22.11.2003
ROMANIA, UNA POSSIBILITA’ DI SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO, CON LA CARITAS DIOCESANA VICENTINA
Vicenza, C’è tempo fino al 1° dicembre per i giovani che hanno intenzione di svolgere il servizio civile all’estero con la Caritas diocesana vicentina. La destinazione è la parrocchia cattolica di Bucarestj Noy, in Romania e la durata del servizio, che inizierà nei primi mesi del 2004, è di 12 mesi.
L’esperienza è aperta a ragazzi e ragazze fra i 18 e i 26 anni. L’esperienza si inserisce all’interno di un progetto pluriennale di condivisione con la realtà rumena, con l’obiettivo di attivare e sviluppare le relazioni sociali del luogo, cercando anche di sperimentare un nuovo approccio tra realtà italiana (e quindi occidentale) e quella dell’est Europa. Fra le attività che i giovani andranno a svolgere, quelle legate all’animazione giovanile, attività operative di tipo manuale e servizi di assistenza. Sono previsti alcuni importanti momenti di formazione sia prima della partenza – il primo già il 27 novembre prossimo a Verona - che durante il soggiorno all’estero. Quest’ultimo si suddividerà in due fasi fra le quali è previsto un momento di rientro in Italia.
“A chi fosse interessato – spiega suor Tina Primon, responsabile del progetto - viene chiesto principalmente di essere disponibile a sperimentarsi in modo continuativo con una realtà complessa e di aver voglia di mettersi alla prova nella comprensione di ciò che è diverso. E’ auspicabile anche una sufficiente conoscenza della lingua inglese”. Il riconoscimento economico prevede 433 euro mensili, che si riducono a 165 per gli obiettori di coscienza, più 15 euro a giornata trascorsa all’estero.
“L’esperienza – sottolinea ancora suor Tina - offre l’occasione di ampliare il proprio bagaglio personale sia dal punto di vista culturale che umano, è un investimento sul proprio futuro, in termini di conoscenza, competenze e capacità acquisite. A livello personale può insegnare il significato della vita comunitaria, stimola la propria capacità di adattamento a situazioni culturali ed economiche diverse dalle nostre, può diventare un filtro culturale per meglio comprendere la realtà degli immigrati presenti sul nostro territorio, con ricadute che possono essere anche di tipo professionale”.
Per informazioni ci si può rivolgere alla segreteria della Caritas diocesana vicentina, in contrà Torretti 38 a Vicenza, chiedendo di suor Tina Primon, telefono 0444-304986, e-mail giovaniecondivisione@caritas.vicenza.it.
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