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Radicali di Sinistra. Per una nuova idea di politica e di Italia
29.07.2008

Per una nuova idea di politica e di Italia. Documento conclusivo del Comitato Politico dei Radicali di Sinistra.

Meeting del Comitato Politico dei Radicali di Sinistra

Carsoli, 25 - 26 - 27 luglio 2008

DOCUMENTO POLITICO

DOPO IL 13 E 14 APRILE

A 63 anni dalla Liberazione e dalla fondazione della Repubblica democratica, l'Italia scopre la sua dimensione illusoria di paese libero, ancora una volta così incline ad affidare il proprio destino ad un rassicurante autoritarismo.

Le elezioni del 13 e 14 aprile hanno visto l'eterno ritorno di Berlusconi: un film al quale l'Italia è stata costretta da un Centrosinistra che, puntualmente, decide di salvare Berlusconi, non affrontando il tema del gigantesco conflitto d'interessi. Ma il ritorno di Berlusconi, questa volta, si compie in una situazione politica inedita.

La sua opposizione non corrisponde più a quello schieramento di forze moderate e progressiste che aveva animato l'Ulivo e poi l'Unione.

Oggi i banchi sui quali sedevano Rifondazione, PdCI, Verdi sono occupati da un PD paragonabile sempre più ad una Margherita allargata; incapace (o non interessato) a ingaggiare una seria opposizione per non compromettere il "dialogo" sulle controriforme da fare assieme a Berlusconi e Bossi, quelle che dovrebbero definitivamente distruggere l'impostazione parlamentare della nostra democrazia e, soprattutto, imporre un bipartitismo autoritario: lo sbarramento da introdurre nella legge elettorale delle europee serve a velocizzare la scomparsa dei gruppi di sinistra, tagliando fuori le culture critiche che, nel bene e nel male, rappresentano.

La semplificazione del quadro politico dettata da un presunto "voto utile", ha coinciso con una desertificazione della rappresentanza e della rappresentatività; ha riaperto la strada di un nuovo compromesso storico; l'impoverimento del dibattito e degli strumenti verso una destra politica mai così forte e pericolosa.

PER UNA SINISTRA NUOVA, LAICA E ALTERNATIVA

La libertà. Da qui occorre ripartire per reinventare un paese, e prima ancora una comunità, che ha smarrito la dignità della persona, l'universalità dei diritti civili e umani, la responsabilità ambientale e il rispetto della vita.

Il nostro è un radicale rifiuto di subire il presente caratterizzato da un Paese diviso, affamato di giustizia, di libertà, di democrazia. Altrettanto radicale è l'impegno per il rinnovamento della politica e della sua missione nella società.

Sottrarre l'economia alle logiche di sfruttamento e di guerra da sempre prevalenti, ripensare radicalmente i luoghi della democrazia ed estendere i diritti di cittadinanza. Restituire centralità alla cultura e alla scuola, valorizzare il profilo laico, universale e inclusivo delle istituzioni, per un nuovo disegno sociale capace di produrre e distribuire equamente le risorse. Creare un valore aggiunto sociale ed ecologico, includere e rispettare le differenze.

Costruire una politica ed un'azione finalizzata ad un modello di società basato sulle libertà individuali e collettive: questa la sfida lanciata dal meeting 2008 del Comitato Politico dei Radicali di Sinistra per raccogliere la sfida di una stagione politica, sociale e culturale che abbia come fine l'elevazione della dignità umana e per liberare energie nuove affinché la nostra libertà possa essere investita per crearne di nuova in Italia e nel mondo.

PER IL DIRITTO DI ESSERE LIBERE/I

L'impegno per la dignità umana e per la libera espressione della personalità attraverso la creazione delle necessarie condizioni ambientali e di vita; il miglioramento della qualità della vita per questa e le prossime generazioni, indipendentemente da provenienza, scelte di genere o convinzioni personali, rappresentano per i Radicali di Sinistra un terreno prioritario di lotta e di piattaforma rivendicativa.

Una moderna legislazione contro le discriminazioni; il riconoscimento della pluralità dei modelli di convivenza e di famiglia; l'autodeterminazione delle donne; la promozione di politiche tese alla vita indipendente delle persone con disabilità; l'antiproibizionismo, in particolare su droghe e prostituzione, rappresenteranno, soprattutto in questa fase politica, terreni di azione prioritaria.

