Welfare Italia :: Giovani :: Noi & Loro Invia ad un amico Statistiche FAQ
5 Maggio 2024 Dom                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Noi & Loro
27.01.2004

E’ un momento difficile. E’ un momento di rabbia e di dolore.

Sono morti due colleghi nel giro di una settimana e voglio parlare di questo. Due ragazzi di neanche 30 anni. Uno era mio amico. Simone, questo era il suo nome, ed io avevamo due grandi passioni che ci univano: i Pink Floyd e Stephen King. Qualche settimana fa, dopo essere stato a cena a casa mia, mi aveva chiesto di insegnargli un pezzo di chitarra preso da The Wall. Non potrò più farlo e non riesco ancora a capirne il motivo. "Aveva dei problemi ma non ne parlava con nessuno" è questo il triste ritornello che gira.

Ma se fare politica significa anche provare a risolvere dei problemi di vita quotidiana allora è giusto parlare di un ambiente di lavoro degradato e difficile come quello degli operatori di stazione; adesso che i riflettori sono puntati bisogna dire le cose come stanno veramente.

Questi suicidi sono la punta di un iceberg sotto la quale ci sono innumerevoli richieste di "periodi di aspettativa", malattie troppo numerose considerata l’età, per non parlare di aggressioni all’ordine del giorno, discussioni con l’utenza per il malfunzionamento di un sistema di cui non siamo responsabili e siamo impossibilitati a migliorare, che sfiniscono il più paziente di noi e che procurano un abbrutimento pericoloso impensabile fino a qualche tempo fa. L’azienda si è disinteressata del disagio crescente, anzi ha reso esplosivo l’ambiente fino a far diventare i turni di lavoro una vero incubo..

Non sono così idealista da dire che ogni donna e ogni uomo dovrebbe essere soddisfatto ed entusiasta del proprio lavoro, ma far lavorare il personale con il timore costante di essere licenziato è una cosa indegna, quanto meno bizzarra, per una società che dichiara, pubblicando a proprie spese il cosiddetto "Codice delle Buone Prassi" di perseguire i più alti valori etici e morali. Quest’estate è cominciata una caccia alle streghe simile a quella dell’America maccartista. Proposte di licenziamento assolutamente immotivate, personaggi in borghese appostati dietro colonne e pertugi vari, persone anche intellettualmente oneste – la maggioranza, devo dire, costrette a colpirci per ordini dall’alto.

Una cosa ci tengo a precisare: il controllo del personale finalizzato all’efficentamento è sacrosanto, nessuno deve "rubare" lo stipendio, ma ci sono delle leggi che regolano questo controllo che deve essere fatto nel rispetto della dignità del lavoratore e dell’uomo. E’ accaduto purtroppo che tali norme sono state dimenticate, dalle ispezioni in borghese e senza qualificarsi, alle contestazioni di mancanza pervenute dopo mesi e non notificate al momento. Trovo assolutamente ingiusto doversi giustificare per qualcosa fatto o non fatto mesi prima quando ormai è impossibile ricordare.

Ma perché si è arrivati a tutto questo? Possibile che il personale di stazione sia costituito interamente da persone inoperose ed inaffidabili, visto l’elevato numero di contestazioni (circa 300 su 250 operatori di stazione)? Forse c’è dell’altro e questa potrebbe essere una chiave di lettura: dimostrare che un settore porta solo debiti a causa delle multe per la controlleria al varco non effettuata in modo continuativo e la scopertura dei turni è fin troppo facile. E la richiesta da parte dell’Azienda di ulteriori controlli ATAC finalizzati a fare delle multe è singolare. Per capirci, è come se io, una volta parcheggiata la macchina male, vado a chiedere al vigile di farmi la multa. Vi pare possibile? Direi di no. Allora forse, dietro questa ossessionante caccia all’uomo che non fa i controlli anche solo per cinque minuti c’è dell’altro; il progetto di dimostrare la non gestibilità del settore e svenderlo ai privati.

Un privato che ottimizzerebbe il lavoro e taglierebbe spese superflue? Magari. In realtà, come la storia di questi tempi insegna, un privato che farebbe cassa con i soldi di un appalto e finiti i soldi, inizi a mandare qualcuno o forse tutti a casa, tra l’altro non efficentando il sistema. Non è una visione apocalittica e non è fantasia.

Chiedete ad un governo che non alza un dito per rinnovare i contratti, che taglia i fondi a tutti gli enti locali, alla sanità e all’istruzione e che ci sta portando a uno stato di sopravvivenza economica nella vita di tutti i giorni. I tagli al trasporto pubblico sono una semplice realtà, gli appalti selvaggi pure.

