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Le iniziative dei Ds in Lombardia
15.02.2004


FALLITA LA RICETTA DI FORMIGONI SULLA RIORGANIZZAZIONE DELLA SANITÀ
È stata approvata martedì in Consiglio regionale una mini-riforma della Sanità lombarda. I Ds, con tutto il Centrosinistra, hanno manifestato forti critiche al provvedimento, contro il quale hanno presentato oltre 160 emendamenti e sul quale, alla fine, hanno espresso voto contrario. \"La Sanità in Lombardia è in crisi - ha sostenuto Carlo Porcari -. Il modello lombardo, evidentemente, anche secondo la maggioranza di Centrodestra non regge più. E\' stata infatti presentata in Consiglio regionale una modifica consistente della legge sulla Sanità lombarda, la legge 31 del 1997, con la quale si rimette per l\'ennesima volta mano al provvedimento originario. Il Centrodestra, che sui giornali magnifica il modello lombardo, in aula fa invece qualche passo nella direzione da noi da tempo sostenuta, perché introduce, in qualche modo, il criterio di programmazione che fino a ieri non era previsto\". La parziale correzione di rotta è tuttavia accompagnata da modifiche di segno negativo. \"Con questo correttivo vengono introdotti elementi di incertezza - ha argomentato Porcari -, ad esempio sull\'assetto della rete ospedaliera, o negativi, come l\'ulteriore precarizzazione dei medici, a svantaggio della qualità dei servizi sanitari. Infine si rafforza il centralismo della Giunta a scapito dell\'autonomia delle aziende\". Le critiche non finiscono qui. \"Solo oggi - ha dichiarato Fiorenza Bassoli - si riconosce che non si può lasciare la sanità alle regole del mercato, perché si tratta di un mercato improprio dove l\'offerta ha generato la domanda\". Uno degli effetti negativi della riforma formigoniana è stato infatti l\'aumento delle prestazioni meglio remunerate dal sistema sanitario a cliniche ed ospedali, cosa che non manca di sollevare dubbi. \"Nella legge si propone inoltre che si stipulino protocolli tra Aziende ospedaliere e Università - ha continuato Bassoli - ma se si vuole che il rapporto tra i due attori funzioni, è necessario che i rettori siano coinvolti nelle decisioni\". \"Il gruppo Ds - ha concluso Marco Tam - ha incontrato durante gli scorsi otto mesi i direttori delle aziende sanitarie della Lombardia e ha raccolto sempre la stessa denuncia. Il comportamento della Regione denota mancanza di idee, di dialogo e di comunicazione. Con la mini-riforma di questi giorni rimane inoltre del tutto irrilevante nella programmazione socio-sanitaria il ruolo della Conferenza dei sindaci, che viene ridotta a una presenza puramente simbolica\".

COMUNICAZIONE: INFORMAZIONE O PROPAGANDA?
E\' stato presentato mercoledì scorso in commissione Cultura il Piano delle iniziative di comunicazione della Regione Lombardia. Sono 21 i milioni di euro spesi lo scorso anno, mentre non si esplicita nel documento la previsione di spesa per il 2004. Il gruppo regionale Ds ha espresso voto contrario al provvedimento. \"Si parla di comunicazione - ha dichiarato Daniele Marantelli, Ds - ma sarebbe più corretto definirla propaganda. Formigoni e i suoi assessori tagliano fondi a settori di intervento fondamentali per la vita dei cittadini lombardi, quali la sanità, la scuola e la casa, ma si mostrano curiosamente generosi quando si tratta di farsi pubblicità e di apparire in televisione\". \"Nonostante l\'enormità delle risorse impiegate nella comunicazione - ha continuato Marantelli - sono assolutamente inadeguate e colpevolmente tardive le informazioni per i cittadini e le imprese lombarde interessate a conoscere modalità di finanziamento, bandi e appalti della Regione Lombardia. Efficienti nella propaganda, ma inefficaci nell\'informazione\".


I REGOLAMENTI TORNANO AL CONSIGLIO REGIONALE
Finalmente, grazie all\'iniziativa dei DS, il Consiglio regionale della Lombardia si sta riappropriando della facoltà di approvare i regolamenti di attuazione delle leggi regionali. La questione non è semplicemente burocratica e istituzionale, ma riguarda rilevanti aspetti della vita dei cittadini. Le tariffe del trasporto pubblico, la rete e le attività commerciali, la trasformazione delle IPAB, per fare solo alcuni esempi, sono disciplinate con regolamento. La Giunta aveva avocato a sé la potestà regolamentare. Il Gruppo dei Ds, sulla base delle sentenze della Corte Costituzionale, aveva presentato delle proposte per permettere al Consiglio regionale di adottare i regolamenti. Dopo questa iniziativa finalmente la Commissione affari istituzionali ha affrontato la questione. \"Si tratta di un passaggio importante - ha dichiarato Claudio Bragaglio, consigliere regionale Ds -. Dopo l\'approvazione di queste modifiche alle leggi regionali, il Consiglio, anche con un proficuo rapporto con le parti sociali, potrà adottare provvedimenti che incidono profondamente nell\'attività della Regione\".


