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Prodi: un si pieno a Giorgio Napolitano |
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9.05.2006
Romano Prodi non ha dubbi: «Domani un sì pieno a Giorgio Napolitano». Anche se la seconda giornata di votazioni con il quorum a due terzi è andata a vuoto e anche se Silvio Berlusconi smentisce chi lo voleva quasi pronto ad un accordo con l´Unione sul nome del senatore a vita Ds al Quirinale. «Nessun margine di trattativa» su un Ds al Colle, chiunque sia. Così si è espresso il premier sconfitto alle elezioni al termine dell´ennesimo vertice con An e Udc. Un «no» che si dovrebbe tradurre in una scheda bianca sia al terzo che al quarto scrutinio di mercoledì, quello decisivo, con il quorum ridotto alla maggioranza assoluta. Una strategia aventiniana, da sabotaggio delle istituzioni: negarsi al confronto per poi gridare all'«occupazione» del Colle da parte dei «comunisti».
Ma la Casa delle Libertà è a un passo dalla spaccatura. Alleanza nazionale pare ormai priva di un´iniziativa politica autonoma. E Fini si accoda prontamente a Berlusconi, sia «per salvaguardare l'unità sostanziale della Cdl», sia, sostiene, per «la pretesa del centrosinistra di ottenere il sostegno del centrodestra su un solo nominativo, senza alcun margine reale di confronto».
L´Udc invece non ci sta, giudicando «un errore la mancata convergenza di entrambi gli schieramenti sul nome di Giorgio Napolitano» e annunciando che «alla terza votazione voterà scheda bianca al solo fine di salvaguardare l'unità della Casa delle Libertà » per poi «proseguire i propri contatti con gli alleati finalizzati alla maturazione di un diverso orientamento alla quarta votazione». Una vera e propria offensiva diplomatica. Alla quale partecipa in prima persona Pierferdinado Casini: «Noi abbiamo preso atto con serenità , ma anche serietà , che siamo in minoranza nella Cdl. E riteniamo un errore che non si voti Giorgio Napolitano presidente della Repubblica, una persona con tutte le caratteristiche per essere un arbitro».
Replica ai centristi la Lega, principale sostenitrice della rottura del dialogo istituzionale: «Se l'Udc dovesse decidere di votare per Giorgio Napolitano la Cdl sarebbe bella che finita».
«Noi andremo avanti per la nostra strada. La candidatura di Giorgio Napolitano ha tutte le caratteristiche, morali, politiche e istituzionali, per essere votata anche dal centrodestra. È ora di finirla con i giochi e i veti». Così replica all´annuncio di Berlusconi Anna Finocchiaro, capogruppo dell´Ulivo al Senato. Prodi assicura che prima di confermare il voto per il senatore a vita Ds anche nel decisivo quarto scrutinio di mercoledì ha consultato i leader della Quercia, Fassino e D'Alema. E il presidente della Quercia, confermando il suo passo indietro nella corsa al Colle, rivolge un «appello alle forze politiche» della Cdl. «Abbiamo proposto una personalità di alto profilo istituzionale raccogliendo anche la sollecitazione e la disponibilità venuta dal centrodestra».
Sul fronte del centrosinistra l'altra grande novità del giorno appaiono le parole di Giuliano Amato. Da lui, considerato a lungo vicino al Colle e non sgradito al centrodestra, arriva un pieno via libera alla candidatura Napolitano: «Spero che venga eletto, è un uomo che stimo molto ed è di alto profilo europeo. Ha tutte le qualità per ricoprire l'incarico e ha tutto il mio sostegno».
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