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Berlusconi cadrà? Evviva...Esporremo il tricolore...
10.11.2003

Berlusconi cadrà? Esporremo il tricolore!
Maggio 2001 - Novembre 2003: questa maggioranza si trova a metà del suo mandato quinquennale e un bilancio del suo operato è d'obbligo.
I fatti parlano chiaro: l'Italia soffre per un pesante e generale peggioramento, dall'economia, alla sanità, all'istruzione, al fisco (i cui prelievi sono di fatto aumentati). Non esiste un solo ambito nel quale il governo sia riuscito a introdurre miglioramenti e gli slogan elettorali di Forza Italia oggi si rivelano in tutta la loro carica ingannevole e beffarda. Lo stesso Patto per l'Italia, concordato l'estate scorsa con la maggioranza delle parti sociali, è rimasto lettera morta, come era prevedibile, per ragioni ben note alle scienze sociali e politiche.
La grave recessione in atto è la logica conseguenza di un'azione di governo irresponsabile, che è vaga e raffazzonata nell'ambito del sociale ma determinata nella cura degli interessi privati del suo leader e dei suoi sodali. Mentre lo Stato va a rotoli, Publitalia ha ampliato la sua quota di mercato e le azioni Mediaset sono in continua ascesa. La mancanza di ideali non può che generare confusione e rissosità, tanto che Alfredo Biondi, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, ha detto che la maggioranza è peggio di una casa di tolleranza...Se lo dice lui!
Con il passare del tempo (e due anni e mezzo non sono pochi) si può creare nell'immaginario collettivo l'idea che non esistano alternative e potrebbe farsi strada un'insidiosa rassegnazione.
Ma oggi la gente reagisce. Dai numerosi e appassionati contributi che Università-Opinione riceve emerge con chiarezza che la strategia vincente è quella del non lasciar correre. Bene hanno fatto gli On.li Fassino e Violante a dire quello che tutti sanno. Magistrale è un articolo di Umberto Eco sul n° 4 di Micromega, dove l'illustre docente dell'Università di Bologna sostiene che per vincere Berlusconi occorre incalzarlo mossa per mossa per costringerlo alle corde e per passare all'attacco, mettendolo di fronte alle nostre proposte.
Da una resistenza con il cuore il gola dei primi tempi, oggi ci sentiamo protagonisti di una lotta giusta, e neanche dobbiamo preoccuparci del dopo. Infatti è sufficiente riprendere il cammino da dove è stato interrotto, rivivendo quei valori e quella progettualità che avevano già dato risultati soddisfacenti. Con tenacia e determinazione possiamo mettere in seria difficoltà l'avversario, tanto da costringerlo a lasciare, e i fatti di questi giorni ci dicono che ciò potrebbe anche avvenire.
Perché allora non prepararci a festeggiare tale possibile evento?
Università-Opinione lancia una compagna nazionale perché ciascuno di noi si procuri una bandiera italiana da esporre con gioia il giorno in cui questo governo cadrà.
Alessandro Morelli, Giorgio Di Liberto, Angelo Abbondandolo
Genova, 7 novembre 2003
Movimento Università-Opinione
muoge@libero.it
L’etica della responsabilità pubblica, il valore della scienza e della coscienza.

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Una lettera mai arrivata
Berlusconi aveva promesso di inviare a tutti gli Italiani una lettera per covincerli ad accettare la sua riforma delle pensioni. Con il messaggio n° 26 Università-Opinione invitava tutti ad anticipare Berlusconi, invitandolo a lasciar perdere, perché avremmo fatto volentieri a meno della sua stucchevole propaganda.
Ci risulta che molti abbiano accolto la nostra proposta (v. adesione, tra le tante, di Margherita Hack). Visto che la lettera non è mai arrivata, siamo autorizzati a ritenere che la campagna di Università-Opinione abbia avuto successo pieno.

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Gli On.li Follini e Castagnetti saranno ospiti dell'Università di Genova
La Facoltà di Scienze Politiche ha promosso i seguenti incontri presso l'Aula Magna dell'ex-Albergo dei Poveri:

Lunedì 24 novembre 2003, alle ore 15.00, l'On.le Marco Follini terrà una conferenza sul tema:

"Luci ed ombre del bipolarismo"

Lunedì 1 dicembre 2003, alle ore 15,00, l'On.le Pier Luigi Castagnetti terrà una conferenza sul tema:

"Maggioranza e opposizione ieri e oggi"

Siamo invitati a partecipare, nello spirito di massima apertura al confronto.

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