26.12.2008
TESTAMENTO BIOLOGICO: DALL'UISP PARTE L'INVITO A SOSTENERE QUESTO APPELLO PER IL DIRITTO ALLA LIBERTA' DI CURA PER CHIEDERE UNA LEGGE di A.Imeroni Da qualche settimana, è attivo il blog www.appellotestamentobiologico.it che ha lanciato un "appello per il diritto alla libertà di cura", nel quale si chiede al Parlamento di approvare una legge sul testamento biologico, tema scottante e tragicamente attuale alla luce della vicenda di Eluana Englaro. L’Unione italiana sport per tutti aderisce all’appello per il diritto alla libertà di cura e invita soci e dirigenti a sottoscriverlo.
Andrea Imeroni, presidente Area Anziani in movimento-Uisperlagrandetà : "Diceva una vecchia montanara della val Pellice in Piemonte che bisognava tener duro nella vita "finché mi mandano le gambe!" Diceva: …finché mi mandano le gambe. Sapeva che il suo corpo era vivo fino a quando poteva "comunicare" con gli altri. Sapeva anche che, una volta "fermato" il movimento, iniziava a scivolare su di una china lungo la quale "altri" potevano impossessarsi di lei".
"Ogni socio Uisp, e l’anziano meglio di chiunque altro, sa che la violenza più terribile si esercita quando altri, spesso approfittando del fatto che la persona non è più in grado di dire la sua, si appropriano letteralmente della sua vita soggiogandola "per il suo bene" e cercano di gestire le decisioni più importanti del soggetto obbligandolo, ad esempio, a determinate terapie senza consultarlo".
"Accettare e rifiutare sono azioni importantissime nella vita di relazione - conclude Imeroni - sono sinonimo di libertà , ma quando una persona si "perde nel bosco" e non ritrova più la strada per ritornare, è giusto che ci sia chi l’accompagni nell’ultimo difficile percorso. Ciò non significa che costui debba decidere per lei. Anche quando si perde il sentiero della vita di relazione, devono essere chiare le scelte, che la persona chiede vengano fatte per suo conto da coloro che ritengono di amarla, è necessaria, dunque, una legge che salvaguardi tale volontà , che dia regole precise e rispettose della libertà di ognuno di predisporre il proprio futuro anche in sua "assenza". La nostra associazione chiede ai soci di sottoscrivere la richiesta di una legge che confermi il diritto alla salute, ma non l’obbligo a subire terapie non volute e concordate con la persona direttamente interessata".
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