mariagrazia Bonollo Ufficio Stampa Via Corner 1 36016 Thiene (VI) 0445 812321 348 2202662
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