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Il Congreso Anfictiónico Bolivariano
18.04.2003
 Che cos'è l'Assemblea delle Anfizioni Bolivariane (Congreso Anfictiónico Bolivariano) dell'America Latina e dei Caraibi?

Il Congreso Anfictiónico Bolivariano è uno spazio politico in cui convergono organizzazioni ed individui che impugnano le bandiere di Unità e Sovranità dell'America Latina e dei Caraibi, raggruppando forze sociali, culturali, politiche, per i diritti umani, ecologiste, militari, religiose, studentesche, indigeniste, di donne, ecc.. oltre a personalità dell'ambito artistico, delle scienze, dell'educazione e della letteratura. Nel Congreso Anfictiónico Bolivariano si riflette, si discute e si lavora a partire da una profonda convinzione antimperialista, nazionale, solidaria e democratica, per l'Unità dei Nostri Popoli.

Perché il Congreso si chiama Bolivariano?

Si chiama così in omaggio a Simón Bolívar, che fu, tra tutti i liberatori iberoamericani, colui che formulò con più chiarezza e coerenza l'aspirazione dei popoli del subcontinente di costituire una confederazione di stati fratelli e convocò, per tale scopo, una assemblea nella città di Panama, nel 1826. Tale riunione fallì, tra le altre cause, per l'azione di disturbo delle grandi potenze, il disinteresse delle oligarchie native e le distanze, inaffrontabili per i mezzi dell'epoca. In sintesi, e come disse il gran cubano José Martí: "Perché ciò che non lo lasciò fatto, senza essere stato fatto rimane fino ad oggi: Perché Bolívar ha ancora da fare in America!".

Che relazione esiste tra il Congreso Anfictiónico Bolivariano ed il Foro di San Paolo?

Il Foro di San Paolo è costituito da organizzazioni politiche di centro-sinistra; mentre il Congreso Anfictiónico Bolivariano è composto da organizzazioni politiche e sociali con un contenuto antimperialista. Dal Congreso abbiamo invitato il Foro di San Paolo ed i partiti che lo compongono ad unirsi a questo spazio, dove esista la possibilità di coordinarsi con organizzazioni popolari di ogni tipo.

Come si trovano le diverse correnti di pensiero e di tradizioni in un ambito tanto vasto?

Il concetto di "unità nella diversità" è il segno che orienta il Congreso. A partire dal rispetto, dalla tolleranza, dalla discussione fraterna e dall'azione solidaria questo si riesce a concretare. Marxisti, patrioti, cristiani, umanisti, indigenisti possiamo - e dobbiamo - trovarci ed avanzare insieme verso la liberazione e la giustizia sociale. Il nostro obiettivo è chiaro e quando si parla di indipendenza, amore per il prossimo, giustizia, emancipazione, uguaglianza e solidarietà, è molto più facile trovare uniti Marx, Gesù e Bolívar.

Qual è stata la posizione del Congreso Anfictiónico Bolivariano sui fatti dell'11 Settembre 2001?

Ci opponiamo al terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni. Riaffermiamo che il principale terrorista storicamente è stato ed è attualmente il governo degli Stati Uniti. Ci pronunciamo contro la brutale aggressione del terrorismo di Stato che porta avanti questo governo ed i propri soci del chiamato Gruppo dei Grandi Otto, che usurpano le funzioni della Assemblea Generale delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza come mediatori internazionali, impedendo che si appelli a meccanismi di negoziazione. Questa aggressione che si è concentrata prima in Afganistan ora in Iraq, punta al proposito occulto di gestire gli affari del petroleo, del gas, della droga, delle armi ed ancora ad ottenere il controllo di aree strategiche mediante il dispiegamento di basi militari, come parte del proprio obiettivo di dominazione globale. Denunciamo il significativo retrocesso del rispetto dei Diritti Umani nel mondo come conseguenza delle leggi antiterroriste approvate dagli Stat! i Uniti e da altri paesi. Esigiamo la fine della guerra e la preservazione della Pace Mondiale.

Qual è la vostra posizione rispetto all'ingerenza nordamericana in America Latina?

Denunciamo i tentativi degli Stati Uniti di calpestare le sovranità delle nostre repubbliche d'America Latina e dei Caraibi. Condenniamo il progetto ALCA (Area di Libero Commercio delle Americhe) nel piano economico. L'ALCA, punto d'arrivo del modello neoliberista, stà rendendo zoppa la nostra regione da circa due anni; è un meccanismo egemonico di portata strategica, che annienta le sovranità dei nostri paesi. Nel terreno militare c'è il Plan Colombia e l'istallazione di basi militari nei nostri territori. Nella stessa direzione si concepisce il Plan Puebla-Panamá. Tutte queste iniziative significano la realizzazione di un mercato su misura alle esigenze economiche degli Stati Uniti del Nord America, le cui conseguenze saranno la distruzione delle nostre esportazioni, dell'industria, delle campagne e dei commerci, con il conseguente aumento della disoccupazione, della fame e della emarginazione dei nostri popoli, nonché la colonizzazione completa delle nost! re nazioni.

