27 GENNAIO 1945 - 27 GENNAIO 2005
60 ANNI DI MEMORIA
Al Consiglio di Zona 5 di Milano la memoria storica diventa protagonista dell'assemblea pubblica organizzata in occasione della Giornata della Memoria dalle sezioni ANPI di zona, "Martiri di Viale Tibaldi", "Vigentina" e "Stadera", venerdì 28 gennaio alle ore 20,30. La cittadinanza è presente: non solo i cosiddetti "addetti ai lavori", gli iscritti alle associazioni e ai partiti democratici e antifascisti, ma anche persone sensibili e consapevoli del fatto che oggi più che mai occorra ricordare per non dimenticare la più grande vergogna che l'umanità abbia mai partorito. Il 27 gennaio 1945 l'armata rossa liberava il campo di sterminio di Auschwitz: un luogo di morte, di eccidi e di terribili crimini, partoriti dall'aberrante ideologia omicida nazifascista, commessi contro persone colpevoli solamente perchè appartenenti a minoranze etniche, religiose, perchè ebree, omosessuali, perchè socialiste, comuniste, anarchiche o perchè disabili. Sono presenti i rappresentanti delle associazioni antifasciste: il Prof. Raffaele De Grada, per l'ANPI Provinciale, Gianni Mariani, per la FIAP di Milano, Costantino Peli, per la FIVL, e la Prof.ssa Patrizia Pozzi, storica appartenente all'ANED. Sono presenti il Presidente del Consiglio di Zona 5, Angelo Pessognelli, e, in qualità di moderatore, Alessandro Rizzo del Coordinamento ANPI della zona 5.
Ricordare nel nome di un mutualismo intergenerazionale: la memoria deve diventare collettivo patrimonio per non ripetere le barbariche brutalità commesse nel passato. Si ricordano anche i militari, che dopo l'8 settembre, dopo l'armistizio, hanno deciso di combattere contro il regime per la libertà della propria patria e che furono in gran parte deportati. Ed è proprio dal concetto di patria che si vuole partire: la patria come luogo cosmopolita, luogo di confronto tra popoli, generazioni, culture. E’ un concetto illuministico, dice la Prof.ssa Pozzi, inteso come terra delle genti e dell’interculturalità . La memoria è linfa vitale per le generazioni: Peli parla di valore dell’unità antifascista durante la lotta di resistenza, mentre Mariani definisce la memoria come valore civile unificante; infine De Grada considera importante sottolineare come la liberazione sia stata una lotta, non una guerra civile, come il revisionismo vuole fare passare. Non c’è retorica nei discorsi dei relatori, ma soltanto tanta passione sociale e tanta voglia di difendere la democrazia, oggi posta in grave attacco da una strumentalizzazione del passato per fini parziali e faziosi. Da questa assemblea pubblica inizia ufficialmente in Consiglio di Zona 5 un percorso che porterà le forze antifasciste e democratiche al 25 aprile, giorno in cui si celebrerà il 60° Anniversario della Liberazione, giornata importante per la nostra Repubblica. E’, questa, una giornata che qualcuno vuole dimenticare e che qualcuno vuole rimuovere dalla coscienza: ma contro questi ignobili tentativi si deve reagire. E si deve reagire anche al fatto che ci sia qualcuno, proprio in prossimità della Giornata della Memoria, che vuole equiparare sotto la dizione di belligeranti, coloro che hanno combattuto al servizio delle truppe straniere occupanti e in nome della repressione sanguinaria con coloro che hanno offerto la propria vita per la libertà e per la dignità dell’Italia, vituperata da anni di dominio dittatoriale e da anni di guerra e di distruzione, conseguente alla follia omicida del regime nazifascista. L’8 maggio si celebrerà la fine della II guerra mondiale in Europa: un motivo in più per ricordare che contro tutti i razzismi e contro le discriminazioni il vecchio continente si è trovato unito nel combattere contro il nazifascismo.
Alessandro Rizzo
Coordinamento Sezioni ANPI di Zona 5