QUARTO FIGLIO, QUARTO POTERE, QUANTA PROPAGANDA…
Sulla proposta di An di istituire un contributo di 25mila euro per il quarto figlio di ogni famiglia residente in Lombardia, interviene Fiorenza Bassoli, vicepresidente del Consiglio Regionale. \"È la solita proposta propagandistica - attacca Bassoli - prima di tutto perché i soldi non ci sono, basta vedere come la Regione ha ridotto tutti i trasferimenti ai Comuni e ai privati per le attività sociali. Senza contare che il numero delle famiglie con il quarto figlio è irrisorio\". \"È grave poi che la proposta sia fatta in chiave xenofoba - dice Bassoli, riferendosi alla frase di esponenti di An che motivano la proposta con il timore che in un prossimo futuro ci siano \'solo figli di extracomunitari\' - e non invece volta a considerare i veri problemi legati al calo delle nascite nella nostra Regione e nel nostro Paese. Forse An non si è accorta che in Lombardia è sono sempre di più le donne che lavorano e che quindi alle famiglie non serve solo un aiuto economico, ma anche una diversa organizzazione dei servizi, tempi di lavoro flessibili tali da rendere compatibili la maternità con il lavoro\".

BERGAMO: E SE LA POSTA NON FUNZIONA...
I servizi postali nei piccoli comuni lasciano spesso a desiderare, essendo fonte di disagio non solo per il recapito della corrispondenza, ma anche per il deposito dei risparmi e per la riscossione delle pensioni, servizi utilizzati in particolare dalle persone anziane. Il consigliere bergamasco Giuseppe Benigni, prendendo spunto da un caso concreto, quello del comune di Gandosso, dove si sono verificate l\'estate scorsa la chiusura dell\'ufficio postale per diversi giorni e la frequente mancanza di liquido per pagare le pensioni, oltre al non funzionamento del sistema informatico, ha depositato in Consiglio regionale un\'interpellanza urgente per conoscere le intenzioni della Giunta. In particolare Benigni, insieme ad Ezio Locatelli del Prc, ha chiesto alla Giunta se \"non ritenga opportuno assumere iniziative per monitorare il funzionamento del sistema postale nella nostra Regione, incontrare i vertici delle Poste Italiane Spa per denunciare i gravi disservizi, e concordare con i dirigenti nazionali e regionali

VARESE: INCERTEZZA PER OSPEDALI DI LUINO E CITTIGLIO
Daniele Marantelli, consigliere regionale di Varese, ha depositato un\'interpellanza alla Giunta sulla questione degli ospedali di Luino e Cittiglio, recentemente fatti oggetto di tagli a servizi e prestazioni. Secondo i piani della Regione i due presidi avrebbero dovuto subire modifiche nelle loro funzioni in seguito alla realizzazione del nuovo ospedale di Cassano Valcuvia, ipotesi contrastata dalle istituzioni locali e da numerose associazioni del territorio interessato. \"Ho chiesto alla Giunta di sapere quando sia prevista la firma da parte del Governo del secondo accordo di programma per l\'edilizia sanitaria - ha dichiarato Marantelli - se l\'ipotesi di un nuovo ospedale del Verbano sia ancora valida e se in caso di accantonamento di quel progetto ne sia stato approntato uno alternativo per innovare gli ospedali di Luino e Cittiglio\". \"Questa situazione di incertezza - ha concluso il consigliere - determina forti preoccupazioni nel personale medico, che avverte acutamente il rischio di tagli pesanti, e tra i cittadini del territorio interessati al mantenimento di adeguati servizi sanitari\".



BRESCIA: SUL PIANO CAVE TOLLERANZA ZERO Il Piano cave della provincia di Brescia, in discussione in Regione, rischia di essere causa di una vera e propria devastazione territoriale. Così la pensano i sindaci e i comitati ambientalisti delle zone interessate, che alle proposte dell\'assessore Nicoli oppongono la propria \'tolleranza zero\'. \"Si tratta di un Piano che con le proposte aggiuntive previste dalla Giunta regionale - ha dichiarato Claudio Bragaglio - si avvicina a 100 milioni di metri cubi di ghiaia e sabbia. La recente presa di posizione dei Sindaci conferma una situazione allarmante di insostenibilità\". \"Questo quadro fa emergere una linea ambientale irresponsabile della Giunta provinciale Cavalli e dell\'Assessore regionale Nicoli. Da parte nostra, alla conclusione del lavoro della Commissione ci muoveremo dentro una logica di ridimensionamento, contro gli aumenti imposti dall\'Assessore Nicoli\".

*nella foto: Luciano Pizzetti Segretario Regionale Ds Lombardia

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