LAICITÀ

Nessuno può dirsi libero senza quella laicità che rende uguali tutti i cittadini di fronte alla legge e che scinde le scelte personali dalla pratica pubblica. Laicità, quale garanzia per tutti i cittadini al diritto alla libertà di espressione, è la condizione necessaria per una comunità democratica fondata sulla libertà e la responsabilità.

La laicità in Italia troppo spesso viene maldestramente identificata ed associata all'anticlericalismo ma in verità laicità è sinonimo di diritti, responsabilità e garanzie per tutti. Nel senso più classico di Laicità, affermare la più ampia libertà religiosa significa tenere conto anche dei milioni di italiani non credenti, sostenere che gli equilibri tra libertà e responsabilità del cittadino sono promossi solo da atti legislativi che prescindono dalla fede.

In un più ampio panorama culturale, oltre alle tradizionali battaglie dei Radicali di Sinistra per l'abolizione dell'otto per mille, l'abolizione dei finanziamenti pubblici alle scuole private, dei privilegi fiscali agli enti religiosi, ritengono prioritaria la messa in discussione - nelle forme più ampie ed adeguate - della obiezione di coscienza che configuri interruzione di Pubblico servizio.

PACE, EUROPA, CITTADINANZA

Riduzione della partecipazione, guerra, precarietà, neoclericalismo sono i binari sui quali si muove l'attacco alla cittadinanza e ai diritti civili e democratici.

Richiamarsi all'articolo 11 della Costituzione e il rifiuto della guerra sono priorità programmatiche assolute. Rifiutare la guerra significa pensare nuove forme di democrazia globale: riforma dell'ONU, ma, prima di tutto, un'Europa più forte che disarmi la guerra con la nonviolenza, con nuove politiche per la cooperazione che rimettano al centro delle relazioni e degli sforzi politici la dignità della persona.

In un contesto internazionale sempre più policentrico e conflittuale e proprio nella fase in cui si registra una battuta d'arresto nel processo d'integrazione europea, si imporrebbe da parte di una classe dirigente seria una riflessione sul come riavvicinare i cittadini ad un progetto europeo umano, solidale e plurale.

In Italia, al contrario, PD e PDL si preoccupano di utilizzare le elezioni europee per imbavagliare il dibattito politico sul futuro dell'Europa, attraverso l'introduzione di un inutile soglia di sbarramento, ad un uso e consumo del tutto di parte per imporre un bipartitismo autoritario.

Scopo primario diviene quindi salvare la libertà di confronto e la libertà di scelta dei cittadini su quale Europa vogliono e, quindi, l'opposizione all'introduzione di qualunque sbarramento.

 

ISTRUZIONE E CULTURA PER COSTRUIRE I CITTADINI E L'ECONOMIA DEL FUTURO

 

La scuola, l'istruzione, la libertà di ricerca sono alla base dello sviluppo delle società moderne.

Soltanto ponendo la scuola pubblica al centro della sempre più complessa e mutevole rete dei luoghi della formazione continua si potranno creare le condizioni per il miglioramento del benessere economico, sociale e sviluppo civile, consentendo al sistema formativo di assolvere alla sua missione democratica e pluralista.

Garantire il Diritto allo studio e la qualità dell'offerta formativa attraverso lo stanziamento di risorse adeguate per la scuola che continua a pagare per l'alto debito pubblico del nostro paese e vent'anni di continui tagli che raggiungeranno dimensioni mai viste secondo le intenzioni dell'ennesimo governo Berlusconi.

Intendiamo partire da questo: più fondi per non affondare la scuola, l'istruzione, la cultura quali settori strategici per costruire un'economia a valore aggiunto, la democrazia del sapere e una cittadinanza più consapevole e quindi più libera.

 

 

NO AL FEDERALISMO. PER L'AUTOGOVERNO E LA PARTECIPAZIONE

 

Istruzione e salute sono diritti inalienabili che vengono di nuovo messi in discussione dalla deforma federalista, nonostante questa sia stata già bocciata dall'assoluta maggioranza degli italiani: sia quelli del Nord, che quelli del Sud.

Il federalismo fiscale è il primo - sciagurato - passo verso la disarticolazione territoriale della Repubblica, il definitivo abbandono delle regioni del Sud a se stesse e l'inevitabile secessione.

