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Isola Bella Borromeo vince il premio Il Parco pu bello
1.11.2007

L’Isola Bella Borromeo è il vincitore dell’ edizione 2007 del premio "Il Parco Più Bello d’Italia", selezionato da una giuria formata da noti botanici, architetti paesaggisti, storici e giornalisti.

La premiazione si è svolta all’Isola Bella il 31 ottobre u.s. a cura della società promotrice del premio e alla presenza dei Principi Borromeo e delle autorità: per il giornalisti è previsto un battello in partenza dal Lido di Carciano alle ore 10,30: pregasi confermare all’Amministrazione Borromeo.

L’Isola Bella

Agli inizi del 500 era chiamata Inferiore ed era costituita essenzialmente da un grande scoglio occupato da modeste abitazioni di pescatori.

I primi acquisti da parte dei Borromeo risalgono alla seconda metà del 1500 con Giulio Cesare III Borromeo (1593-1638) ma sarà poi sarà Carlo III Borromeo (1586-1652) ad incrementare stabilmente gli investimenti familiari sull’isola.

Oggi Palazzo Borromeo, realizzato in stile barocco, domina il piccolo borgo isolano; il palazzo, completato dopo la seconda guerra mondiale, con la costruzione del salone grande, è il risultato di una lunga serie di lavori iniziati nel 1630.

Di grande interesse storico sono la Sala della Musica, dove nell'aprile del 1935 si svolse la Conferenza di Stresa tra Mussolini, Laval e Mac Donald che avrebbe dovuto garantire la pace europea e la Sala di Napoleone che qui soggiornò con la moglie Giuseppina Beauharnais nel 1797.

Di rara suggestione le sei grotte al piano inferiore del Palazzo completamente rivestite da ciottoli, sassi bianchi e neri, schegge di tufo, stucchi e marmi; esse furono immaginate da Vitaliano Borromeo con l'assistenza dell'architetto Cagnola come luogo di frescura e diletto, dove proteggersi dalla calura estiva.

Il giardino

Terminata la visita della dimora si accede ai giardini per una piacevole passeggiata. Questo singolare monumento fiorito sviluppato a terrazze ornate e sovrapposte, è un classico e inimitabile esempio di "giardino all'italiana" seicentesco. Fra piante esotiche e rare, la spettacolare fioritura è progettata per offrire colori e profumi da marzo a ottobre.

Splendido e grandioso giardino barocco all'italiana è uno degli esempi più noti e meglio conservati in Italia. Costruito in tempi diversi, è comunque un insieme coerente di forma piramidale che culmina nella grande statua del Liocorno cavalcato da Amore.

Articolato in dieci terrazze digradanti, è abbellito da vasche, fontane, prospettive architettoniche e una moltitudine di statue risalenti alla seconda metà del Seicento rappresentanti personificazioni di fiumi, stagioni e venti. Molti di questi "ambienti" sono delimitati da muraglie e balaustre sulle quali ancor oggi si intuiscono i punti da cui sgorgavano zampilli, fontane, cascatelle e giochi d'acqua.

Il clima, particolarmente mite, ha permesso la crescita di una vegetazione ricca di varietà e specie che qui hanno trovato il loro habitat. Fra azalee e rododendri, spalliere di pompelmi e arance amare, orchidee e piante carnivore, spicca la sagoma di un grosso canforo di più di duecento anni. Le piante esotiche vengono riposte durante la stagione invernale nella serra ottocentesca, inserita nel percorso di visita. Le rifiniture ricorrenti da marzo a settembre non lasciano mai il giardino privo di fascino e di colore.

La famiglia Borromeo

La famiglia Borromeo è nativa di San Miniato al Monte in Toscana, terra che fu costretta a lasciare in seguito alla messa al bando della famiglia nel 1370 e alla condanna a morte di Filippo, che nel 1367 aveva capeggiato la sollevazione della città contro Firenze (1367). Alcuni documenti accertano che i Borromeo si trasferirono a Milano e nel 1395 ne ottennero la cittadinanza. Abili banchieri e uomini d’affari, grazie anche ad una strategica politica di alleanza matrimoniali, divennero una delle famiglia più importanti del nord Italia.

Fra i personaggi più noti della famiglia vi sono i due Arcivescovi di Milano San Carlo Borromeo (1538-1584), la cui enorme statua sorge ad Arona, sul lago Maggiore, ed il cugino Cardinal Federico (1564-1631).

Alma Pizzi – 335-8092813 – info@almapizzi.it


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