In sintesi stiamo parlando della piena e piana annessione dell'America Latina e dei Caraibi ai SUNA. E' per questo che sottoscriviamo le Dichiarazioni Finali ed il Piano d'Azione degli Incontri Emisferici contro l'ALCA. Condanniamo come strumenti di guerra globale dell'Imperialismo contro i nostri popoli il Plan Colombia ed adesso la attualizzazione del TIAR, insieme alle esercitazioni navali e terrestri, come il Plan Cabañas (applicato tra Cile ed Argentina).

Con il pretesto di riunire forze contro ciò che chiamano il "narco-terrorismo", in realtà nascondono le radici sociali dei conflitti e negano il diritto all'autodeterminazione dei popoli, come è il caso della Colombia, che deve avere una politica negoziata del conflitto sociale ed armato che la coinvolge. Si cerca di destabilizzare la rivoluzione Bolivariana del Venezuela, di isolare ancora di più Cuba rivoluzionaria e di distruggere tutto il movimento rivoluzionario, popolare ed antimperialista che insorge a difesa della Sovranità, della Giustizia Sociale e della Indipendenza. Per tanto, rifiutiamo la pretesa di qualificare come terroriste queste giuste lotte.

Ci pronunciamo contro l'embargo permanente a Cuba ed esigiamo la sua eliminazione incondizionale e sottoscriviamo la lotta indipendentista di Puerto Rico, esigendo l'immediata fine delle esercitazioni militari nell'isola di Vieques, nonché il ritiro delle truppe statunitensi dalla stessa. Solidarizziamo con le lotte contadine ed indigene del Messico, dell'Ecuador, della Bolivia, del Paraguay, del Brasile, del Cile e della Colombia, con la lotta dei lavoratori e dei disocucpati, degli studenti e degli altri settori aggrediti del campo popolare. Appoggiamo l'unità di tutti i movimenti sociali e salutiamo coloro che sorgono con nuove forme di partecipazione, come embrioni di potere popolare. Ci pronunciamo per la fine di tutte le catene coloniali che sussistono nella Nostra America, come Puerto Rico e le isole Malvine, così come esigiamo la restituzione dei territori latinoamericani e caraibici che sono occupat da basi militari statunitensi e di altre potenze.

Cosa dite del debito estero?

Affermiamo che il debito estero dei paesi latinoamericani e caraibici è genocida, ecocida e danneggia le nostre sovranità. E' impagabile, illegale, indegno, per cui diamo per cancellati tutti i debiti esteri dei nostri paesi, dal momento che sono già stati sufficientemente pagati.

Come Proyecto Emancipación avete dato vita alla Rete Argentina di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana, che cos'è?

Si è costituita per iniziativa di diverse organizzazioni popolari argentine, per realizzare diverse attività di solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana del Venezuela, contro l'azione del golpismo fascista, oligarchico e imperialista. A tale proposito, in aprile, ad un anno dal golpe di Stato che venne sconfitto dal popolo del Venezuela, si realizzerà a Caracas l'Incontro Mondiale di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana (10 al 13 de abril) cui participeremo come organizzatori.

Credete che sia possibile l'unità dell'America Latina e dei Caraibi, dopo quasi 200 anni di vita come paesi "indipendenti" e dopo tante guerre e conflitti che li hanno visti l'uno contro l'altro?

L'insieme dei paesi latinoamericani e caraibici costituisce lo spazio più grande al mondo, unito da affinità storiche, culturali, economiche ed etniche. Risulta diviso esclusivamente a livello politico. Le differenze del passato o del presente non esprimono incompatibilità impossibili da sciogliere se le compariamo con quelle di altre aree del mondo. Abbiamo l'esempio dell'Europa, la cui unità si afferma ogni volta di più, nonostante i suoi popoli rimangano separati da sempre per molteplici aspetti. Nella Nostra America c'è una certa unità d'origine, una volontà di costruire una unità politica che si viene esprimendo dall'indipendenza ed una situazione attuale di neocolonialismo che ci avvicina. Al tempo stesso, nelle menti più progressiste, dinamiche e democratiche dei nostri cittadini esiste la volontà di costruire un futuro comune in unione e libertà.

Quali sono le sfide dell'America Latina e Caraibica oggi di fronte al terzo millennio?

Crediamo che la sfida è la lotta per la seconda e definitiva indipendenza. Questo obiettivo si otterrà se si riesce a plasmare nella realtà di oggi gli esempi di Bolívar e San Martín, che si riassumono nella frase "la Patria è l'America". San Martín e Bolívar hanno sognato, ideato e messo in pratica l'idea che sulle parzialità delle patrie piccole avrebbe dovuto prevalere il concetto di anfizione della Patria morena, unica forma per vincere il nemico di allora, le truppe spagnole. L'incontro di questi due libertari è l'esempio da seguirsi.

 

COmitato INternazionalista ARco IRis(COINARIR)

Via Antonio Gramsci 3 - 25082 Botticino (Brescia)

Tel: 030 2190006 Cel 328 2923815 Fax: 06 233 242 298 Fax: 030 909 311 32

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