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Studio de la classe morta da Tadeusz Kantor
21.04.2008

Giovedì 24 aprile 2008, Teatro Elicantropo di Napoli

Studio de’ la classe morta da Tadeusz Kantor

In scena un adattamento dall’omonima partitura del pittore, scenografo e regista teatrale polacco, tra i maggiori teorici del teatro del Novecento.

Sarà in scena, da giovedì 24 aprile 2008 alle ore 21.00 (in replica fino a domenica 27), al Teatro Elicantropo di Napoli, Studio de’ la classe morta, spettacolo liberamente ispirato alla partitura di Tadeusz Kantor, nell’adattamento e la regia di Eugenia D’Alterio.

 

Presentato da Kinesis Coop. Onlus, l’allestimento vede la presenza, in scena, di Lucio Celaia, Manuela Di Florio, Davide Giacobbe, Federico Infantino, Marco Luciano, Ramona Tripodi. Le scene sono a cura di Peppe Zinno e Ciro Di Matteo.

 

La classe morta è ormai iscritta come un'opera fondamentale nella storia del teatro del XX secolo a livello mondiale. La prima rappresentazione di questa perfetta macchina teatrale della memoria ha avuto luogo a Cracovia il 15 novembre 1975, nella cantina di un palazzo cinquecentesco dove aveva sede la Galeria Krzysztofory, luogo abituale di incontro di artisti e teatranti. Il ricordo dell'infanzia, la memoria e l'onnipresente sentimento della morte sono la materia di questa "seduta drammatica" (come Kantor amava definire questo spettacolo), collocata in un "angolo" di uno spazio buio e indefinito, alla luce di una semplice lampadina.

 

Lo Studio de’ la classe morta, nel libero adattamento di Eugenia D’Alterio, è una sperimentazione che nasce dalla rivisitazione dell'omonima partitura scenica, che ripropone tematiche radicali fuori da ogni metafora e rappresentazione, con assoluta informalità e con il profondo vissuto delle umane contraddizioni.

 

Non spettacolo, dunque ma rituale di un teatro primitivo, messa in opera di un trauma, che quasi si fa da sé, così, semplicemente, in un elementare e crudele girotondo di vita, morte e ricordi. Vita, morte, mito, guerra, povertà dell’uomo in rito non derisorio, ma che oscilla continuamente tra la risata ed il suo strozzamento.

 

Ma ogni significazione è negata, e chi partecipa al rituale, al di là dello spazio scenico, conserva la sua libertà di percezione, di quei fatti puri, quotidiani e misteriosi a cui ogni senso è negato fuori dalla loro stessa fine. La morte da senso alla vita, nella sua pienezza di passato, presente e futuro, spogliata della sua stessa insensibilità e del suo degenerato pragmatismo.

 

Un tutto è capace di contenere le contraddizioni, senza compromessi, nel semplice essere reale. E reale è l’oggetto trovato, anche dall’immondizia della vita quotidiana, e già solo per questo potente, come dei vecchi banchi di scuola, di antichi vecchi bambini e maestri.

 

Dalla strada di Kantor non si può non passare: le sue sono le spalle del teatro. Questo piccolo studio celebra allora il suo massimo lavoro, dove su vecchi banchi di scuola l’infanzia è un manichino triste che i vecchi non abbandonano mai, anzi portano con sé.

Una dolente macchina di amore e di morte.

 

Studio de’ la classe morta, da Tadeusz Kantor

 

Napoli, Teatro Elicantropo – dal 24 al 27 aprile 2008

 

Info e prenotazioni al numero 081296640   email teatroelicantropo@iol


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