L'appello parte da Bologna e sta viaggiando per tutta Italia via sms e via Internet. Una luce accesa questa sera e domani sera
(04.09.2004 ) Angoscia, rabbia, orrore, pietà ma soprattutto impotenza. Una confusione di sentimenti di fronte alle immagini della strage in Ossezia. Resta poco da dire ma di certo c'è ancora molto da fare perché non avvenga di nuovo. E qualcuno si muove già anche con un piccolo gesto. Una candela alla finestra in ricordo dei bambini che non ci sono più. Questa è l'iniziativa partita quasi in sordina e che in men che non si dica sta facendo il giro dell'Italia via sms e via Internet. A promuoverla Alessandra Salvadori insieme ad altre donne. Bolognese impegnata da anni sul fronte della solidarietà , la Salvadori ricorda che la strage dell'Ossezia è per ogni donna e madre un nuovo 11 settembre. Niente politica e niente partiti quindi, solo l'impegno di donne e madri che non possono sentirsi estranee alla morte di tanti bambini. E allora appuntamento per stasera e domani sera con una candela alla finestra perché il buio della morte e del male non abbia mai il sopravvento.
http://www2.varesenews.it/articoli/2004/settembre/regione-insubria/4-9candela.htm
Candele alle finestre per la strage in Ossezia
L'invito è partito da un gruppo di docenti e si diffonde via Sms. L'Imam di Colle Val d'Elsa chiede di aderire a un digiuno
ROMA - Una candela accesa in solidarietà con i bimbi dell' Ossezia coinvolti nella strage di Beslan, da mettere alle finestre sabato e domenica sera. È questa l'iniziativa di un gruppo di donne, docenti universitarie a Roma, che si sta diffondendo a macchia d'olio in tutt'Italia con un «tam tam» rilanciato soprattutto tramite gli Sms dei telefoni cellulari. L'intenzione - riferiscono i promotori - è quella di fornire una testimonianza di solidarietà e di vicinanza ai bimbi dell' Ossezia, in maniera trasversale e oltre le convinzioni politiche individuali.
TRE GIORNI DI DIGIUNO DELL'IMAM - Jabaren Feras, imam della numerosa comunità musulmana di Colle Val d'Elsa (Siena), ha iniziato tre giorni di digiuno per protestare contro coloro che usano il terrorismo e uccidono come è accaduto in Ossezia e per esprimere solidarietà alle vittime e alle loro famiglie. Jabaren Feras ha invitato ad affiancarsi a lui «chiunque ama la civiltà . Nel nostro futuro ci sono rischi gravi - sottolinea - compreso quello di dividerci. Siamo molto addolorati per quanto è accaduto. Una vergogna che durerà trecento anni. Per quanto mi riguarda ho già cominciato oggi il digiuno». Jabaren Feras, che già nei giorni scorsi aveva preso posizioni molto critiche su quanto sta accadendo in Iraq, a partire dall'uccisione del giornalista italiano Enzo Baldoni, anche in questo caso ha parole molto dure. «Questo terrorismo è neonazismo - aggiunge - perciò dobbiamo protestare e far sentire la nostra voce. Perchè deve emergere che siamo tutti una famiglia che rifiuta questa barbarie».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/09_Settembre/04/candele.shtml