24.10.2004
DOV’E’ LA GIUSTIZIA?
Torino, 19 ottobre 2004. La LILA, da anni coinvolta nei temi specifici della detenzione di persone sieropositive all’HIV, esprime solidarietà alle persone detenute in carcere e denuncia i gravi ritardi del sistema penitenziario in Italia e chiede un trattamento sanitario compatibile con la condizione di sieropositività .
Da giorni la protesta nelle carceri si diffonde e non si assopisce. Uomini stipati nelle celle come in allevamenti intensivi, bambini imprigionati con le loro madri che invece potrebbero usufruire della detenzione domiciliare o del differimento della pena, malati in AIDS conclamato che neppure possono essere ricoverati in ospedale. Ma che società civile è mai questa?
La LILA, Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS, da anni coinvolta nei temi specifici della detenzione di persone sieropositive all’HIV, esprime la sua solidarietà e denuncia i gravi ritardi del sistema penitenziario in Italia e chiede un trattamento sanitario compatibile con la condizione di sieropositività . Inoltre nuovamente sottolinea che:
la legge sull’incompatibilità tra Aids e carcere (legge 231/99) continua ad essere spesso ignorata. Molti detenuti riconosciuti come incompatibili con la detenzione vengono reclusi nei Centri Clinici interni alle carceri, dove però non ricevono l’assistenza sanitaria adeguata. il decreto legislativo (22 giugno 1999) che ha stabilito il trasferimento - in forma sperimentale e solo per poche Regioni - delle funzioni sanitarie svolte dall’amministrazione penitenziaria al servizio sanitario nazionale dovrebbe finalmente passare dalla fase di monitoraggio, non ancora terminata per i ritardi regionali, a quella di una completa trasformazione in tale direzione per tutto il territorio nazionale. la decisione del ministro di Giustizia Roberto Castelli di abbassare (circa del 35% complessivo) l’esborso pubblico sanitario nei penitenziari va a colpire in modo drammatico soprattutto le persone HIV+ e in Aids, già abbastanza penalizzate dalla malattia stessa e dalla reclusione. Lila auspica quindi che le forze democratiche, l'associazionismo, le autorità politiche più sensibili facciano sentire la propria voce e chiede che siano verificate al più presto le condizioni di vivibilità dei Centri Clinici interni ai penitenziari.
Per informazioni: Anna Lia Guglielmi - Ufficio Stampa Lila Nazionale tel. 011 4310922-cell. 348 0183527
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