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LA FANTAGUERRA |
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16.07.2003
La grottesca vicenda uranio riprone l\'attualità del LA FANTAGUERRA L’andamento di questa guerra mi suona come un incontro di boxe truccato. E quindi mi vien voglia di fantapoliticare, ma non troppo. Bush, prima di inziare la campagna Iraqena, parla con Saddam. “Caro Hussein, con l’11 settembre si sono create le premesse e le evidenti giustificazioni per dar corso, cosa che sai benissimo, a quanto già da qualche anno avevamo programmato circa il riassetto del mondo arabo e il controllo delle risorse energetiche. L’Afghanistan è cosa fatta e Bin Laden con qualche scaramuccia continua a giustificare la nostra permanenza in loco. Troviamo anche noi un accordo, del resto l’embargo è durato sufficientemente a lungo per consentirti l’accumulo di qualche risparmio: rispolveriamo, dal dimenticatoio di decenni, il fatto che tu detieni armi di distruzione di massa, batteriologiche e gas, e cominciamo a fare pressione sull’ONU per una risoluzione che giustifichi come sacrosanto il nostro intervento armato a scopo preventivo. Se l’ONU dovesse insistere con gli ispettori, ovviamente non si deve trovare nulla di serio, mentre noi cercheremo di comprarci la maggioranza in consiglio di sicurezza. Abbiamo già pronto, per ogni evenienza, anche lo slogam di una guerra per la liberazione del popolo iraqeno dalla tua dittatura. Comunque, indipendentemente da quanto dovessero decidere e fare le nazioni Unite noi manterremo ferma la nostra posizione interventista. Anche se a te non interessa, e tutto sommato neanche a me personalmente, ma ho un’immagine democratica da difendere, vorrei pattuire una guerra leggera: con meno della metà degli uomini effetivamente necessari e fatta di bombardamenti intelligenti, ovvero mi dirai tu cosa e quando colpire. Le bombe devo proprio usarle e per effetto scenico di maggior credibilità e perché hanno una data di scadenza ormai vicina. Tu dovrai opporre una resistenza più formale che sostanziale, non dovrai minare e far saltare i ponti utili all’ avanzata, non dovrai ovviamente far saltare le dighe né minare strade e aeroporti, non far volare i tuoi aerei e dare alla contraerea una consistenza sporadica in modo che le tv riprendano il volo dei miei aerei sulle tue città. Ti concedo al massimo un paio di Kamikaze con cui paventare una minaccia diffusa che tu contribuirai ad alimentare con numeri esorbitanti di volontari suicidi pronti a immolarsi. Qualche morto ci sarà, ma solo di irriducibili patrioti, sia tuoi che miei, che per te andranno in paradiso e che io seppellirò con tutti gli o nori, bandiere, fanfare e medaglie. Eventuali effetti collaterali di civili morti e feriti renderanno l’asprezza degli scontri più credibile. La vera guerra la faremo attraverso le televisioni e la stampa con un programma di propaganda volta ad esaltare, se del caso inventare, azioni mirabolanti, eroiche, con scambi pesanti di accuse e controinformazioni: per esempio farmi liberare una soldatessa ferita e prigioniera dei tuoi, mentre io potrei abbattere qualche mio elicottero di cui potresti assumertene la paternità. Per rendere più credibili le asperità dei combattimenti credo sia opportuno pianificare anche qualche ferito, pazienza se anche morto, tra gli inviati delle varie testate editoriali. Il chirurgo plastico per rendere irriconoscibili te e le persone a te vicine, che tu desideri, dovrebbe essere di tuo gradimento; è uno dei migliori e anche fidatissimo per cui ti prego di risparmiarlo, dopo l’intervento andato a buon fine: potrebbe servire ancora. Credo indispensabile trovare il cadavere di almeno un tuo sosia e uno per ciascuno delle persone oggetto del nostro programma protezione. Per il DNA non ti devi preoccupare chè le analisi saranno effettuate da persone competenti e a me vicine. So che mi stai registrando e hai tutte le carte che vuoi per smascherarmi e quindi puoi stare assolutamente tranquillo per goderti un meritato riposo. Se mi dai il tuo ok da domani procedo. Mi hai già risposto che ti basta un mese per organizzare le registrazioni tv, l’intervento chirurgico e tutto il resto per l’uscita dal paese? Allora io intanto comincio e ci vediamo appena finito tutto. Un sincero abbraccio in segno della gratitudine per tutto quello che hai fatto e farai per noi.” Non vorrei sembrare cinico citando il detto “chi muore tace e chi vive si da pace”, ma se questa guerra passa non perdiamo di vista Bush e la sua politica che potrebbero rendere ancora più credibile questa fantaipotesi. PENNAdOCA 08.04.2003
Welfare Italia
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