Il fallimento del sistema regionalistico è sotto gli occhi di tutti, in quanto non ha fatto altro che riprodurre su scala regionale tutti i mali, gli sprechi e le disfunzioni di un centralismo trasferito da Roma ai capoluoghi di regione, con l'unica differenza di moltiplicare i costi per ventuno amministrazioni.

Far contare i cittadini e non le burocrazie. Bilancio e urbanistica partecipati; istituti di democrazia diretta; autogoverno dal basso delle risorse e dei servizi pubblici: questa è la via dei Radicali di Sinistra per garantire la libertà e la responsabilizzazione delle comunità locali, la trasparenza dei processi amministrativi e la valutazione dei ceti dirigenti.

 

 

GIUSTIZIA

 

In pochi giorni l'Italia è ripiombata in un clima indegno per un paese civile: la sentenza Bolzaneto, il Lodo Alfano che disegna una legge uguale per tutti, tranne che per Berlusconi, il Pacchetto Sicurezza che si è tradotto solo nella sicurezza per il Presidente del Consiglio di fuggire le proprie responsabilità.

In meno di una settimana, sono stati cancellati i fondamenti dello Stato di Diritto, l'informazione imbavagliata con il decreto sulle intercettazioni.

Se, da una parte, si costruisce una giustizia a porte girevoli per l'Intoccabile, dall'altra parte, si procede con una ferocia repressiva - razzista e classista - verso soggetti deboli, emarginati, che non possono farsi sentire e/o non possono votare. L'emergenza giustizia rappresenta uno dei nodi dell'emergenza democratica a cui questa maggioranza estremista sta esponendo il Paese.

La cancellazione delle leggi vergogna vecchie e nuove; la reintroduzione del falso in bilancio; eliminare il conflitto d'interessi e gli intrecci criminali tra politica ed economia: queste le priorità sul tema della giustizia sui quali i Radicali di Sinistra incalzeranno maggioranza ed opposizione.

Non sfugge l'importanza, tuttavia, di una più ampia riflessione programmatica finalizzata ad una profonda razionalizzazione della giustizia, includendo una revisione delle procedure, penale e civile per una maggiore efficienza giudiziaria; nuovi strumenti per una più incisiva lotta alle mafie; la riforma delle politiche carcerarie.

 

 

AMBIENTE

 

Una Grande opera: far funzionare le infrastrutture già esistenti. Consideriamo inderogabile la salvaguardia del capitale paesaggistico e ambientale del nostro Paese: le nostre azioni sono volte al blocco delle "Grandi Opere" perché quegli investimenti vengano dirottati per l'ammodernamento dell'esistente, ad un ripensamento delle politiche energetiche che parta dal risparmio e dall'efficienza per arrivare al 5% di energia da fonti rinnovabili in cinque anni.

In campo ambientale, l'impegno prioritario dei Radicali di Sinistra è combattere la scelta populista e diseconomica del ritorno ad un nucleare che, quando (e se) verrà realizzato, sarà già vecchio e sorpassato dalle centrali nucleari di quarta generazione, in un contesto internazionale di massiccio ricorso dell'atomo per la produzione energetica che sostituirà il caro-uranio al caro-petrolio.

 

 

IDEE PER IL CONGRESSO

 

Da qui fino al prossimo congresso i Radicali di Sinistra si impegneranno per migliorare la loro penetrazione locale e popolare, soprattutto attraverso internet, con i blog regionali e partecipando ad iniziative a tema. Inoltre, occorre migliorare la visibilità sui media, tramite comunicati, lanci, diffusi anche a testate giornalistiche e agenzie d'informazione.

La propaganda riparte ora dalla gente, per recuperare tutti coloro sono rimasti delusi dalle ultime acrobazie circensi dello scenario politico, dai pannelliani ex-radicali ai socialdemocratici traditi dalla corsa centripeta di Veltroni e soci.

Il congresso coinciderà con una Costituente Radicale aperta alla cittadinanza che recuperi le carcasse lasciate dalla segreteria Pannella e restituisca un'alternativa progressista, laica e liberalsocialista al Paese.

 

 

Approvato dal Comitato Politico dei Radicali di Sinistra

Carsoli, 27 luglio 2008

 

Pietro Affaiati

Fabrizio Cianci

Pierfrancesco Lorenzini

Enea Melandri

Giacomo Orsucci

Francesco Saddi

Manuel Santoro

Bruno Tescari

 

 

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Radicali di Sinistra . libertari laici ecologisti

 

www.radicalidisinistra.it

 

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