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Halifaz, la microfinanza interessa 565 milioni di persone
13.11.2006

Dal Vertice mondiale di Halifax i dati aggiornati

La microfinanza interessa 565 milioni di persone

Il microcredito cresce ma non abbastanza: mancato il traguardo posto nel 1997

Halifax (Canada) 13 novembre 2006          L'obiettivo di raggiungere con il microcredito 100 milioni di individui tra i più poveri del pianeta, stabilito nel 1997 a Washington durante il primo Vertice Mondiale, non è stato centrato. È quanto emerge dal Rapporto che la Microcredit Summit Campaign ha reso noto in occasione del vertice che si tiene in questi giorni in Canada. L'espansione del microcredito, pur se complessivamente straordinaria – quasi decuplicato il numero dei clienti in 9 anni – non è stata sufficiente per quanto riguarda la fascia dei poverissimi, cioè coloro che vivono con meno di un dollaro al giorno.

Il Rapporto, aggiornato al 31 dicembre 2005 e compilato grazie ai dati forniti da 3.133 istituzioni di microcredito, riporta un totale di 113.261.390 clienti, di cui 81.949.036 poverissimi (sotto 1$ al giorno) quando hanno avuto il primo prestito. In quest'ultimo gruppo l'84,2% sono donne (68.993.027). Per arrivare all'obiettivo dei 100 milioni sarebbe stata necessaria una crescita media del 38,1% annuo (nel 1997 i clienti più poveri erano 7,6 milioni), mentre è stata del 34%.

Stimando una media di 5 persone per famiglia, 113 milioni di crediti aperti significa 565 milioni di persone "toccate" dal microcredito, 410 milioni nella fascia dei più poveri.

Quest'ultima cifra equivale alla popolazione di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Canada, Paesi Bassi, Portogallo, Austria, Svizzera e Danimarca. La microfinanza per i più poveri interessa quindi una macroarea, ma la povertà non è sconfitta.

"In Italia c'è un interesse diffuso per gli investimenti etici, più da parte dei cittadini che delle istituzioni - afferma Andrea Berrini, presente ad Halifax come presidente di CreSud. E' tempo di superare l'idea della cooperazione allo sviluppo come risorsa calata dall'alto in favore della creazione di partnership con le reti locali, in sinergia con la progettualità del territorio. Come CreSud ci proponiamo come intermediari tra gli enti locali e le organizzazioni che vogliano investire nelle capacità del sud di creare da solo il proprio sviluppo. Abbiamo creato a questo scopo dei servizi appositi, come Diapason, che rilanciamo in occasione di questo evento, per offrire garanzie di trasparenza ed efficacia e facilitare la cooperazione con i paesi più poveri secondo criteri di eticità e sostenibilità". 

Il 91% dei più poveri clienti del microcredito vive in Asia, continente che ospita il 67% della popolazione mondiale che vive sotto la soglia di 1$ al giorno. A questa diffusione del microcredito contribuisce in gran parte il Bangladesh, dove è nata la Grameen Bank del Nobel Yunus, e dove oggi le 20 maggiori Micro Finance Institutions raggiungono 21 milioni di clienti (105 milioni di persone coinvolte contando le famiglie), su una popolazione di 140 milioni.

Delle 3.133 istituzioni che hanno fornito dati al rapporto, 1.652 sono in Asia e Oceania, 959 nell'Africa subsahariana, 439 in America Latina e Caraibi, 35 in America del Nord ed Europa occidentale, 30 in Medio Oriente e Africa del Nord, 18 in Europa dell'Est e Asia centrale.

La seconda fase della campagna si pone l'obiettivo di raggiungere 175 milioni di clienti poverissimi entro il 2015.

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Le Micro Finance Institutions, il motore del microcredito nel Sud del mondo
Le Micro Finance Institutions (MFI) sono organizzazioni costituite nei paesi poveri con lo scopo di erogare microcrediti. Si tratta di vere e proprie società finanziarie la cui missione sociale è rendere il credito accessibile alle fasce più povere delle popolazioni del Sud del mondo. Le MFI operative in Africa, Asia, America latina e Pacifico sono più di 600. Le Micro Finance Institutions ricevono a loro volta prestiti dai paesi europei. Agenzie di cooperazione allo sviluppo, banche alternative o etiche, associazioni, enti locali mettono a disposizione delle MFI le risorse finanziarie necessarie a svolgere la loro attività. Le sole banche alternative europee convogliano più di 600 milioni di euro alle MFI di tutto il mondo, che convertono questa cifra in microcrediti. I prestiti, giunti alla loro scadenza, vengono rimborsati dalle MFI e ritornano disponibili per nuove operazioni.

CRESUD, credito per il Sud del mondo

CreSud è una società finanziaria, autorizzata a operare dall'Ufficio Italiano dei Cambi, attiva sin dal 1999 nel settore del microcredito. Tra i soci troviamo il consorzio CTM Altromercato, MicroCredit Coop, alcune Botteghe del Mondo, e l'organizzazione non governativa CIPSI, realtà da sempre impegnate nella promozione delle economie solidali e del commercio equo e solidale. Le risorse a disposizione di CreSud ammontano a tre milioni di euro, interamente utilizzati sotto forma di prestiti alle Micro Finance Institutions e ai produttori del commercio equo e solidale. I contratti di prestito attivati da CreSud hanno un valore medio che oscilla tra i 50.000 e i 300.000 euro.

DIAPASON, progetti del Sud, risorse del Nord

Diapason è uno dei servizi offerto da CreSud, indirizzato ad Enti Locali, istituzioni, fondazioni e organizzazioni non profit interessate a sostenere il microcredito nel sud del mondo.

In pratica, con Diapason CreSud si propone come intermediario fra le MFI del Sud e gli enti del Nord,  con l'obiettivo di finanziare progetti solidi e ben documentati, a partire dalla definizione di un preciso quadro di garanzie che pone in sicurezza la somma erogata per i prestiti.

Facciamo l'esempio di un comune che desideri destinare dei fondi ad un progetto di agricoltura sostenibile e che sia interessato a lavorare in America Latina, magari con gruppi di donne. CreSud può intervenire in primo luogo ricercando un progetto di questo tipo, poi negoziando un contratto di prestito che obbliga la MFI locale a usare per quel progetto la cifra stanziata, e stabilendo determinate condizioni, infine occupandosi del monitoraggio. Usando la modalità del prestito anziché quella del dono c'è il vantaggio che la somma, una volta rimborsata, può essere riutilizzata, stavolta come dono, su un altro progetto, ovvero con gli stessi soldi si finanziano due progetti.


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