2.02.2008
La Cooperazione “rossa” non partecipa alla gara per il Cpt di Gradisca.Udine - Gradisca d’Isonzo (Go) “Vedere il CGM, la più grande ed autorevole struttura della Cooperazione sociale italiana, la spina dorsale della Cooperazione cattolica, apprestarsi a vincere la gestione di un campo di concentramento, e non il primo, a quanto pare, è scandaloso”. Parole pesanti quelle pronunciate oggi dal presidente di Legacoopsociali Friuli Venezia Giulia, Gian Luigi Bettoli, che rincara la dose: “Senza neanche guardare al prezzo, che è difficile non definire come da sottoporre a valutazione di "anomalia". Spero almeno che i facili commentatori che - nei due anni trascorsi - non hanno esitato a tuonare contro la "Cooperazione rossa" sappiano valutare adeguatamente quanto successo. Soprattutto il fatto che questa volta - a parte l'aporia di Minerva, che di Legacoop è socia solo a mezzadria - la Cooperazione "rossa" alla gara non ha partecipato, né a livello locale né nazionale. Dando atto del successo dell'azione di chi -conclude Bettoli-, anche a costo di continue querele, personali e contro l'intera Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia, ha fatto opera di chiarimento e sensibilizzazione, fino a quell'assenza odierna, che è un vero successo per tutte e tutti noi”.
Il CGM, "Consorzio nazionale di cooperazione di solidarietà sociale Gino Mattarelli", nasce -come si evince dal portale www.cgm.coop- come sintesi e risposta alle differenti tendenze associative degli anni '80: associazioni di rappresentanza, associazioni imprenditoriali, organizzazioni di volontariato ed imprese. Il Consorzio Cgm, sorge nel 1987 e rappresenta oggi la più grande rete italiana di imprese sociali. Un vero e proprio colosso che associa 81 Consorzi locali cui sono associate circa 1.200 Cooperative sociali che svolgono attività relative a servizi sociali, sanitari, educativi e d’inserimento lavorativo per categorie svantaggiate. Complessivamente, operano entro la rete Cgm oltre 35.000 lavoratori, di cui circa 9.000 fra persone svantaggiate e volontari, con un fatturato aggregato nel 2006 di un miliardo di euro.
Gli strali di Bettoli fanno riferimento al bando ministeriale per l'appalto riguardante la gestione triennale dei servizi interni del Centro di permanenza temporanea di Gradisca d’Isonzo (Go), in carico alla Cooperativa Minerva di Savogna, dopo la proroga prefettizia di un mese e mezzo, fino al 31 gennaio. In pole position, secondo indiscrezioni delle ultime ore, ci sarebbe un gruppo siciliano, che potrebbe strappare la gestione del Centro alla Minerva. In base a voci ufficiose – la Prefettura di Gorizia, infatti non avrebbe ancora fatto alcuna comunicazione in merito-, la graduatoria stilata in seguito all’apertura delle buste vedrebbe davanti Connecting People 80,10 punti, seguita da Minerva 60,20, Croce verde gradiscana 39,90, Adok 35,40. Se tali informazioni venissero confermate, ciò potrebbe comportare un cambio di gestione del Cpt di Gradisca, che passerebbe da Minerva a Connecting people di Trapani, gruppo cooperativo che già gestisce il Centro di prima accoglienza della città siciliana. Nel frattempo, la Prefettura di Gorizia (ente appaltante in quanto rappresentante sul territorio il ministero degli Interni) non ha deliberato l'esito del bando, ma ha richiesto ai quattro enti succitati di fornire tutta la documentazione per verificare la congruità delle offerte. Il nuovo soggetto potrebbe inoltre occuparsi anche della gestione del Centro di identificazione da 150 posti che, a fine febbraio, dovrebbe sorgere sempre presso la ex caserma Polonio portando la struttura ad una capienza di 400 posti fra temporanea permanenza, accoglienza e identificazione per richiedenti asilo politico. Il Cpt di Gradisca potrebbe dunque essere l’unica struttura in Italia, assieme a Crotone e Foggia, ad assolvere a tutte e tre le funzioni di controllo del fenomeno migratorio previste dalla legge, nonché l'unica dell'Italia settentrionale.
Fabio Della Pietra Uficio Stampa Cooperativa sociale Itaca Pordenone www.itaca.coopsoc.it
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