Su quello che sta succedendo in questi ultimi mesi tutti dicono tutto e propongono idee e analisi diverse, dimostrando che la fase storica che stiamo vivendo è, in fin dei conti, una fase "rivoluzionaria".
Nelle mie fantasie, leggendo qua e la mi sono trovato a ragionare su cosa sta cambiando nella nostra vita, di fronte all'orrore di questi ultimi tre anni.
Gli atti terroristici che stanno insanguinando il mondo hanno alcune caratteristiche che, secondo me, devono essere evidenziate.
Tutti i rapimenti considerano l'ostaggio strumentale all'obiettivo che i rapitori si pongono. Ma nei rapimenti a cui noi occidentali siamo abituati (quelli di tipo economico) la vita dell'ostaggio è un fattore determinate per ottenere il riscatto. Senza ostaggio svanisce il riscatto. In quelli di questi ultimi mesi invece non è più la VITA ad essere determinante, bensì la MORTE. E non deve essere una morte "normale", ma deve essere una morte spettacolare, raccapricciante, imprevista (non sono ottimista sulle due Simone), che scuote gli animi non solo per il fatto di essere MORTE, ma per il fatto che quella morte è frutto di una sofferenza, sia fisica sia psicologica, atroce. Una parte d'occidente invece crede che anche un condannato a morte ha dei diritti, e l'esecuzione deve avvenire in modo "umano" (giuro, mi sto schifando di quello che scrivo) e rispettoso della dignità della persona.
Gli ostaggi devono essere sempre coerenti con l'obiettivo che il rapitore si pone: Ricco per i soldi, importante per rivendicazioni politiche. Ma allora quale obiettivo si nasconde dietro gli autisti (Nick Berg), i giornalisti (Baldoni e i due francesi), gli umili lavoratori Nepalesi, le operatrici di pace e sviluppo (le due Simone)? L'obiettivo potrebbe risiedere nel fatto che moi crediamo nel diritto di stampa, nei diritti dei lavoratori, nella pace e nella solidarietÃ
Io non mi intendo molto di Corano e tradizioni mussulmane, ma se è vero che donne e bambini (come succede anche nelle altre due religioni monoteistiche) sono tutelati in ogni contesto, anche durante la guerra, perchè questi "combattenti islamici" usano e brutalizzano queste categorie di persone CONTRO lo stesso credo che dichiarano di voler difendere? Forse perchè noi invece difendiamo i diritti delle donne, tuteliamo (almeno a parole) i piccoli.
Durante gli anni di piombo o durante le guerre di Mafia in Italia abbiamo conosciuto la tragedia del terrorismo. Ma quegli atti colpivano persone direttamente collegate con "il sistema" che i terroristi volevano distruggere: giudici, avvocati, agenti... Fino a che i caduti facevano parte di categorie ben definite e limitati nel numero, l'opinione pubblica "esecrava, condannava, ecc..." ma in alcuni suoi ambiti "comprendeva la lotta" e in alcuni casi "giustificava i compagni che sbagliavano". Quando i caduti non erano più coerenti, la gente (anche quella più tollerante) decideva di spezzare il muro che garantiva il mondo terroristico. E capitato con la strage di Bologna (strage indiscriminata), con il rapimento e omicidio Moro (perchè veniva attaccato non solo la persona, ma anche il sistema democratico di cui tutti facevamo parte), oppure le stragi di Capaci e Via d'Amelio (si uccideva il simbolo oltre chè che la persona). Oggi invece si compiono uccisioni di massa (twin towers, autobombe, Beslan) in cui è più il numero di vittime a colpire. Segno che l'obiettivo è proprio il numero di vittime.
La conclusione, terribile, che mi viene da queste osservazioni e che il vero obiettivo di questo maledetto terrorismo è sì il male rappresentato da Bush e dal Grande Satana. Ma il mezzo per distruggerlo SIAMO NOI. Attaccando quello in cui NOI (popoli occidentali, che siamo contro la guerra, che speriamo in un mondo migliore, che abbiamo sofferto per ottenere i diritti di cui oggi ci nutriamo) crediamo, attaccano il nostro modello culturale. Il modo migliore per abbattere l'occidente è costringerlo a cambiare il proprio modo di vita, imponendo stili che non si basano più sulla democrazia e il rispetto per i diritti umani, ma si fonda sulla paura, sul sospetto, sulla mancanza di libertà . Distruggendo le certezze in cui crediamo, distruggono il modello culturale occidentale. E quindi ci sarebbero le condizioni per un NUOVO ORDINE MONDIALE.
Non vorrei essermi spinto un po troppo in la con la fantasia. Ma se così non fosse, lo stesso ritiro delle truppe dall'Irak non sarebbe condizione sufficiente a fermare questa tragedia. Forse dovremo cercare anche altre azioni da mettere in campo in questa guerra. Ne lancio una, che mi sta a cuore e che vorrei che tutti voi analizzaste: è necessario affrontare e risolvere in tempi brevi la questione del rapporto con l'Islam che abbiamo in Italia. La vera sfida potrebbe essere la creazione condivisa di un "Islam Occidentale". Diversamente da coloro che vogliono "Occidentalizzare l'Islam".
Scusate per la lunghezza
Ciao
MAXI - da una mailing list in rete