29.04.2003
La polmonite atipica si internazionalizza
Anche il mondo degli affari cinese, notoriamente
riservato e poco incline a commenti, comincia
ad accusare il famigerato virus per i cali
nella produzione. Il Salone dell’Auto a Shangai
ha chiuso in anticipo con circa un quinto
dei visitatori previsti. Sembra quindi sempre
più evidente che ci saranno sensibili ripercussioni
sul PIL cinese, con effetti a catena soprattutto
sull’Asia in generale e sul Nord America.
I settori più a rischio? Turismo, tessile
e, ancora una volta, il trasporto aereo.
Per l’Italia, secondo fornitore europeo di
Pechino (4 miliardi di euro di esportazioni
nel 2002, principalmente nei settori automobilistico
e meccanico), i danni potrebbero essere più
forti di quelli del caro-euro. Inoltre molte
industrie nostrane hanno in passato delocalizzato
in Cina diversi processi produttivi: con
l’interscambio a rischio si pregiudica il
funzionamento della catena di montaggio.
Da "La pneumophatie fragilise la Chine,
ses retombées s’internationalisent"
e "L’Italie redoute un contrecoup significatif
sur son commerce extérieur",
Les Echos , 24 aprile, pagg.8-9
La SARS frena l’economia cinese
Il virus della polmonite atipica sta causando
in Cina un calo nelle vendite al dettaglio
e nelle esportazioni, nonché il collasso
per il settore turistico. L’impatto iniziale
si è sentito sui servizi, che sono molto
dipendenti dalla spesa dei consumatori e
costituiscono un terzo dell’economia nazionale.
Ma stanno nascendo i primi segnali di debolezza
anche dal settore manifatturiero, responsabile
di circa il 50% della produzione del paese.
Secondo JP Morgan l’economia cinese, dopo
un’espansione del 9,9% nel primo trimestre
dell’anno, sta registrando un calo del 2%
nell’attuale periodo. Se il virus verrà portato
sotto controllo entro la fine di giugno,
la banca americana prevede un ritorno della
crescita a ritmi sostenuti (8%) per l’ultimo
trimestre.
Da "SARS halts the expansion of Chinese
economy",
International Herald Tribune , 28 aprile 2003
da www.lavoce.info
|