Quindi, tornando a noi, perché non liberare il "movimento" da un peso superfluo e inutile come gli operatori di stazione? Una volta front line, immagine dell’azienda, colti, laureati, diplomati, divise nuove, collaborazione ……….. ora utili solo per cacciare dalle stazioni ubriachi e controllare i varchi. Perché i varchi, chiusi in tutta Europa, con grande facilità, qua non funzioneranno mai. Capito bene? Mai. Le macchinette non leggono quasi mai le tessere magnetiche, ma soprattutto ……. le tessere regionali? Sono ancora di carta, come di carta sono i tesserini di ministeriali e forze dell’ordine. Cosa succederà alle stazioni dove arrivano centinaia di migliaia di pendolari della provincia? I varchi non potranno essere chiusi e di chi sarà la colpa? Dell’operatore di stazione che non fa il suo lavoro. Complimenti! L’azienda, invece di difendere il proprio personale dal fallimento ERG, lo ha svenduto e ha dato allo stesso la responsabilità dei mancati introiti. Ricordo che la domenica e la sera è stato per due anni impossibile fare i biglietti per la vecchia storia dei due centesimi e per il malfunzionamento delle macchinette.

Abbiamo avvertito l’azienda, inutilmente.

Con un sistema funzionante CENTINAIA di MIGLIAIA di biglietti in più sarebbero stati venduti. Miliardi in fumo ma questi non contano. Per non dire del disagio di quel meraviglioso CLIENTE che cercava centesimi nelle tasche, cercava i bar, perdeva mezz’ora prima di prendere un treno. Customer satisfaction? Quante storie scritte su comode scrivanie in uffici silenziosi e ben illuminati …….. bastava farsi un giro per le stazioni, starci mezz’oretta e sentire le lamentele, le parolacce e la rabbia dei viaggiatori. Ma per chi sta in alto è disdicevole sporcarsi le mani e scendere nei bassifondi dove lavoriamo. E’ tutto sulla carta, è tutto nelle loro teste. Nessuno è stato capace di risolvere un problema che serviva al benessere della popolazione.

Complimenti davvero.

Ringrazio dunque le persone che hanno reso assolutamente allucinante questo lavoro. Le ringrazio perché sono loro che lavorano la notte del 31 dicembre o il giorno di Natale, sono loro che lavorano 5 domeniche su 6, sono loro che non riescono a prendere un giorno di ferie per mesi, sono loro che si vedono recapitare proposte di licenziamento "perché parlava con un agente della sicurezza durante il controllo varchi", sono loro che hanno visto queste persone con le lacrime agli occhi "mi è nata da poco una bambina e pago il mutuo, cosa ho fatto di male", sono loro che la notte non dormono. E infine le ringrazio per aver giudicato in 5 minuti il lavoro di una giornata o di mesi interi ………..e se giudicassimo loro per le pause caffè? E dove sono quando tiriamo fuori la gente dai binari, aiutiamo gli anziani e diamo il primo soccorso a chi sta male?

Il tutto per un migliaio di euro al mese, nessuna gratificazione sul lavoro, quasi nessuna speranza di carriera (perché i posti migliori li hanno già dati e i prescelti sistemati, e gli altri fortunati li prenderanno dall’esterno), orari pesanti, ambiente ad alto rischio aggressioni. Intanto si taglia la sicurezza in onore del budget.

Allora invito chi ne ha la possibilità e la voglia, chi comanda e può cambiare la situazione a farlo. E’ ora di dire basta a questa vergogna. E’ ora di tornare a lavorare nell’interesse dell’utenza e dei lavoratori. E’ un invito per tutti quelli che hanno voglia di sentire e di cambiare le cose: non lasciate alla deriva centinaia di giovani che sono, anzi potrebbero o dovrebbero essere una grande risorsa di questa società.

Ho finito. Questo è l’ambiente in cui viviamo. Qui vivevano Simone e Alberto. Questo ambiente non è stato determinante nella loro tragedia ma non li ha sicuramente aiutati.

Ma tutto, tutto perde di significato di fronte al fatto che Simone non è qui e io non potrò più insegnargli ad arpeggiare The Wall.

L’acchiappasogni

 

da "Il giornale del trasporto" n. 2 anno 1,

periodico di informazione della sezione ds di met.ro - co.tra.l. - a.t.a.c. - Roma

Welfare Italia
Hits: 1800
Giovani >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti